Il confronto fra Giacobbe ed Esau'L'incontro tra Giacobbe ed Esau' dopo i venti anni di separazione e' stato interpretato dai nostri saggi e dai commentatori come una situazione esemplare che avrebbe guidato le successive generazioni di ebrei nella loro relazione con le altre religioni. Molti anni prima i due fratelli si erano separati in circostanze assai tempestose ed ora, auspicando che il tempo li avesse addolciti, i due vecchi avversari stavano per incontrarsi. Il testo e' a questo proposito molto incisivo: ed egli (Giacobbe) cosi' comando' al primo (dei messaggeri): Quando mio fratello Esau' vi incontrera' e chiedera' a chi appartenete e dove state andando e di chi sono gli animali davanti a voi, allora dovrete rispondere: sono del tuo servo Giacobbe, e sono un regalo mandato al mio signore Esau'. Egli (Giacobbe) sta venendo dietro di noi. (Gen. 32:17-18) Giacobbe prevedeva che il fratello avrebbe fatto tre domande su di lui e sulla sua famiglia mentre era in procinto di stabilirsi a Canaan. Di chi sei? A chi tu giuri fedelta' in ultima itanza? Dove stai andando? Quali obiettivi ti proponi di raggiungere per il futuro? Chi e' il tuo D-o e quale tipo di vita e di disciplina egli richiedera' a te ed ai tuoi discendenti?. Le prime due domande riguardano l'anima di Giacobbe e la sua identita' spirituale. Di conseguenza, Giacobbe dette ordine ai propri rappresentanti di rispondere decisamente, con chiarezza e precisione, che le loro anime, le loro personalita', le loro identita' metafisiche, il loro futuro spirituale e la loro missione sociale costituivano una faccenda privata di Giacobbe. Sono del tuo servo Giacobbe: nessun potere umano potra' venire ad interferire o minacciare l'esistenza di questo eterno legame con D-o che e' stato stabilito dal patto di Abramo. Giacobbe aveva tuttavia previsto che Esau' avrebbe fatto anche una terza domanda: Ed a chi appartengono tutte queste cose davanti a te? Sei pronto a contribuire coi tuoi talenti, capacita' e risorse materiali al benessere materiale e culturale della societa' piu' vasta? Sei pronto a conividere le cose che ti appartengono? Consenti a pagare le tasse, a sviluppare ed industrializzare il paese?. Questa terza domanda e' imperniata sugli aspetti secolari della vita e, a questo proposito, Giacobbe dispose perche' i suoi servi dessero una risposta affermativa: E' un regalo per il mio signore Esau'. Si', siamo determinati a partecipare ad ogni impresa civile, scientifica e politica. Ci sentiamo obbligati ad arricchire la societa' con i nostri talenti creativi, e ad essere cittadini costruttivi ed utili. Tale testamento lasciatoci da Giacobbe e' particolarmente rilevante ai nostri giorni allorche', dopo millenni di separazione, sono stati fatti, in varie occasioni, rinnovati cenni di approccio. Sembra di tornare a udire le identiche domande: Di chi sei, dove stai andando? Di chi sono queste cose davanti a te?. La nostra storia vecchia di millenni esige di affrontare queste sfide con coraggio e di dare la medesima risposta che era stata comunicata dai messaggeri di Giacobbe alcune migliaia di anni fa. |