Israele, 7 novembre 2000Lettera di un'ebrea italiana di Israele agli ebrei d'ItaliaCari Amici e Fratelli, E in ognuno di questi casi si legge tra le righe la solita frase diventata un leitmotiv della sinistra, della destra, dei cattolici: come amiamo gli ebrei. Forse questa frase dovrebbe essere sostituita da un'altra, piu' vera e piu' onesta: come facciamo finta di amare gli ebrei... purche' non facciano gli israeliani. Questi messaggi negativi, i tradimenti di Arafat alla parola data, la sua violenza, il suo disumano e cinico uso dei bambini per gettare fango su Israele, le sue parole di disprezzo, il suo mandarci al diavolo, l'odio feroce con cui hanno aggredito Israele quelli che dovevano essere i nostri partner nella pace, i nostri soldati sbranati dalla folla e dai poliziotti palestinesi, gli attentati terroristici, tutto questo non ha provocato da parte vostra, amici e fratelli ebrei, nessuna reazione ufficiale, se non la condanna di Ariel Sharon A questo punto mi tornano alla mente le parole di un'esponente della Comunita' Ebraica di Milano la quale, all'Ambasciatore di Israele negli USA che si meravigliava che, in un' assemblea internazionale ebraica, la bandiera di Israele avesse la stessa grandezza delle bandiere di altri paesi, rispose Signor Ambasciatore, per noi Israele e' un paese come tutti gli altri. Possibile? Per noi ebrei italiani che abbiamo scelto Israele, comunque l'Italia ha un posto particolare nel nostro cuore. Per voi Israele non significa niente? Neppure in caso di pericolo? Neppure quando ha tutto il mondo contro? Neppure quando riceve la condanna dell'ONU (una delle tante) senza processo o senza inchiesta? Eppure molti di voi e' qui che correrebbero se, Dio ne guardi, ricominciassero le persecuzioni. Allora, amici e fratelli? All'inizio della guerra, poiche' e' cosi' che va chiamata, e' arrivato quell'unico messaggio: la condanna per la legittima visita di Sharon al Monte del Tempio. Ariel Sharon non si e' recato al Monte del Tempio nel giorno di Rosh Ha Shana' per provocare i palestinesi (con i quali la visita era stata concordata) ma per mandare a Ehud Barak il messaggio che quel luogo, da lui promesso ad Arafat a Camp David, e' sacro anche per noi. Esiste una qualsiasi logica che non sia di parte che puo' addirittura condannare Sharon e attribuirgli la colpa dei disordini quando questi erano gia' pronti da mesi? La vostra unica voce e' stata quella condanna, non una dichiarazione di solidarieta' quando sono stati linciati i nostri soldati, non una dichiarazione di solidarieta' per l'attentato di Gerusalemme, non una parola in difesa di Israele accusato dal mondo intero succube della propaganda di Arafat. Paura? Indifferenza? Desiderio di non farsi notare troppo? Cari amici, la partigianeria di TV e giornali, delle forze del Governo italiano, dei partiti di centrosinistra, di centrodestra, dei cattolici e' cosi' evidente e cosi' corrispondente alla loro tradizione che solo Tullia Zevi non se n'e' accorta quando ha detto al Corriere della Sera di qualche giorno fa: In una situazione come quella attuale mi sembra difficile stabilire chi sia a favore o contro questo o quel fronte. Va a vedere che anche a lei, come all'esponente di Milano, come a molti altri ebrei della nostra Italia piacciono di piu' i palestinesi quando gli ebrei fanno gli israeliani. A giorni ci saranno in molte citta' italiane manifestazioni al grido Al fatah vincera' organizzate dai seguenti partiti: Ds, Rifondazione Comunista, Verdi. Molti di voi saranno simpatizzanti o iscritti di questi partiti. Cosa farete? manifesterete anche voi? Prenderete le distanze? Questa lettera , cari amici, non e' stata scritta con rabbia ma con grande tristezza perche' sento che c'e' una grande ingiustizia in tutto questo, ingiustizia nei confronti di Israele e della sua storia tragica ed eroica, ingiustizia nei confronti degli israeliani e del loro coraggio e calma anche in momenti difficili come questo, ingiustizia nei confronti della giustizia perche' tutti conosciamo la propaganda di Arafat alla quale l'Europa pare credere. Ingiustizia perche' nei momenti di pericolo e' qua che gli ebrei vengono e arrivano sventolando la bandiera col Maghen David, presi da improvviso amore per Israele e Israele accoglie tutti. Buoni e cattivi, amici e nemici, tutti purche' ebrei e fratelli. Peccato che questo sentimento non sia sempre e da tutti condiviso. A tutti voi un amichevole e fraterno Shalom! Deborah Fait |