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ago 24, 2002 |
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redazione

Pirke' Avoth: La nostra traduzione IV

Ogni ebreo ha parte nel mondo futuro, secondo... (vedi inizio capitolo I).

1. Ben Zoma' affermava: chi e' il sapiente? Colui che impara da qualsiasi persona, secondo quanto e' detto: io ho imparato da tutti coloro che mi hanno insegnato (Salmi CXIX, 99). Chi e' il forte? Colui che domina il proprio istinto; secondo quanto e' detto: colui che sa sopportare con pazienza e' meglio del prode e colui che domina il suo spirito e' superiore a chi conquista una citta' (Proverbi, XVI, 22). Chi e' il ricco? Colui che si contenta della sua parte, come e' detto: quando tu godrai della fatica delle tue mani sarai felice e ne avrai bene: felice, in questo mondo, avrai bene, nel mondo futuro. Chi e' degno di rispetto? Colui che rispetta le creature; come dice il verso: rispettero' coloro che mi rispettano, mentre quelli che mi disprezzano saranno tenuti in poca considerazione (I Samuele, II, 30).

2. Ben Azai affermava: sii pronto ad adempiere un precetto lieve, e fuggi dalla trasgressione, perche' l'adempimento di un precetto ne trascina un altro, mentre una trasgressione ne trascina un'altra. Il premio di un precetto adempiuto e' il precetto stesso, mentre la punizione per la trasgressione e' la trasgressione.

3. Egli affermava: non disprezzare nessuna persona e non ritenere nessuna cosa impossibile, perche' non esiste uomo che non abbia la sua ora e non c'e' cosa che non abbia il suo posto.

4. Rabbi Levitas di Javne', affermava: sii assai umile poiche' la speranza dell'uomo non e' altro che vermi.

5. Rabbi Jochanan, figlio di Beroka', affermava: colui che profana il nome del cielo in segreto, ne scontera' la colpa in pubblico; trattandosi di profanazione del nome del cielo, questo vale tanto che l'abbia fatto involontariamente che di proposito.

6. Rabbi Ishmael, suo figlio, affermava: a chi studia allo scopo di insegnare, viene data la possibilita' di studiare e di insegnare. A chi studia allo scopo di mettere in pratica, viene data la possibilita' di studiare, di insegnare, di osservare e di mettere in pratica.

7. Rabbi Zadok affermava: non fartene (della legge) una corona con cui gloriarti e neppure una scure con cui scavare. Cosi' Hillel affermava: chi si serve della corona a suo vantaggio, perisce. Da qui puoi trarre la conclusione che chiunque approfitti delle parole della legge per vantaggi personali, toglie la sua vita dal mondo.

8. Rabbi Jose' affermava: chiunque onora la legge, sara' onorato egli stesso, dalle creature, chiunque profana la legge, egli stesso sara' profanato dalle creature.

9. Rabbi Ishmael, suo figlio, affermava: chi si astiene dal giudicare, evita da se' l'odio, il furto e il falso giuramento. Chi invece si assume la pretesa di esprimere sentenze, e' un folle, un malvagio e uno spirito arrogante.

10. Egli affermava: non giudicare da solo, perche' da solo non giudica altro che l'uno; cosi' pure non dire: accettate la mia opinione, perche' sono essi che hanno questa possibilita' e non te (essendo il tribunale formato da tre persone, il singolo deve accettare la maggioranza).

11. Rabbi Jonathan affermava: colui che adempie la legge in miseria, alla fine l'adempira' nella ricchezza, mentre chiunque trascura la legge nella ricchezza, finira' col trascurarla nella miseria.

12. Rabbi Meir affermava: dedicati meno agli affari e occupati di piu' della legge. Sii umile dinnanzi ad ogni uomo. Se tralasci lo studio della legge, tanti altri sfaccendati troverai simili a te; ma se invece ti affaticherai nello studio della legge, D-o ti dara' un abbondante premio.

13. Rabbi Eliezer, figlio di Jaakov affermava: chi adempie un precetto si acquista un avvocato difensore; chi invece commette una trasgressione, si procura un accusatore. Il pentimento e le opere buone sono come uno scudo dinanzi alla punizione.

14. Rabbi Jochanan, fabbricante di scarpe, affermava: qualunque riunione che ha scopi sacri, e' destinata a durare; mentre ogni riunione che non ha sacri scopi non e' destinata a durare.

