BACK
ago 21, 2002 |
Feste e ricorrenze,  |
redazione

Tu Bishvat 15 del mese di shevath

Secondo l'insegnamento della scuola di Hillel (Mishnah Rosh Hashanah) e' il capodanno degli alberi per il prelievo del Ma'aser la decima dei frutti che la Torah assegna di diritto ai leviti quale forma di sostentamento; la tribu' di Levi, cioe' i cohanim - sacerdoti e i leviti non avevano infatti alcun territorio in quanto dediti al santuario.

Secondo l'insegnamento della scuola di Hillel (Mishnah Rosh Hashanah) e' il capodanno degli alberi per il prelievo del Ma'aser la decima dei frutti che la Torah assegna di diritto ai leviti quale forma di sostentamento; la tribu' di Levi, cioe' i cohanim - sacerdoti e i leviti non avevano infatti alcun territorio in quanto dediti al santuario.

Nel ciclo settennale, sul quale la Torah sviluppa le istituzioni dell'anno sabbatico Shemitah e del giubileo, Yovel, la prima decima Maaser Rishon veniva prelevata ogni anno dopo la Teruma' destinata ai sacerdoti; a questa offerta per i leviti succedeva un secondo prelievo, Ma'aser Sheni, destinato ad essere consumato a Jerushalaim come offerta di ringraziamento al signore.

Nel terzo e nel sesto anno del ciclo settennale il secondo prelievo era riservato ai poveri - Ma'aser'ani.queste leggi della Torah sono parte delle Mizvoth teluyot baaretz legate cioe' alla terra d'Israele che nella maggior parte, possono essere realizzate compiutamente solo quando tutto il popolo ebraico risiede in Eretz Israel ed esiste il santuario.

Si tratta quindi di precetti che non solo ribadiscono il legame di ogni ebreo con la terra promessa dal signore ma che, proprio nella loro parziale o totale inattuabilita', nella diaspora ma anche in Israele, con la mancanza del santuario, ci rammentano la condizione di precarieta' spirituale di tutto il popolo ebraico.

Da questo punto di vista la ricorrenza di Tu Bishvat e' quindi un'occasione per ricordare come il nostro ebraismo, anche in ambito di Shemirat Mizvoth (ed a maggior ragione quando ne siamo tristemente lontani) sia solo una minima parte rispetto a tutto il sistema di vita della Torah. La coscienza di questa incompletezza e' quella che costantemente ha alimentato nel popolo la tensione verso il futuro come ricerca spirituale, come sforzo a comprendere ed a realizzare sempre piu' cio' che il signore, attraverso la Torah, ci ha indicato come bene.

Sotto questo aspetto il legame con la terra d'Israele, senza perdere per altro la concretezza del suo significato storico, e' il filo che unisce tutti i figli d'Israele nella ricerca e nella preparazione dell'era messianica. E' in questo vincolo con una terra, che e' al tempo stesso concreta e simbolica, che si perpetua la missione del popolo ebraico. Su questa lunghezza d'onda possiamo cogliere ancora un suggestivo richiamo dalle Mizvoth del Ma'aser che ci vengono ricordate dalla festa di Tu Bishvatil Ma'aser e' infatti uno dei precetti insieme alla challah ed alle primizie (bikkurim), per i quali la Torah usa il termine: reshit (inizio, principio).

Il Midrash collega pertanto queste Mizvoth al racconto della creazione, che, come e' noto, si apre proprio con la parola bereshit affermando che per queste tre Mizvoth, nelle quali ricorre la parola reshit, e' stato creato il mondo.

Quale puo' essere il senso di questo sorprendente Midrash?.come spiega Rav Chayim David Levi, queste Mizvoth ci ricordano che la terra appartiene a D-o e l'uomo non ne e' proprietario, ma solo il custode.in senso lato il Midrash allude all'idea che la creazione avra' raggiunto il suo scopo solo quando tutti gli uomini prenderanno coscienza di questo legame indissolubile con il signore e la terra sara' piena della conoscenza di D-o come l'acqua che riempie i mari (Isaia 11,9).

Attraverso le Mizvoth, in generale, e quelle legate alla terra, come Ma'aser, challa' e bikkurim il popolo d'Israele deve quindi tracciare la strada del messia.queste Mizvoth, di cui serbiamo il ricordo, ma che solo in minima parte sono realizzate, ci indicano che questa strada e' purtroppo da spianare per gli ostacoli che, nei nostri cuori soprattutto, impediscono il percorso.

Dobbiamo quindi augurarci che, come tutti gli ebrei di ogni parte del mondo concorrono al rifiorire di Eretz Israel, con lo stesso sentimento concorde l'amore per la terra d'Israele ahavat aaretz- si esprima attraverso ahavat hashem e ahavat ish lere' ehu (amore di D-o e del prossimo) e possa schiudere la via della redenzione.