Stampa e diffamazioneCome considerare gli articoli diffamatori nei confronti di Israele e degli ebrei ortodossi pubblicati dai maggiori quotidiani? Nello Zo'har, il Libro dello Splendore, uno dei testi piu' importanti della mistica ebraica, il mondo in cui viviamo viene chiamato 'alma' deshikra', ossia mondo della menzogna. Sembra un'affermazione pesante, eppure, specie di fronte all'uso quotidiano che viene fatto degli strumenti di comunicazione di massa, dobbiamo costatare che si tratta della definizione esatta. Che la stampa non fosse certo favorevole nei confronti dell'ebraismo lo sapevamo gia' da tempo, ma gli articoli pubblicati sulla Repubblica, e non solo, di questi ultimi giorni battono ogni record precedente. Questa volta e' Israele e specialmente gli ebrei religiosi a farne le spese, accusati di estremismo e di ben altri crimini. Cosa penserebbero gli italiani se i giornali ebraici fossero pieni di espressioni che definissero i religiosi cristiani, specialmente il clero: "setta", "fanatici della fede", che costituiscono uno "stato dentro lo stato", "estremisti"? Eppure, ogni volta che si parla di qualche gruppo di ebrei religiosi compare la parola "setta" (o la parola "ortodossi"), automaticamente associata a disprezzo e pericolosita'. Si ignora sistematicamente che gli ebrei religiosi non sono ne' piu' ne' meno che i continuatori legittimi della fede di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mose', dei Profeti, dei Saggi del Talmu'd e di tutti gli illustri maestri di Tora' dei secoli passati. E' difficile trovare un altro esempio al mondo di una religione che sia rimasta così fedele al suo messaggio originale, adattandosi ciononostante alle esigenze dei vari periodi storici, come ha fatto l'ebraismo. Esso e' pregno di valori etici che hanno saputo cambiare il corso della storia e le culture dei popoli, valori che tutt'oggi sono ancora molto al di sopra della moderna societa', lassista e neopagana. Pur nella loro diversita' di costumi e di tradizioni, le varie correnti del mondo religioso ebraico sono un unico insieme, cementato dall'osservanza dei precetti, e dall'incrollabile fede nell'unicita' della rivelazione ricevuta dal popolo d'Israele. Ricordiamo a tutti come l'ebraismo sia una religione che esiste da piu' di tremila anni, mentre il fenomeno del laicisino non ha piu' di un paio di secoli al massimo. Comunque, il punto che vogliamo portarvi in quest'articolo va ben oltre la dovuta risposta ad articoli perniciosi. In realta' qui ci troviamo davanti all'espressione di un odio viscerale, tipico del piu' classico antisemitismo. Quanto manca al ritirare fuori l'accusa che gli ebrei religiosi sono membri di una setta che vuole dominare il mondo? Sebbene indossino le spoglie di intellettuali moderni e aperti, tolleranti e umanitari, gli autori di questi articoli, e coloro che li commissionano, sono gli eredi moderni del vecchio antisemitismo di sempre. Non potendo piu' dirigerlo verso gli ebrei in generale - poiche' sarebbe fuori moda e rischierebbero di attirarsi troppi guai - lo concentrano tutto verso i religiosi. Sia chiaro e inequivocabile: chi odia e disprezza gli ebrei ortodossi per il loro modo di vestire, per l'amore e lo studio che dedicano alla Tora', per l'impegno che mettono nell'osservanza delle mitzvot, odia in realta' l'essenza stessa dell'ebraismo e dell'essere Ebrei. Paolo Mordechay Sciunnach |