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mag 9, 2004 |
Rassegna stampa,  |
redazione

La bella palestinese

Si chiama Rula Jebrael, bella, furba,intelligente.

All'indirizzo http://www.telegiornaliste.com/jebreal.htm/a>un breve curriculum riporta testualmente quanto segue:
Nata il 24/04/1973 ad Haifa in Palestina. Giornalista presso La7. Scrive per il Messaggero.
Giunge a Bologna con un diploma di fisioterapista per seguire un corso di perfezionamento, ma si dedica al giornalismo e inizia a scrivere di politica mediorientale su Carlino, Giorno e Nazione. Partecipando a una puntata di Diario di guerra, come giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la pace, viene notata dal direttore del Tg de La7 e ottiene un contratto di tre mesi per la rassegna della stampa araba. Nel 2003 ottiene la conduzione del TgLa7 (da settembre).

Dunque "la bella palestinese" dice di essere nata a Haifa in Palestina e, cosastrabiliante,in Italia le credono.

E' la giornalista piu' gettonata in assoluto, parla bene l'italiano, e' schierata...a sinistra, e' mora, occhi ardenti, esotica, fortemente critica nei riguardi di Israele, ammiratrice di Arafat, eloquio fluentee aggressivo che fa molta presa sul pubblico italianoabituato da sempre a bere ogni panzana palestinese su Israele.
Immancabile ospite di tavole rotonde, ormai e' una pseudodiva, in ogni suo discorso cita Arafat e la sua bonta', Sharon e la sua crudelta', il tutto condito conun po' ditriste destino dei poveri palestinesi, attribuito, neanche a dirlo, a Israele e a Sharon.

E' comprensibile che un italiano medio non sappia che Haifa sia in Israele ma risulta strano e anche un po' comico che dei giornalisti ignorino la collocazione geografica di un'importante citta' israeliana!

Aquesto puntomi sento in obbligo di svelare un segreto ai giornalisti italiani, sperando di essere creduta sulla parola:

Signore e signori Haifa e' in Israele!

Signore e signori, Rula Jebrael e' israeliana, araba finche' volete ma israeliana.

La "bella palestinese" e' un araba di cittadinanza israeliana, ha presumibilmente il passaporto israeliano, e' nata in un ospedale israeliano,ha studiato in una scuola israeliana, in un'universita'di Gerusalemme Capitale di Israele.

Ha potuto, ...se religiosa,pregare in una moschea o in una chiesanel libero Stato di Israele che l'ha fatta vivere in democrazia,che l'ha esonerata dal servizio militare consentendole cosi' diiniziare gli studi postliceali a 18 anni anziche' a 21 come i ragazzi israeliani ebrei, drusi e beduini.

Rulae' parte diquelmilione e 300 mila arabi israeliani, gli unici delMedio Orientecostretti a vivere, ahiloro,in una democrazia e che, spesso, su questa democrazia sputano fingendo di esserevittime della perversione sionista!
Gli studenti arabi di Israele appena mettono piede in Europa, soprattutto in Italia, diventano all'improvviso palestinesi.Rinnegano il paese in cui sono nati ,dimenticano la democrazia di cui hanno goduto e si trasformano in povere vittime in tutto e per tutto uguali ai palestinesi che vivono sotto il regime feroce e terrorizzante di Arafat.

Certo, gli conviene farlo, come "poveri palestinesi" hanno tutte le porte aperte, come israeliani sarebbero guardati con sospetto, se non con odio e sarebbero ritenuti traditori sionisti dagli altri arabi.

Giocano alla perfezione il loro nuovo status di vittime e neraccolgono i frutti.

La nostra "bella palestinese", grazie a questo doppio gioco,sta facendo una carriera brillante sponsorizzata da personaggidorati come la bella, ricca e arabaAfef, moglie del proprietario de La7.

Rula Jebrael e'anche, e non guasta anzi giova caspita se giova,militante di un sedicente movimento palestinese per la democrazia e la pace

il che significa che la bella giornalista non solo sputa nel piatto israeliano in cui ha lautamente mangiato ma che, dopo averlo svuotato per benino e a suo piacere, lo sta riempiendo allegramente di veleno.

Al caso di Rula Jebraelvorrei contrapporre un' altra storia che spiega come il giornalismo italiano sia spesso, come dire, ..... disinformato....? ....

Tempo fa a Porta a Porta venne presentata una povera ragazza bruciata viva dalla famiglia e sfigurata al punto da essere costrettaa presentarsi con una maschera bianca sul viso.

Questa poveretta era originaria di un villaggio arabo in territorio "palestinese".

Ebbene, per tutta la durata della trasmissione , non sono mai state pronunciate una sola volta le parole PALESTINAo palestinese e la povera ragazza e' diventata piu' o meno inconsapevolmentedi nazionalita' "cisgiordana", proveniente da un villaggio di un non ben definitoPaese chiamato "Cisgiordania".

Pur di non doverinformare gli italianiche nei territori i palestinesi bruciano vive le ragazze che macchiano l'onore della famiglia, imitici giornalisti italiani hanno inventato una nazionalita' nuova , quella cisgiordana, e un nuova nazione , la Cisgiordania , appunto.

Deborah Fait