BACK
ago 24, 2002 |
Perle tratte dal Talmud,  |
redazione

Shabbath 5b

Raba' segui' le sue opinioni. Per Raba' (R. Yochanan) disse: acqua sopra acqua questo e' riposo naturale. Una noce sopra l'acqua non e' un riposo naturale. Raba' rispose: se la noce e' in un papiro, e il papiro naviga sull'acqua, noi guardiamo la noce che e' in riposo o il papiro che e' instabile? La domanda e' aperta.

H. si stava lamentando, di come fosse arida la Halaka' ebraica. L. ascolto' la sua lamentela, poi gli lesse il passo del Talmud Shabat che abbiamo riportato, e chiese a tutti i partecipanti al gruppo cosa ne pensassero.

Poi aggiunse:

L. il mondo dell'Halaka' e' un mondo metafisico o meglio meta-etico. Questi squarci di luce che vediamo in trattati molto densi di normativa, ci mostrano come i maestri costruissero e tramandassero le loro ardite deduzioni da principi filosofici di chiarezza esemplare.

M. mi sembra pero' che qui il problema sia piu' elementare. Quale movimento dell'acqua e' consentito di sabato. Se per esempio si possa farla scorrere in una grondaia. Inoltre quale lavoro possiamo far fare all'acqua. Perche' se essa puo' spingere una noce puo' anche spingere una ruota di un mulino o una clessidra oppure una turbina.

N. non solo, ma mi sembra che il quesito di Raba' sulla relativita' del moto apre un problema: e' possibile una nave ebraica che rispetti i principi dello Shabat? Il passeggero o le merci trasportate fanno un lavoro intenzionale, per il solo fatto di rullare?

M. a questo punto, il discorso andrebbe lontano. Occorre guardare il lavoro svolto da noi sulla nave, giacche' altrimenti anche essere trasportati nello spazio dal movimento della terra costituirebbe lavoro...

N. qui, volevo dire, il Talmud definisce lo stato di quiete e il moto relativo con millecento anni di anticipo su Newton o Galileo.

M. ovvero, il Talmud sta criticando apertamente Aristotele, che certo non era sconosciuto ai Rabbanan.

L. ascoltava come sempre, poi aggiunse: se noi guardiamo il movimento della noce rispetto alla nave e' precisamente questo che ci e' consentito dall'Halacha'. Se noi consideriamo il movimento della nave rispetto all'acqua, esso rientra nei lavori che non possiamo nemmeno avviare di venerdi' pomeriggio.

A. cerco' di concludere. Tutto cio' che e' veicolato da se stesso non compie lavoro. In senso metafisico Israele resta nella Torah, il sacro resta nel sacro. Tutto cio' che si appoggia su un altro fluido per essere trasportato e' un'instabilita'. E questo e' lavoro se siamo noi ad avviare questa instabilita'.

C. sembra la comunicazione dell'impurita'. Secondo i farisei, l'acqua che scende pura e che tocca un'impurita', dico quel filo d'acqua, non diventa impura. Solo se manipolata dall'uomo, attraverso un secchiello o un tubo, diventa impura.

L. ecco perche' i saggi erano contrari all'acquedotto fatto da re Ezechia; d'altra parte, ecco perche' io sono contrario all'acqua minerale in bottiglia.

M. ma anche i tubi portano impurita'!

L. alla fonte, alla fonte, bevete acqua sorgiva, bagnatevi nei ruscelli. L. era un inguaribile amante della vita all'aria aperta. Un nomade nel DNA.