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ago 24, 2002 |
Correnti religiose ebraiche,  |
redazione

Breve storia del chassidismo V

La nascita del chassidismo

Il Baal Shem Tov era pienamente cosciente del problema sollevato dal basso livello culturale dei pi giovani e dallo stato di prostrazione spirituale e morale nel quale si trovano gli adulti. Decise cosi' di mettere in moto una campagna a due livelli, diversamente mirata per queste due fasce di eta'. Tuttavia egli era ugualmente consapevole che il momento non era assolutamente favorevole ad un simile tentativo. Gli errori sabbaitiani e franchisti erano ancora troppo recenti perche' fosse possibile agire senza suscitare sospetto e di conseguenza provocare la condanna quasi automatica dei rabbini e dei capi delle comunita'. L'opera doveva dunque essere svolta, almeno in un primo tempo, nella pi assoluta discrezione. Il Baal Shem Tov stesso era discepolo di un saggio chiamato Baal Shem, maestro del nome. Si trattava del Rabbi Adam Baal Shem di Ropshitz, a sua volta discepolo di un saggio della precedente generazione il Rabbi Yoel Baal Shem di Zamoshtz.

Gia' all'eta' di diciotto anni faceva parte di un gruppo di Nistarim, dei mistici erranti, ai quali Rabbi Adam Baal Shem aveva assegnato la missione di andare di villaggio in villaggio e da comunita' in comunita' per portare il conforto necessario al popolo ebraico e contribuire alla sua ricostruzione e spirituale. In questo contesto il Baal Shem Tov prese atto dei bisogni, delle necessita' e della realta' della condizione ebraica. L'accesso alla cultura e al sapere, gli sembro' un terreno d'azione talmente determinante che per un breve periodo, scelse di esercitare la funzione di assistente presso l'istitutore di villaggio, consacrandosi in modo concreto all'educazione dei pi giovani. Dopo la morte del Rabbi Adam Baal shem, il Baal Shem Tov divenne capo dei Nistarim. Questo nuovo ruolo risultera' il pi adatto a favorire l'auspicata diffusione dell'insegnamento. La struttura funziono' in modo stupefacentemente efficiente, tanto che all'eta' di 36 anni il Baal Shem Tov assunse agli occhi di tutti, la funzione di capo spirituale del movimento che ben presto si sarebbe chiamato Chassidico.

Da allora il Baal Shem Tov pote' contare su un certo numero di discepoli ripartiti in diverse comunita' polacche che avevano gia' ampiamente preparato il terreno all'impressionante espansione che il movimento stesso avrebbe avuto. Ovviamente fra i discepoli della prima ora vi erano degli eruditi di primo piano. Nel frattempo il Baal Shem Tov si prese cura di mantenere il contatto con le masse ebraiche. A lui premeva di conservare il ruolo d'insegnante popolare. E' questa la ragione per cui nei sui insegnamenti il Baal Shem ricorreva spesso alla parabola o alla metafora in tutti i casi in cui questi permettevano trasmettere concetti profondi attraverso termini estremamente semplici.

Tuttavia, lo scopo evidente di questo insegnamento sembrava essere soprattutto quello di rispondere ai problemi del momento e a quelli che verranno. Il Baal Shem Tov non voleva creare un movimento rivolto solo ad un gruppo ristretto, dal sapore vagamente scismatico, e come tale chiamato a separarsi dalla corrente principale della tradizione ebraica. Al contrario, concepiva un movimento di massa, che coinvolgendo inizialmente singoli individui o piccoli gruppi si espandesse a tutte le classi del popolo ebraico. Naturalmente si scontro' con un'opposizione vivacissima.