Decessi e lutto

Salmo 23:4

Quando cammino nella valle della morte non temo il male, perche' tu sei con me; il tuo sostegno e il tuo appoggio sono la mia consolazione.
Salmo 90:5-6, 12

Tu fai scorrere (gli umani) come un torrente: entrano nel sonno, al mattino sono come l'erba passeggera. Al mattino l'erba fiorisce e cresca, la sera appassisce e secca... Insegnaci a contare i nostri giorni, perche' noi apriamo il nostro cuore alla saggezza.
Giobbe 1:21

Giobbe dice: nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornero'; l'eterno aveva dato, l'eterno ha tolto. Che il nome dell'eterno sia lodato.
Gates of prayer, pag. 625

L'ebraismo considera la morte come parte dell'ordine divino dell'universo...

L'ebraismo, che conta molte Mitzvot e usanze sulla morte e sul lutto, ha cercato di evitare ogni aspetto feticista legato alla pena. La tradizione incoraggia una presa di coscienza realista della ineluttabilita' della morte e ricorda la necessita' che hanno le persone colpite da lutto di esprimere il loro dolore, di ricordare la vita del defunto e di ricevere le condoglianze.

La tradizione insiste sulla vulnerabilita' delle persone in lutto e sui riguardi di cui bisogna circondarle.

Il primo principio delle mitzvot legate alla morte e al lutto e' quello di prendere in considerazione il dolore, ma senza ostentazione. La tradizione stabilisce diversi periodi di lutto per permettere alle persone che ne sono colpite di esprimere la loro tristezza e anche di incoraggiarli. Queste Mitzvot furono anche fissate per limitare il lutto affinche' ognuno possa tornare alla vita normale senza temere di venir meno alle regole e alle usanze, e per evitare che alcune persone si possano imporre lunghi e penosi periodi di lutto. La tradizione in proposito dice: Non bisogna piangere i morti in modo ostentato (c.a. Yore Deah 394). Il Talmud, determinando dei precisi periodi di lutto (cfr. L 2), suggerisce che D-o stesso dice a coloro che restano prostrati nel lutto: non dovete essere afflitti da questa morte piu' di quanto non lo sia io (B. Moed Katan 27b).

Il secondo principio e' quello della accettazione della realta' della morte. La tradizione prescrive numerosi atti , come vegliare i morti, accompagnare il defunto, gettare terra sulla bara... Questi atti, che non occultano la realta' della morte, permettono a ognuno di vivere pienamente il lutto prima di superarlo. Queste attitudini prescritte dalla nostra tradizione devono aiutare le persone a accettare il loro lutto e ad esprimere la loro pena, affinche' il dolore e la tristezza possano poco a poco essere sopportati e le persone fare fronte alla loro situazione.

Il terzo principio fondamentale e' il rispetto del morto. Dai tempi biblici l'ebraismo ha stabilito il principio che ogni persona deceduta, anche il piu' grande criminale, ha diritto al funerale. Se il defunto non ha parenti, la Mitzvah incombe alla comunita' e ogni suo membro deve assistere al funerale. E' chiamata Met Mitzvah, cioe' un morto la cui sepoltura diventa un obbligo per tutti... (Maimonide, Sefer Hamitzvot parag. 231). Maimonide fa derivare questo comandamento dal Deuteronomio (21:22-23): Dovete seppellire questo morto...

Il quarto principio e' l'uguaglianza di fronte alla morte: Il piccolo e il grande sono simili e il servo e' liberato dal suo padrone (Giobbe 3:19). Essendo d'uso di farsi carico della famiglia in lutto e in particolare di portarle il cibo, e' stato raccomandato di presentarlo in contenitori semplici per non creare imbarazzo in coloro che hanno pochi mezzi. Per questa stessa ragione il lenzuolo e la bara saranno semplici. Un altro motivo per questa usanza e' non creare obblighi finanziari troppo forti per le famiglie che hanno mezzi limitati. Rabban Gamliel ha istituito questa pratica perche' considerando le spese di seppellimento, domando' di essere, dopo la sua morte, vestito di un semplice lenzuolo di lino, nonostante la sua notorieta' e la sua ricchezza. Da allora tale fu la pratica adottata. (B. Moed Katan 27a-b).

É in questo spirito che sono state fissate le Mitzvot e le usanze legate alla morte e al lutto.

Torna all'indice