15. Rabbi Elazar, figlio di Shammua, affermava: ti sia caro l'onore del tuo scolaro come quello tuo proprio; cosi' l'onore del tuo collega ti sia caro come la venerazione per il tuo maestro; e la venerazione per il tuo maestro sia come il rispetto che tu hai per il cielo.

16. Rabbi Jehuda' affermava: stai attento allo studio, perche' un errore involontario commesso nello studio e' considerato colpa volontaria.

17. Rabbi Shimon affermava: esistono tre corone: la corona della legge, la corona del sacerdozio e la corona del regno. Ma la corona della buona reputazione le supera tutte.

18. Rabbi Nehorai affermava: emigra verso una sede di studi della legge e non pensare che sia la legge a venirti dietro, perche' sono i tuoi compagni che fanno si' che quella si mantenga presso di te (lo studio con i compagni agevola l'apprendimento) e non fare assegnamento sulla tua intelligenza.

19. Rabbi Jannai affermava: noi non abbiamo il potere di conoscere la ragione ne' della felicita' dei malvagi, ne' delle sofferenze dei giusti.

20. Rabbi Mattihya', figlio di Cheresh, affermava: sii sempre il primo a porgere il saluto ad ogni persona; sii piuttosto coda di leoni che testa di volpi.

21. Rabbi Jacov affermava: questo mondo e' paragonabile ad un'anticamera verso il mondo futuro: preparati nell'anticamera, affinche' tu possa entrare nella sala del banchetto.

22. Egli affermava: vale piu' un'ora di penitenza e di opere buone in questo mondo che tutta la vita del mondo futuro; e vale piu' un'ora di beatitudine nel mondo futuro che tutta la vita nel mondo presente.

23. Rabbi Shimon, figlio di Elazar, affermava: non tentare di placare il tuo compagno nell'ora della sua ira; ne' cercare di confortarlo nel momento in cui il suo morto giace davanti a lui; non fargli domande nel momento in cui esprime il suo voto (una persona pronuncia un voto sotto il dominio di una forte emozione; di fronte a stati d'animo in cui l'uomo assume su di se gravi responsabilita', si deve mantenere un rispettoso silenzio); e non cercarlo nel momento della sua vergogna.

24. Shemuel, il piccolo, affermava: non gioire quando cade il tuo nemico; e non rallegrarti in cuore quand'egli inciampa; perche' Idd-o, vedendo cio', ne avrebbe dispiacere e ritrarrebbe la sua ira da costui.

25. Elisha', figlio di Abuja', affermava: chi impara da giovane, a che cosa si puo' paragonare? Ad inchiostro scritto su carta nuova. E chi impara da vecchio a che cosa si puo' paragonare? Ad inchiostro scritto su carta cancellata.

26. Rabbi Jose', figlio di Jehuda', di Kefar Bavli, affermava: chi impara dai giovani a che cosa si puo' paragonare? A chi mangia uva acerba e beve vino dal torchio. E chi impara dai vecchi a che cosa si puo' paragonare? A chi mangia uva matura e beve vino vecchio.

27. Rabbi Meir affermava: non guardare la bottiglia, bensi' quanto essa contiene. Puo' esserci una bottiglia nuova, piena di vino vecchio, ed una bottiglia vecchia, che non contiene neppure vino nuovo.

28. Rabbi Elazar Hakappar affermava: l'invidia, la cupidigia e l'ambizione tolgono l'uomo dal mondo.

29. Egli affermava: coloro che sono nati sono destinati a morire; e i morti a rivivere; e i vivi ad essere giudicati affinche' si sappia, sia fatto conoscere e si abbia la consapevolezza che egli e' D-o, egli e' il supremo fattore, egli e' il creatore, egli e' l'onniscente, egli e' il giudice, egli e' il testimone, egli e' l'accusatore, egli e' colui che emettera' la sentenza. Benedetto sia colui nel quale non esiste ne' ingiustizia, ne' dimenticanza, ne' riguardi, ne' corruzione. E sappi che tutto e' secondo il conto; e la tua immaginazione non ti lusinghi a credere che la tomba sia per te un rifugio! Perche' contro tua voglia tu fosti creato, contro tua voglia tu vivi, contro tua voglia tu morrai, e contro tua voglia tu sei destinato a rendere conto e ragione dinanzi al supremo re, il santo, benedetto egli sia.

Rabbi Chananja', figlio di Akasha' affermava: ecc... (vedi fine capitolo I).