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set 10, 2005 |
Aspetti di vita ebraica,  |
redazione

BEN HAMETZARIM 5765-2005 Istruzioni per luso

La tradizione ebraica ha stabilito dei periodi speciali dellanno dedicati alla memoria e alla riflessione su tragici eventi della storia ebraica.

Lidea che ci deve essere un tempo per piangere e un tempo per gioire. Lidentit ebraica fatta di cose liete e cose tristi, e non si possono dimenticare n le une n le altre. Ma la memoria delle cose negative non deve prevalere e non ci deve sopraffare. Non ci si pu ricordare di essere ebrei solo perch c lantisemitismo o si perseguitati. Ne risulta un modo alterato di porsi nella realt, che rischia di essere ossessivo, lamentoso, autocommiserativo.

Non dimentichiamoci che molti, allesterno del popolo ebraico, ricordano, ammirano e compatiscono gli ebrei solo perch sono stati perseguitati, identificano gli ebrei con i campi di sterminio. La nostra realt ben diversa, dobbiamo malgrado tutto guardare con speranza e ottimismo alla storia e alla nostra identit collettiva. Proprio per questo appare con tutta evidenza la saggezza dei nostri Maestri che hanno voluto concentrare la riflessione sul negativo della nostra storia in alcuni giorni, evitando di trasformare questi ricordi in un ossessione di tutto lanno.

Secondo limpostazione ebraica tradizionale il ricordo si mantiene non solo con un semplice atto del pensiero, ma con manifestazioni e atti concreti che lo sostengono e lo alimentano; quando questi atti sono regole che tutta la comunit rispetta insieme si crea, grazie ad essi, un senso di condivisione e di unit. E con questo spirito che vanno illustrate e comprese le regole di questi giorni, che vengono chiamati Ben hametzarm. Lespressione significa tra le ristrettezze, ed presa dal libro delle Lamentazioni di Geremia (1:3).

E il periodo di tre settimane che va dal 17 di tamuz (questanno domenica 24 luglio) al 9 di Av (questanno domenica 14 agosto). Durante questo periodo, che culminer con il digiuno del 9 di Av, sono prescritti alcuni divieti che creano unatmosfera di progressiva mestizia.

I divieti si applicano con gradualit crescente e si distinguono per questo vari momenti:

  • dal 17 di Tamuz
  • dal Rosh Chodesh (primo giorno del mese di) Av
  • la settimana in cui cade il 9 di Av, fino al digiuno
  • la vigilia del 9 di Av.
  • il giorno successivo al 9 di Av (nel quale il Miqdash continu a bruciare)
Sullapplicazione delle regole esistono tradizioni e rigori diversi e in generale gli Ashkenazim tendono ad essere pi rigorosi ed estensivi.

Questanno un anno particolare perch il 9 di Av cade di domenica, quindi la vigilia cade di Sabato cos come Rosh Chodesh (il 6 Agosto). Questo fa s che almeno per certe cose e secondo certi usi molti dei rigori della settimana del 9 di Av non si applicano. Questo vale per Sefardim e Italiani, meno per gli Ashkenazim che anticipano alcuni divieti al Rosh Chodesh o a tutto il periodo. Essendo la materia molto complicata, presentiamo qui di seguito alcune linee orientative su alcuni divieti.

Matrimoni: non si celebrano matrimoni, secondo le opinioni prevalenti, in tutto il periodo; per alcuni Sefardim dal Rosh Chodesh Av. Non si fanno i preparativi per i matrimoni (corredo ecc.) che possono essere rinviati a dopo . Restauri e abbellimenti domestici privati: da non eseguire nei nove giorni di Av. Riparazioni essenziali e indifferibili sono permesse.

Frutta nuova, sulla quale si recita la benedizione shehecheyanu: non si mangia in tutto il periodo, fino al 10 Av compreso, tranne che di Sabato. Se dopo il periodo il frutto sar irreperibile si pu mangiare, ma preferibilmente di Sabato.

