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ago 21, 2002 |
Feste e ricorrenze,  |
redazione

Qualche altro insegnamento dalla Meghilla'

Dicono i nostri maestri:

Prestate orecchio, uomini di pensiero e riflessione, saggi del popolo! Fate in modo che la lettura della Meghilla' non sia mai ai vostri occhi come quella di un racconto di avvenimenti accaduti ai nostri avi.
Ad ognuna delle due letture obbligatorie, e sono due proprio per questo, bisogna cercare di carpire al testo qualcuno dei suoi segreti, qualcuno dei suoi insegnamenti morali.
Una sola cosa vi manca e tutto e' assente...

Dove si fa allusione ad Aman nella Torah? Si chiede il Talmud di Chullin 139b. In questo verso (Bereshit III, 11): di questo albero (hammin) del quale ti era proibito mangiare hai mangiato?

Rav Aron Kotler spiega cos questa analogia: la Meghilla' (V,13) cita queste parole di Aman: ma tutto questo non e' per me di alcun valore ogni volta che vedo Mordechai l'ebreo seduto alla porta del re!.

In origine Haman non era che un semplice servitore della corte reale fin quando il re assuero lo elevo' a primo ministro, ordinando che tutti dovessero sottomettersi a lui. Una cosa pero' affliggeva Aman e cioe' il rifiuto di Mordechai di prostrarsi a lui, in omaggio alla sua grande fama importanza. Questa mancanza affliggeva a tal punto Aman da fargli affermare quello di cui sopra. Tutta la sua grande fama, la gloria, il potere, la fortuna sono diventate completamente inesistenti davanti al rifiuto di un solo uomo di prostrarsi. Tale e' la forza del desiderio e della brama che se una sola cosa viene a mancare tutto resta assente, inesistente.

qui che dobbiamo inserire la domanda dei Chachamim: dove si parla nella Torah di Aman?. In altri termini, dove vediamo nella Torah questo fenomeno secondo il quale l'assenza di una sola cosa crea nell'uomo il sentimento della mancanza del tutto? Nel versetto di Bereshit III,11!

Prima di mangiare la mela, Adamo si situava al piu' alto grado spirituale e gerarchico, poiche' splendeva di tutto lo splendore e delle innumerevoli creazioni e meraviglie dell'Eden. Per ogni suo bisogno era servito dai Malachim, dagli angeli, e D-o non aveva dato a lui che un divieto, la mela.

Adamo aveva tutto tranne la mela, gli mancava solo la mela. Non ha potuto resistere.

Nei Pirke' Avot si riporta una frase dei Proverbi nella quale si dice: Quando il tuo nemico crolla, non gioira' la tua anima.

Indipendentemente dalla religione e dai costumi, le nazioni commemorano il giorno della loro vittoria sul nemico con una festa, tranne che per il popolo di Israele. infatti scritto nei Pirke' Avoth che chi gioira' della caduta del proprio nemico verra' a sua volta colpito dalla mano di D-o. Ed e' per questo che a Pesach si festeggia l'uscito dall'Egitto e non la chiusura della acque del Mar Rosso o la vittoria contro Amalek.

Possiamo vedere come, allo stesso modo noi di Purim non festeggiamo l'impiccagione di Aman ma per la tranquillita' acquisita.

Channucca' e Purim sono le due sole feste istituite dai rabbanim e sono state istituite per farci ricordare che D-o agisce in questo mondo, governa la storia se deve proteggere il proprio popolo dai numerosi nemici.

Poiche' non viviamo piu' nel periodo delle grandi manifestazioni di D-o, il suo nome non compare nella Meghilla', nondimeno egli e' sempre presente nella storia e per chi sa leggere tra le righe, al di la' dei fenomeni apparenti la presenza ed il ruolo della provvidenza sono chiari e manifesti.

un messaggio di speranza rinnovato ogni anno. Speriamo di poter assistere alla profezia di Micha' (VII,15) secondo la quale come all'epoca della tua uscita dall'Egitto, io ti faro' vedere i miei prodigi.

Tradotto ed adattato da Joram Marino sulla base di alcune Derashot del Rav Elie Hanyoun