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ago 24, 2002 |
Perle tratte dal Talmud,  |
redazione

Taanit 3a

Chi divora i propri figli?

Rabbi Nahman disse a Rabbi Izhak: che senso ha il verso della scrittura: il signore ha ordinato la carestia, essa sta per venire e durera' sette anni (i Re 8,1)? Cosa avevano da mangiare per sette anni? Egli rispose: cosi' dice Rabbi Yohanan: nel primo anno mangiarono quel che era stipato nelle case, nel secondo cio' che era stipato nei campi, nel terzo la carne degli animali puri, nel quarto la carne degli animali impuri, nel quinto la carne degli animali proibiti e dei rettili nel sesto la carne dei loro figli e delle loro figlie, nel settimo mangiarono la carne del loro braccio e si realizzo' il verso della scrittura essi mangiano ognuno la carne del proprio braccio (Isaia IX,19)

A. apri' il discorso, rilesse il passo del talmud, si aggiusto' la kippa': abbiamo mangiato, ci siamo saziati e abbiamo benedetto disse indicando the' e pasticcini ammucchiati sul tavolo. Ma la carestia, la sua struttura di mostro primordiale che minaccia la creazione, non l'abbiamo mai provata.

Il Midrash parla di dieci carestie: ai tempi di Adamo, all'epoca di Lemek, all'epoca di Abramo, all'epoca di Isacco all'epoca di Giuseppe al tempo di Ruth, all'epoca di David all'epoca di Elia, a quella di Eliseo, una che sta ora qui ora li' (sic) una all'epoca in cui verra' il messia.

L. ma analizziamo l'Aggada' che abbiamo appena letto. Chi dice che gli ebrei non hanno il senso della tragedia? Ecco sette anni, al tempo del profeta Eliseo, ma potrebbero essere in qualsiasi delle dieci carestie che si aggirano per il mondo. Le studiamo sui libri di storia le vediamo sui giornali, di loro parla ogni scrittore di apocalissi prossime venture qui' invece abbiamo che gli anni sono organizzati a coppie, a seconda del cibo che finisce e del disastro che incalza.

A. sette e' il numero di giorni della creazione...

L. Esatto, ma qui siamo di fronte a una de-creazione a un ritorno al tohu va-bohu, l'informe e il vuoto.

Ecco lo schema:

Cereali stipati nelle citta'Vegetali trovati nei campi
Bestiame puroBestiame impuro
Bestie non permesseCannibalismo
Confusione totaleAuto-fagia

Dapprima si dissolve la citta', aumenta l'odio fra citta' e campagna. Poi viene distrutto il bestiame delle tribu', puro e impuro, in un'orgia carnivora saltano le regole igieniche, poi saltano le Mizvot e le regole morali (i rettili), infine nel corso dei disordini (v. Midrash Rabbah) vengono mangiati i neonati. Poi l'impossibile si avvera: l'uomo mangia se stesso, cioe' perde completamente l'immagine di D-o con cui era stato creato. L'uomo al momento della venuta del messia avra' il volto del cane. Ciascun anno ha il suo compagno nella progressiva degradazione, solo l'ultimo, nella sua assurdita' distruttiva ha come suo compagno la profezia, cioe' il riapparire del divino. Ed ecco, secondo il classico ciclo ebraico, dalla distruzione riappare la Torah come punto di riferimento della storia. Letto al contrario, e' la creazione del mondo dall'informe e vuoto fino al giardino. O meglio al santuario, ricostruzione di she babaitot di cio' che era nelle case. La casa dei sacrifici e' la reggia di David, s'intende.

Sembra che i conti tornano, disse, c'e' un'alternanza (temura') secondo un ciclo settenario:

Sette doppie b g d k r t , r p f s d c secondo la maniera di alternarle.
L'alternanza della vita e' la morte, l'alternanza della pace e' la guerra, l'alternanza della fertilita' e' la sterilita', l'alternanza della bellezza e' la maledizione, l'alternanza del dominio e' la servitu' (Sefer Yezirah 4,2)

Ecco come il dramma storico, la distruzione della terra e l'esilio di Israele, diventa ciclo cosmico:

Sette doppie b g d k p r t . Con esse sono state scolpite sette terre, sette firmamenti, sette continenti, sette fiumi, sette deserti, sette giorni, sette settimane sette ore sette giubilei e il santuario. Percio' di cio' che e' sotto il cielo egli ha avuto caro il settimo(S. Y. 2,7)

L. mi pare che ci siamo: sette deserti sono i nostri sette anni di carestia, sette settimane e' la durata dell'inferno o meglio e' il tempo da Pesach a Shavuot, cioe' sono le sette settimane d'anni di cui parla Daniele. Sette giubilei, secondo un'antica tradizione, sono i settemila anni dalla creazione al mondo a venire, il santuario e' l'era messianica. Dopodiche' la nostra divertente Aggada' sulla carestia scopre la sua vera natura: di essere una brevissima opera apocalittica.

Poi sicuramente verra' la ricostruzione di Gerusalemme e il ritorno. Ma di questo parleremo prossimamente.

Per ora notiamo che esistono piu' tipi di tempo ciclico, nella Torah e nella tradizione:

  1. Un ciclo ternario, come i tre patriarchi (le tre madri del Sefer Yezira')
  2. Un ciclo di 400 anni di esilio, o di 40 giorni sul Sinai, oppure ancora di 40 anni nel deserto, i quattro regni, (i 32 sentieri del Sefer Yezira')
  3. Un ciclo settenario, il sabato l'anno sabatico, il giubileo, i sette giubilei cosmici, rappresentato dalla Menora' (le sette lettere doppie nel Sefer Yezira'), le sette settimane da Pesach a Shavuot.
  4. Un ciclo di dodici mesi,di dodici tribu', di ventiquattro libri del Tanach, di 120 anni di Mose'(le dodici lettere semplici del Sefer Yezira')

(R. Akiva' diceva) benche' sia detto, e li asserviranno e li affliggeranno per quattrocento anni, dice pure il testo: e quelli della quarta generazione ritorneranno qui'.
Egli soleva dire: cinque cose durano dodici mesi:

  1. Il giudizio sulla generazione del diluvio duro' dodici mesi.
  2. Il giudizio sugli egiziani duro' dodici mesi.
  3. Il giudizio di Giobbe duro' dodici mesi.
  4. Il giudizio di Gog e Magog, nel tempo a venire durera' dodici mesi.
  5. La punizione degli empi all'inferno dura dodici mesi, come dice il testo e sara' da un mese al suo mese (Isaia 66,23)

Rabbi Yohanan Ben Nuri' dice invece:

Durera' come da Pesach a Shavuot (7x7 giorni), come dice il testo e sara' dal sabato al suo sabato (ib.) (Mishnah Eduyot 2,9-10)

Un matematico di origine ebraica, Weierstrass, disse una volta : D-o ha creato i numeri interi.

E con cio' e' tutto.