La cerimonia nuziale in uso
presso la comunita' di Roma

Mentre gli sposi, i parenti e gli amici entrano nel tempio il coro canta:

Lodate Idd-o (in ebraico: aleluja'h) nel suo santuario, lodatelo nell'alto della sua potenza.

Lodatelo per le sue potenti opere, lodatelo per la sua grandezza.

Lodatelo al suono delle trombe, al suono delle arpe e delle cetre.

Lodatelo al suono dei timpani e fra le danze, lodatelo al suono degli strumenti a corda e a fiato.

Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti.

Tutto cio' che respira lodi l'eterno. Alleluja'h.

Gli sposi, i genitori ed i testimoni si recano ad assistere alla lettura della Ketubah. Ecco il testo tradotto:

Con buona sorte e con buona fortuna

Domenica... Dalla creazione del mondo secondo il computo che noi facciamo qui a Roma, citta' situata sul fiume Tevere, il giovane... figlio di... ha detto alla distinta Sig.na... sposa, qui presente, figlia di... "sii tu per me moglie secondo la legge di Moshe' e di Israele ed io con l'aiuto di D-o ti curero', ti onorero', ti alimentero' e ti manterro' secondo le regole dei mariti ebrei che curano, onorano, alimentano e mantengono le loro mogli con lealta' e ti assegnano la dote che ti spetta di duecento zuzim d'argento secondo quanto prescrive la coabitazione come e' in uso in tutto il mondo".

E (sic) la distinta Sig.na..., suddetta sposa, acconsente di essere moglie del Sig...., suddetto sposo.

E quanto alla dote nuziale che essa ha portato con se' dalla casa paterna oltre al corredo e all'ulteriore somma che lo sposo ha aggiunto alla dote di lei di sua volonta' dai suoi beni, il tutto e' regolato dagli accordi presi dallo sposo e la sposa ad eccezione dei duecento zuzim d'argento che comunque spettano a lei secondo la Torah.

E cosi ha detto a noi il Sig...., il suddetto sposo: "la garanzia del valore di questa Ketubah io assumo per me e per i miei eredi per pagarla con tutti i beni e le proprieta' che io ho sotto il cielo, che ho acquistato e acquistero', beni e proprieta' di cui ho gia' garanzia o che non c'e' garanzia. Tutti questi sono garantiti e vincolati per pagare la somma di questa Ketubah per intero persino prelevando il mantello che porto indosso in vita e in morte, da oggi in poi".

E il Sig...., suddetto sposo, ha accettato la garanzia e il valore di questa Ketubah secondo l'impegno dei contratti nuziali che si usano in Israele e che non sono semplici promesse o bozza di documento, da oggi in poi.

Ed abbiamo accettato l'impegno del giovane..., suddetto sposo, figlio di..., a beneficio e a vantaggio della Sig.na suddetta sposa, figlia di....

Tutto quanto e' specificatamente scritto sopra nel modo idoneo con cui si acquista diritto ed e' tutto regolare, chiaro ed irrevocabile.

Terminata la lettura e firmata la Ketubah, gli sposi si dispongono davanti all'officiante sotto la Chuppah; vicini ad essi i genitori e i testimoni; il fratello maggiore assiste reggendo una torcia accesa;

Il coro canta:

Benedetto colui che viene in nome dell'eterno. Noi vi benediciamo in nome dell'eterno.

L'eterno e' il signore che fa splendere su di noi la luce; legate la vittima festiva e conducetela agli angoli dell'altare. Il mio D-o sei tu e io ti celebrero', il mio D-o sei tu e io ti esaltero'.

Celebrate l'eterno poiche' egli e' buono, perche' la sua gloria dura in eterno.

L'officiante prende un calice contenente del vino e dice:

Col permesso dei maestri. Per la vita!

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, creatore del frutto della vite.

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, che ci hai santificato con i tuoi precetti e ci hai comandato di non contrarre matrimoni illeciti; ci hai vietato l'unione prima del matrimonio e ci hai permesso di sposare celebrando il rito matrimoniale e la consacrazione. Benedetto tu, o signore, che santifichi il popolo d'Israele per mezzo della celebrazione del rito matrimoniale e della consacrazione.

