La strada di AbramoNelle Parashot che abbiamo letto ultimamente, viene presentato un signore di buona famiglia, molto perspicace, che decide di abbandonare tutto e imbarcarsi in un viaggio verso territori a lui sconosciuti; oggi ricordiamo quel coraggioso come il primo dei patriarchi, padre comune alle maggiori religioni monoteistiche del mondo: Avraham Avinu. Come mai? Cosa ha fatto di cosi’ speciale? Insegnano i nostri maestri che il nostro eroe ha ricreato il mondo sulla bonta’, la forza di spirito e la volonta’ basandosi sulle sue sole qualita’: semplici e genuine ma sostenute da un’ostinazione totale che lo aiuta a sostenere tutte le prove che D-o ha in serbo per lui. Suo e’ anche il merito di averci insegnato l’importanza di trasmettere ai figli il capitale delle nostre convinzioni e della tradizione che ci sostiene cosi’ che loro possano perseguire la via gia’ tracciata in parte, come fecero Isacco e Giacobbe ed il popolo che da loro nacque, che si impegnarono per perseguire gli scopi di Avraham Avinu (Abramo nostro padre). Nell’esempio del primo patriarca, se noi vogliamo vivere un po’ meglio facendo del bene, si sollevano delle forze contrarie, provenienti dall’esterno: sospetto, malafede (perche’ fa questo o quello? Quale sara’ il suo secondo fine? Ecc.), oppure da noi stessi: insicurezza, poca fiducia nelle proprie capacita’ o nei meriti che si hanno (perche’ io? Chi sono per meritare questo? Ci sono cose piu’ urgenti da fare, non posso farcela, come posso io arrivare a mete piu’ alte nel lavoro, nella famiglia, nello studio ecc.). C’e’ poi l’eterno ostacolo: il denaro. Il Talmud dice chiaramente che la maggior parte delle persone ama piu’ i loro soldi che il corpo o la vita; possessivi, essi vogliono acquistare anche la Torah senza rendersi conto che donare tempo e denaro per la Torah stessa e’ assai piu’ difficile. Quando studiamo, doniamo le nostre risorse alla Torah ma non siamo donatori disinteressati, noi vogliamo sapere: se si adotta la filosofia de l’occhio buono che Abramo per primo ha messo in pratica, allontanandosi dall’ Ayne Raha l’occhio cattivo verso i quali i nostri maestri non smettono mai di metterci in guardia, cosa si guadagna? Bonta’? Vita facile sapendo come farsi solo amici? Una buona vecchiaia ben raggiunta? No! L’esempio di Avraham Avinu e’ chiaro; prima di tutto una lunga serie di prove, una piu’ difficile dell’altra, che Abramo non solo ha capito ma accettato ed ha continuato ma per arrivare a cosa? Lo scopriamo dopo Lech Lecha’, Vayera’ e Chaie’ Sarah, di Parashah in Parashah… Chiunque si fosse avvicinato alla sua tenda veniva accolto come un re, chiunque bussa alla nostra porta… Am echad ve lev echad Shabbath Shalom |