D - Il matrimonio

D 1 Mitzvah del matrimonio

Sposarsi e vivere con il proprio congiunto in modo conforme al matrimonio cosi' come e' concepito dalla tradizione e' una Mitzvah.

Si tratta di creare una relazione particolare - Kiddushin - dove ognuno diventa complemento e socio dell'altro. Non c'e' una legge specifica riguardo al matrimonio, ma Maimonide pone quest'obbligo tra i 248 comandamenti positivi e lo deduce da : quando un uomo prende una donna e la sposa... (Deuteronomio 24:1).

Il matrimonio, figlio di una libera decisione, e' un'alleanza contratta con un'altra persona, in modo volontario e definitivo. È paragonato in modo allegorico a quello tra D-o e Israele come e' descritto in Osea (2:19-20): io ti sposero' per sempre, io ti sposero' per la giustizia, l'equita', la grazia e la compassione; io ti sposero' in tutta lealta' e tu saprai che io sono l'eterno.

D 2 Consultare il rabbino

Prima di ogni decisione riguardante la cerimonia del matrimonio, e' preferibile consultare il rabbino. Egli spieghera' alla futura coppia il senso del matrimonio secondo la nostra tradizione, comunichera' loro le date durante le quali il matrimonio puo' essere celebrato e li informera' delle leggi e delle usanze legate alla cerimonia.

Se uno dei partners non conosce il rabbino o la comunita', potra' cosi' prepararsi meglio a questo momento essenziale.

D 3 Condizioni legali per celebrare un matrimonio

La legge esige che il matrimonio religioso sia preceduto da un matrimonio civile. Quindi prima della celebrazione religiosa verra' richiesto un atto di matrimonio civile.

D 4 Sottoporsi a un test medico

Una Mitzvah prevede un test medico per svelare eventuali malattie genetiche o infettive di cui uno dei congiunti puo' essere portatore, per salvaguardare l'imperativo tradizionale della santificazione della vita. Se emerge un problema, si consiglia di consultare le autorita' mediche competenti e il rabbino.

D 5 benedizione alla sinagoga prima del matrimonio

Andare in sinagoga prima del matrimonio, preferibilmente un sabato mattina, e' una Mitzvah. La tradizione afferma che in occasione della costruzione del tempio, salomone aveva fatto aprire delle porte speciali per le persone in lutto e per i neo sposi.

Gli sposi novelli erano accolti con queste parole: che colui che risiede in questa dimora vi accordi pace e felicita', dei figli e delle figlie... Dopo la distruzione del tempio, i rabbini proposero che le persone in lutto e i neo sposi si rechino in sinagoga e nella casa di studio. I neo sposi erano allora ricevuti e felicitati... (M. Soferim 19:12; Pirke' di Rabbi Eliezer 17). Questa usanza sarebbe all'origine della salita alla Torah dei futuri sposi, sui quali il rabbino invochera' la benedizione divina. Nella tradizione aschenazita questa cerimonia si chiama Ofruf. Dopo l'uffizio alcune famiglie offrono un Kiddush per l'occasione.

D6 La Mitzvah del piacere coniugale

É una Mitzvah per un uomo e una donna legati dai Kiddushin di arricchire la loro vita di coppia in tutti gli aspetti della vita comune, in particolare nell'unione sessuale.

Questo approfondimento della loro relazione non potra' che rendere ancora piu' solidi i legami che li uniscono.

La tradizione da' molta importanza all'accordo tra gli sposi, compreso quello sessuale. Il Talmud insiste sul piacere coniugale (B. Nedarim 20b; Niddah 31a-b; Yevamot 34b; Sanhedrin 85b...). L'autorizzazione concessa alle donne di utilizzare mezzi contraccettivi prova che la relazione sessuale e la procreazione possono essere dissociate (B. Yevamot 12b e 100a; Ketubot 39a; Niddah 45a...). Si possono citare tre testi a questo proposito: una persona che avesse rifiutato i piaceri che gli sono permessi dovra' renderne conto davanti a D-o (Y. Kiddushin 4:12); l'atto sessuale e' una cosa pura e santa quando e' fatta al momento e con una intenzione giusti... D-o ha creato con giustezza... E se i nostri organi sessuali fossero una disgrazia, sarebbe ipotizzabile che D-o li avesse creati per essere oggetto di disgrazia e di disonore? (Iggeret hakodesh attribuita a nahmanide) e la Torah ci insegna le buone maniere, per questo uno sposo non entrera' nella camera della sua sposa senza il suo permesso. (Pessikta Rabbati 17b).

D 7 Uguaglianza nel matrimonio

É vero che la tradizione biblica e rabbinica ha sempre cercato di proteggere la donna, ad esempio con l'introduzione della Ketubah. Ma la donna e' sempre stata subordinata al marito, perche' la societa' ebraica e' stata a lungo una societa' patriarcale dove il marito era la figura dominante. Da vari decenni, per riprendere le parole di Montefiore e Loewe, e' evidente che l'atteggiamento dei rabbini riguardo alle donne era opposto al nostro e vi troviamo la prova nel Siddur ortodosso che invita l'uomo a dire benedetto tu, eterno, nostro D-o re del mondo, che non mi hai fatto donna, anche se d'altra parte questi rabbini avevano rispetto e amore per la loro donna... (Rabbinic Anthology pag. 507).Gia' in epoca talmudica i rabbini insistevano sull'attenzione che il marito doveva prestare alle aspirazioni e ai bisogni della donna.

Cosi' il marito deve essere sensibile all'onore dovuto alla sua sposa, perche' la benedizione entra nella casa grazie alla donna (B. Baba Matzia 59b). Questi nobili sentimenti sono contraddetti dalla legislazione che nega una identita' giuridica proprio alla donna. È cosi' che nelle sinagoghe ortodosse solo l'uomo passa l'anello al dito della donna e firma la Ketubah di matrimonio. È cosi' che solo l'uomo puo' avviare il divorzio, e perche' si pone oggi il problema delle agunot (donne abbandonate con marito scomparso) che non possono risposarsi.

Nell'ebraismo liberale questa incapacita' giuridica della donna e' abolita. I Kiddushin stabiliscono una relazione egualitaria tra l'uomo e la donna. Sono dei partners uguali nella famiglia, legati l'uno all'altra in modo paritario. Per questo deve essere evitato, durante la cerimonia di matrimonio, ogni atto e ogni situazione che potrebbero lasciare supporre la superiorita' dell'uno rispetto all'altro coniuge

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