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Parole di saluto del Papa ai Rabbini Capi d'Israele presso Hechal Shlomo

La Chiesa condanna l'antisemitismo e ogni forma di razzismo perche' in contrasto con i principi del cristianesimo

Il Santo Padre - nella mattina di giovedi' 23 marzo - ha compiuto una visita dicortesia ai due Rabbini Capi di Israele, Meir Lau e Mordechai Bakshi-Doron,presso la Sede del Gran Rabbinato, a Gerusalemme.
Queste le parole del Santo Padre in una nostra traduzione italiana:

Molto Reverendi Rabbini Capi,
e' con grande rispetto che vi faccio visita qui oggi e vi ringrazio per avermiricevuto a Hechal Shlomo. Questo incontro ha un significato veramente unico,che - spero e prego - condurra' a maggiori contatti fra Cristiani ed Ebrei,volti a raggiungere una comprensione sempre piu' profonda del rapporto storico e teologico frale nostre rispettive eredita' religiose.
Personalmente, ho sempre desiderato essere annoverato fra coloro che, da entrambele parti, operano per superare i pregiudizi e per garantire un riconoscimento sempre piu' ampio e pieno del patrimonio spirituale condiviso dagli Ebrei edai Cristiani. Ripeto cio' che ho detto in occasione della mia visita alla Comunita' ebraica di Roma, ossia che noi Cristiani riconosciamo che l'eredita'religiosa ebraica e' intrinseca alla nostra fede: "Siete i nostri fratelli maggiori" (cfr Incontro con la Comunita' ebraica della citta'di Roma, 13 aprile, n. 4). Speriamo che il popolo ebraico riconosca che la Chiesa condanna totalmente l'antisemitismo e ogni forma di razzismo perche'in radicale contrasto con i principi del cristianesimo.Dobbiamo cooperare per edificare un futuro nel quale non vi sia piu' antiebraismo fra i Cristiani e anticristianesimo fra gli ebrei.
Abbiamo molto in comune. Insieme possiamo fare molto per la pace, per la giustiziae per un mondo piu' fraterno e umano. Che il Signore del cielo e della terraci conduca a un'era nuova e feconda di rispetto reciproco e di cooperazione,a beneficio di tutti! Grazie.

Il discorso pronunciato al Mausoleodi Yad Vashem, il Monumento alla Memoria

Mai piu'sentimenti antiebraici fra i cristiani Mai piu' sentimenti anticristiani fra gli ebrei

"Sonovenuto per rendere omaggio ai milioni di ebrei che furono uccisi nell'Olocausto"

Giovanni Paolo II - nella mattina digiovedi' 23 marzo - ha visitato il Mausoleo di Yad Vashem, a Gerusalemme.Ad accoglierlo era, tra gli altri, Ehud Barak, Primo Ministro dello Statodi Israele.

Questo il discorso del Papa in unanostra traduzione italiana:

Le parole dell'antico Salmo sgorganodal nostro cuore:
"Sono diventato un rifiuto.
Seodolacalunniadimolti,
il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano,
tramanoditogliermilavita.
Ma io confido in te,Signore; dico: "tu sei il mio D-o"" (Sal 31, 13-15).
1.In questo luogo della memoria, la mente, il cuore e l'anima provanoun estremo bisogno di silenzio. Silenzio nel quale ricordare. Silenzio nelquale cercare di dare un senso ai ricordi che ritornano impetuosi. Silenzioperche' non vi sono parole abbastanza forti per deplorare la terribile tragediadella Shoah. Io stesso ho ricordi personali di tutto cio' che avvenne quandoi Nazisti occuparono la Polonia durante la Guerra. Ricordo i miei amici evicini ebrei, alcuni dei quali sono morti, mentre altri sono sopravvissuti.
Sono venuto a Yad Vashem per rendere omaggio ai milioni di Ebrei che, privatidi tutto, in particolare della loro dignita' umana, furono uccisi nell'Olocausto.Piu' di mezzo secolo e' passato, ma i ricordi permangono.
Qui, come ad Auschwitz e in molti altri luoghi in Europa, siamo sopraffattidall'eco dei lamenti strazianti di cosi' tante persone. Uomini, donne e bambinigridano a noi dagli abissi dell'orrore che hanno conosciuto. Come possiamonon prestare attenzione al loro grido? Nessuno puo' dimenticare oignorarequanto accadde. Nessuno puo' sminuirne la sua dimensione.
2.Noi vogliamo ricordare. Vogliamo pero' ricordare per uno scopo, ossiaper assicurare che mai piu' il male prevarra', come avvenne per milioni di vittimeinnocenti del Nazismo.
Come pote' l'uomo provare un tale disprezzo per l'uomo? Perche' era arrivatoal punto di disprezzare D-o. Solo un'ideologia senza D-o poteva programmaree portare a termine lo sterminio di un intero popolo.
L'onore reso ai "gentili giusti" dallo Stato di Israele a Yad Vashemper aver agito eroicamente per salvare Ebrei, a volte fino all'offerta dellapropria vita, e' una dimostrazione che neppure nell'ora piu' buia tutte le lucisi sono spente. Per questo i Salmi, e l'intera Bibbia, sebbene consapevolidella capacita' umana di compiere il male, proclamano che non sara' il malead avere l'ultima parola. Dagli abissi della sofferenza e del dolore, il cuoredel credente grida: "Io confido in te, Signore; dico: "tusei il mio D-o""(Sal31,14).
3.Ebrei e Cristiani condividono un immenso patrimonio spirituale, chederiva dall'autorivelazione di D-o. I nostri insegnamenti religiosi e le nostreesperienze spirituali esigono da noi che sconfiggiamo il male con il bene.Noi ricordiamo, ma senza alcun desiderio di vendetta ne' come un incentivoall'odio. Per noi ricordare significa pregare per la pace e la giustizia eimpegnarci per la loro causa. Solo un mondo in pace, con giustizia per tutti,potra' evitare il ripetersi degli errori e dei terribili crimini del passato.
Come Vescovo di Roma e Successore dell'Apostolo Pietro, assicuro il popoloebraico che la Chiesa cattolica, motivata dalla legge evangelica della verita'e dell'amore e non da considerazioni politiche, e' profondamente rattristataper l'odio, gli atti di persecuzione e le manifestazioni di antisemitismodirette contro gli ebrei da cristiani in ogni tempo e in ogni luogo. La Chiesarifiuta ogni forma di razzismo come una negazione dell'immagine del Creatoreintrinseca ad ogni essere umano (cfr Gn 1, 26).
4.In questo luogo di solenne memoria, prego ferventemente che il nostrodolore per la tragedia sofferta dal popolo ebraico nel XX secolo conduca aun nuovo rapporto fra Cristiani ed Ebrei. Costruiamo un futuro nuovo nel qualenon vi siano piu' sentimenti antiebraici fra i Cristiani o sentimenti anticristianifra gli Ebrei, ma piuttosto il reciproco rispetto richiesto a coloro che adoranol'unico Creatore e Signore e guardano ad Abramo come il comune padre nellafede (cfr Noi Ricordiamo: una riflessione sulla Shoah, V).
Il mondo deve prestare attenzione al monito che proviene dalle vittime dell'Olocaustoe dalla testimonianza dei superstiti. Qui a Yad Vashem, la memoria e' vivae arde nel nostro animo. Essa ci fa gridare:
"Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda;
io confido in te, Signore; dico: "tu sei il mio D-o""(Sal 31, 13-15).

(copyright L'Osservatore Romano - 24 Marzo 2000)

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