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ago 24, 2002 |
Perle tratte dal Talmud,  |
redazione

Bezah 32b

32b. Rabbi Nathan Ben Abbah ha detto a nome di Rav: per chi dipende dalla tavola del prossimo, il mondo e' pieno di tenebre : corre qua e la' per cercare pane, sa che il giorno delle tenebre e' pronto per lui (Job 15,23). Rabbi Hisda' disse: la sua vita non e' vita. I nostri Rabbi hanno insegnato che ci sono tre specie di persone la cui vita non e' vita: coloro che dipendono dalla tavola degli altri, coloro che sono dominati dalla propria moglie, coloro che sono tormentati da mali fisici.

Studio:

L. Apri' la porta, si sedette e benedisse: chi dipende dalla tavola del prossimo? E' Israele, quando e' disperso fra le nazioni. Egli e' continuamente esule corre qua e la' in angoscia per il futuro sa che il giorno delle tenebre e' pronto e sa che e' il suo personale destino e' distinto da quello degli altri popoli e' pronto per lui.

A. Era un razionalista: Nathan Ben Abba' dice che chi dipende dalla tavola del prossimo vive nell'oscurita', perche' e' privo di un proprio sostentamento: e' Israele, quando si nutre della cultura occidentale, senza crearsi una propria autonomia culturale. La sua vita non e' vita in quanto come il Golem e' privo di una propria personale anima.

B. Era un curioso. Chi allora e' dominato dalla propria moglie? Forse e' Edom, la civilta' cristiana occidentale. Vivrai sulla spada (Gen. 27). Perche' vive solo sul suo potere materiale, pur essendo tributario della cultura ebraica e servirai tuo fratello (ib.).

Chi ha malanni fisici? E' Ishmael, il mondo arabo; Ishmael e' il malato che finisce le proprie risorse :fini' poi l'acqua dell'otre. (Gen.21,15).

C. Era un mistico: fatti un altare (Ex. 27,1) significa anche fatti una tavola. Un proprio altare e una propria tavola sono entrambi segno di indipendenza. Qui la Ghemarah allude alla ricostruzione del tempio.