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gen 17, 2004 |
Umorismo e simpatia,  |
redazione

L'agente delle tasse

Giovane agente delle tasse alla sua prima missione: controllare i conti della locale Comunit Ebraica. I suoi superiori pensano che sia una "sinecura", la missione giusta per un novellino, in quanto i conti sono tenuti a regola d'arte fin dai tempi di Giuda Maccabeo. Ed infatti sono esatti al centimillesimo di Euro.

Ma il giovane agente vuol fare bella figura, ed incalza il Presidente della Comunit: "Non vedo in bilancio alcuna spesa per lo smaltimento della cera delle candele".
"Perch non ci costa nulla", risponde il Presidente, "Abbiamo un accordo col fabbricante: noi raccogliamo la cera, lui viene a prenderla con un furgoncino e ci d in omaggio uno scatolone di candele nuove ogni volta. tutto scritto nei registri di magazzino".
"E come smaltite gli avanzi delle azzime?", insiste l'agente, al che il Presidente risponde: "Idem. Raccogliamo anche le briciole delle azzime, le spolveriamo, le filtriamo se del caso, e le consegniamo al fornaio. Cos ogni anno celebriamo l'Uscita dall'Egitto con azzime omaggio. Come da registri di magazzino".
"Ehm ... e dei prepuzi dei bimbi e degli adulti che fate?", insiste disperato l'agente delle tasse, ed il Presidente gli sussurra in un orecchio: "Sa, la decenza ci impedisce di scriverlo nero su bianco, ma li mandiamo al suo ufficio".
"E che ce ne facciamo?", chiede sbalordito l'agente, al che il Presidente risponde: "Mah ... io vedo che ogni anno le Signorie Loro ci mandano un tipo come lei ... . Come scritto in Esodo 1:8".