J - Dalla morte ai funerali

J 1 Tziduk Hadin

É una Mitzvah per la famiglia pronunciare, all'annuncio della morte di un familiare, la benedizione seguente: Benedetto sia tu eterno, nostro D-o re del mondo, giudice di verita' (cfr. Siddur sefat haneshamah pag. 243). Questa preghiera, nella forma ridotta barukh dayan haemet, e' prescritta nella Mishnah (M. Berakhot 9:2). Viene recitata quando si apprende una notizia triste. Nella sua forma completa deve essere recitata dai parenti quando sopraggiunge la morte. (c.a. Yore deah 339).

Questa formula tradizionale e' chiamata Tziduk Hadin. È l'affermazione della ineluttabilita' della morte. Il termine tziduk hadin e' utilizzato in ricordo di Rabbi Hanania Ben Teradion che, per essersi dedicato allo studio della Torah, fu condannato a morte da un tribunale romano, con sua moglie e sua figlia. Uscendo dal tribunale, accettarono il giudizio citando dei versetti biblici: Lui, nostra roccia, la sua opera e' perfetta, tutte le sue vie sono la giustizia stessa, D-o di verita', mai iniquo, costantemente equo e diritto (Deuteronomio 32:4) e grande nel disegno, sovrano nell'esecuzione, i tuoi occhi sono aperti su tutte le vie degli umani (Geremia 32:19). Rabbi aggiunse: Come erano grandi questi tre giusti, perche' siano giunti alle loro labbra questi tre versetti di sottomissione al giudizio divino, al momento stesso in cui vi si sottomettevano (B. Avodah Zarah 18a).

Si deve informare il rabbino del decesso.

J 2 I preparativi del funerale

Non bisogna stabilire i dettagli del funerale di una persona prima che questa sia morta. Nel caso in cui il defunto abbia lasciato delle istruzioni contrarie alla tradizione, si prenderanno in considerazione i sentimenti e la sensibilita' della famiglia in lutto e si consultera' il rabbino.

J 3 Informare la famiglia

Informare tutti i membri della famiglia di un decesso e' una Mitzvah. Questo si applica anche in caso di famiglie i cui legami sono allentati, perche' il periodo di lutto puo' e deve promuovere la riconciliazione.

J 4 Preparazione del corpo

Molte sono le tradizioni legate alla preparazione del corpo e alla toeletta mortuaria (Taharah). L'ebreo liberale puo' sciegliere di applicarle. In ogni caso il corpo deve essere trattato con il massimo rispetto.

Dato che l'ebraismo vuole che il corpo ritorni alla polvere da cui e' venuto, non si procedera' ad alcuna imbalsamazione, salvo che non sia richiesto dalla legge o dalle circostanze.

J 5 La vestizione del corpo

Il defunto puo' essere sepellito in un lenzuolo o con degli abiti ordinari. Se il defunto ha precisato di voler essere sepellito nel suo talit e/o con un sacco di terra di Israele, la sua volonta' deve essere rispettata.

J 6 Chiusura della bara

Il corpo, dopo essere stato preparato per il seppellimento, deve essere messo nella bara che deve essere chiuso. La tradizione non e' favorevole a che si veda il il defunto nella bara aperta. Accade a volte che un membro della famiglia debba identificare il morto prima della chiusura della bara. In tal caso si procede alla identificazione.

J 7 Keriah

La lacerazione dell'abito, indossare abiti neri o altri segni di lutto sono a discrezione della famiglia. Il Talmud (Moed Katan 24a) e il Shulkhan arukh (Yore Deah 340:1) prescrivono di lacerare una parte dell'abito (spesso la camicia all'altezza del cuore) per la morte di un pernte prossimo. Questa antica usanza e' gia' ricordata nella Bibbia (Genesi 37:34). Alcuni tengono a compiere questo atto, ma non e' obbligatorio.

J 8 Aiutare la famiglia in lutto

É una Mitzvah aiutare la famiglia in lutto nelle formalita' e nelle decisioni per il funerale.

Si deve offrire il proprio aiuto in questi momenti diufficili. E’ consigliabile di recarsi presso la famiglia

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