Lo sposo e la sposa bevono il vino dal calice.

Lo sposo mette l'anello al dito indice della mano destra della sposa dicendo:

Ecco tu sei consacrata a me, con questo anello, secondo la legge di Moshe' e d'Israele.

Lo sposo porge poi alla sposa la Ketubah dicendo:

Eccoti il contratto matrimoniale secondo la legge di Moshe' e d'Israele.

La sposa consegna poi alla mamma la Ketubah, la quale la conserva a garanzia degli impegni presi dallo sposo.

A questo punto il rabbino officiante da' lettura degli articoli del codice civile riguardanti i reciproci diritti e doveri dei coniugi.

Il secondo officiante prende poi un altro calice e dice le sette benedizioni:

Col permesso dei maestri. Per la vita!

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, creatore del frutto della vite.

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, che tutto creasti per la tua gloria.

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, che formasti l'uomo.

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, che hai creato l'uomo a tua immagine, secondo la tua forma ed hai stabilito per lui la procreazione. Benedetto tu, o signore, che hai formato l'uomo.

Si rallegri e gioisca la donna che era infeconda nel vedere intorno a se' i suoi figli, presto e con gioia. Benedetto tu, o signore, che rallegri Sion col ritorno dei suoi figli.

Rallegratevi tutti voi presenti ricordando la gioia della prima coppia nel paradiso terrestre. Benedetto tu, o signore, che rendi lieto lo sposo e la sposa.

Benedetto tu, o signore nostro D-o re del mondo, che hai creato la gioia e la letizia, lo sposo e la sposa, l'allegrezza ed il canto, il giubilo ed il gaudio, l'amore e la fratellanza, la pace e l'amicizia; fa' o signore D-o nostro che si odano presto nella citta' della giudea e nelle strade di Gerusalemme voci di letizia e voci di gioia, voci di spose e voci di sposi, canti giocondi di sposi dal loro baldacchino e di giovani dal banchetto della loro festa. Benedetto tu, o signore, che rendi lieto lo sposo insieme con la sposa.

Gli sposi bevono il vino dal calice.

Il rabbino e gli sposi, seguiti dai genitori si avvicinano all'Aron Ha Kodesh, mentre il cantore intona:

Tua moglie nella tua casa e' come una vite feconda; i tuoi figlioli intorno alla mensa sono come virgulti di ulivo.

Ecco come sara' benedetto l'uomo che teme l'eterno.

Ti benedica l'eterno da Sion; possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita e vedere i figli dei tuoi figli. Pace sia sopra Israele.

I genitori pongono la mano destra sul capo degli sposi e li benedicono con le seguenti parole:

Siano benedetti lo sposo e la sposa come D-o benedisse Adamo ed Eva.

Siano benedetti lo sposo e la sposa come D-o benedisse Abramo e Sara.

Siano benedetti lo sposo e la sposa come D-o benedisse Isacco e Rebecca.

Siano benedetti lo sposo e la sposa come D-o benedisse Giacobbe, Rachele e Lia.

Quando con gioia sarete liberi e con pace ritornerete, i monti e le colline canteranno innanzi a voi canti di gioia e gli alberi dei campi batteranno le mani.

Si accrescano le gioie in Israele e si allontanino le angosce. Lodate il signore perche' egli e' buono, perche' in eterno e' la sua misericordia.

Il rabbino invoca sugli sposi la benedizione sacerdotale:

Ti benedica l'eterno e ti protegga; faccia egli splendere su di te la luce del suo volto e ti conceda grazia; rivolga l'eterno il suo volto verso di te e ti conceda pace.

Alla fine della benedizione sacerdotale, seguendo un antico uso, viene spezzato il calice sul quale sono state dette le prime benedizioni.

Secondo una tradizione riferita nel Talmud, s'infrangeva un vaso durante i conviti o in altri momenti di allegrezza a ricordare il dolore per l'esilio.

In adempimento della promessa di non dimenticare mai la terra di Israele, espressa nel Salmo CXXXVII, v.5, lo sposo pronuncia:

Se io ti dimentico, o Gerusalemme, si paralizzi la mia destra.

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