Vestiti nuovi per i quali si recita la benedizione shehecheyanu: non si indossano da Rosh Chodesh fino al 10 Av compreso, compreso il Sabato. Proibito tagliarli, cucirli e acquistarli; le scarpe per il 9 di Av, che devono essere senza pelle, si possono comprare nuove (indossandole un momento nella settimana precedente). Controversie legali e liti con non ebrei: da evitare nei primi dieci giorni di Av.

Manifestazioni di gioia, feste, ascolto di musica: deve essere tutto ridotto a meno che non si tratti di occasioni indifferibili in cui bisogna seguire regole precise (mil ecc.). Taglio dei capelli e della barba: per gli Ashkenazim proibito in tutto il periodo, per molti Sefardim e per gli Italiani proibito solo nella settimana del 9 di Av, quindi per loro questanno secondo lopinione prevalente il divieto non si applica. Chi applica il rigore si rade e si taglia i capelli il giorno 10; qualcuno aspetta l11.

Pettinarsi, tagliarsi le unghie, lucidare le scarpe: permesso in tutto il periodo (sabati esclusi).

Lavare abiti e indossare abiti puliti: la regola proibisce di lavare gli indumenti anche se non si indossano e di indossare abiti puliti anche se sono stati lavati prima; questo nella settimana in cui cade il 9 di Av (Sefarditi, Italiani) o da Rosh Chodesh (Ashkenazim). Quindi secondo Sefardim e Italiani la regola questanno non si applica, per gli Ashkenazim si.

Per ovviare alle difficolt che losservanza di questa regola pone con il clima caldo di questi giorni, si suggerisce, alla vigilia del periodo proibito, di preparare tutta la biancheria e gli altri abiti che si pensa di indossare, di indossarli per breve tempo (rav Ovadia Yosef dice unora) e quindi riporli per riusarli quando serve nel corso dei giorni successivi.

Lavaggio del corpo: proibito con acqua calda dal Rosh Chodesh (Ashkenazim e Italiani) o solo nella settimana del 9 di Av (maggioranza dei Sefardim), quindi per loro questanno il divieto non in vigore. Comunque permesso alla vigilia di Shabt. Permessa la tevill in acqua calda alle donne (in tutto il periodo, escluso ovviamente il 9 di Av); agli uomini che hanno labitudine di farla alla vigilia del Sabato permessa in acqua calda, negli altri giorni preferibilmente in acqua fredda. Il bagno in mare non incluso nel divieto, secondo i Sefardim. Alcuni Ashkenazim proibiscono anche il lavaggio del corpo intero con acqua fredda.

Pulizia della casa: c chi usa non farla nella settimana precedente, ma lopinione prevalente di permetterla. Secondo luso italiano e sefardita si pulisce casa dopo minch del 9 di Av.

Carne: proibito mangiarla da Rosh Chodesh (qualcuno lo esclude dal divieto, non gli Italiani) fino al 10 compreso (maggioranza dei Sefardim). Di Sabato permessa. La carne che avanza dal pasto sabatico secondo alcuni si pu finire lindomani. Si possono comunque cucinare cibi in recipienti di carne puliti. La carne dei volatili compresa nel divieto e si pu permettere in prima istanza a chi deve per motivi di salute mangiare carne.

Vino e alcolici: c chi si astiene dal vino dal Rosh Chodesh, chi si limita alla settimana del 9 (quindi questanno non si applica), chi non si astiene affatto (alcuni Sefardim); di Sabato il vino permesso; il vino della Havdal di Sabato 6 Agosto permesso; alluscita di Sabato 13 Agosto non si fa havdal con il vino. Birra e alcolici sono comunque permessi.

Sabato 13 agosto, vigilia del 9 di Av si mangia regolarmente senza alcuna limitazione. Bisogna fare molta attenzione al fatto che mangiare e bere permesso solo fino alle ore 20.00 a Roma (non quando esce Shabat).

Per la compilazione di questa nota sono stati consultati: Shulchan Aruch Orach Chayym 551-553 con commenti ; Pisq teshuvot al cap. 551:23; Yalqut Yosef pp. 661-668. Per il Minhag Italiano si fatto riferimento a Shibbol haleqet cap. 263-264.

a cura di Rav Riccardo Di Segni
Rabbino Capo della comunita' ebraica di Roma