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ago 8, 2004 |
La Legge Orale,  |
redazione

T 4.06 - Introduzione al Seder Neziqin - Massekhet Shevu'ot

_Shevu'ot_ significa in questo caso "giuramenti", che sono l'argomento (insieme con alcune questioni di impurit rituale, dacch Levitico 5:1-13 tratta di ambo le cose) di questo trattato in 8 capitoli:

1) Il primo capitolo inizia dicendo "I giuramenti sono due, cio quattro", in quanto ai due tipi di giuramento di Levitico 5:3 i rabbini ne hanno aggiunti altri due. Poich anche le impurit rituali sono "due, cio quattro", buona parte del capitolo dedicata ad esse.

2) Il secondo capitolo ripete l'esordio del primo ("due, cio quattro") continuando a parlare di impurit rituale.

3) Il terzo capitolo inizia la vera discussione sui giuramenti, soprattutto per determinare se dovuto un sacrificio espiatorio qualora siano infranti. Il capitolo distingue inoltre tra giuramenti veri e propri e giuramenti vani, come l'aver giurato una cosa impossibile (in Italia si parla di aver visto un asino che vola, nel Talmud di aver visto un cammello che vola) oppure di violare un precetto religioso.

4) Il capitolo quattro inizia la discussione sul giuramento nel processo, discutendo del giuramento come prova;

5) Il capitolo cinque discute del giuramento che deve rendere chi non pu restituire la cosa ricevuta in deposito - e del caso in cui sia stato giurato il falso;

6) Il capitolo sei parla del giuramento che il tribunale pu imporre ai convenuti/imputati di prestare;

7) Il capitolo sette parla dei casi in cui i rabbini hanno ritenuto opportuno consentire anche ai convenuti/imputati di prestare giuramento, per non svantaggiarli nei confronti degli attori/accusatori che, ricevendo gi dalla Scrittura la facolt di prestare giuramento, possono con esso pilotare il processo.

8) Il capitolo otto parla dei giuramenti che devono prestare i quattro tipi di depositario di cui parlano la Parashat Mishpatim ed il trattato _Bava Metzi'a_.

La Tosefta ha due brani interessanti:

3:6) vede in ogni delitto la ribellione contro l'Eterno, e non solo il danno al prossimo;

3:7) riporta formule di incantesimi accolte dal folklore e poi usate anche nei giuramenti.

La Gemarah babilonese ha di memorabile:

18b) un elenco di _mitzwot_ la cui ricompensa in questo mondo sono i figli maschi;

26a) confronta R. Ishmael (discepolo di Nechunya b. ha-Kanah) ed 'Aqiva (discepolo di Nahum di Gimzu); essi interpretavano la Torah come i loro rispettivi maestri, i quali per seguivano regole ermeneutiche diverse.

Ishmael ed il suo maestro interpretavano l'intera Torah usando solo _kelal_ e _perat_, ("generale" e "particolare") mentre 'Aqiva ed il suo maestro usavano soltanto _ribbui_ e _mi'ut_ ("estensione" e "restrizione").

Liofilizzando la questione, capita spesso nella Torah di trovare nel medesimo versetto espressa una categoria generale (_kelal_) insieme con degli esempi di essa (_perat_); l'interprete che segua le orme di Nechunya ed Ishmael deve allora stabilire, con l'aiuto di regole dettagliate, se il versetto si riferisce all'intera categoria, ai soli esempi citati, ad un ambito intermedio, oppure ad un ambito che per analogia include qualcos'altro.

Nahum ed 'Aqiva avevano un problema affine: capire quando il versetto richiedeva un'interpretazione estensiva (che cio riguardava anche soggetti non esplicitamente citati) oppure limitativa - e lo facevano con un'attenta analisi grammaticale. Per loro alcune preposizioni e forme verbali (tipicamente: l'infinito assoluto) indicavano _ribbui_ "estensione", mentre altre indicavano _mi'ut_ "restrizione".

R. Ishmael ribatteva che la Torah scritta nella lingua degli uomini, e non si pu dare perci troppa importanza a ci che la sintassi impose di scrivere.

30b-31a) indicano alcune norme processuali che cercano di stabilire la parit tra accusa e difesa; per esempio (non molto convincente invero), se la controversia tra un dotto ed un ignorante, non che il primo sia fatto sedere e l'altro debba stare in piedi: tutti e due si seggono e ricevono il medesimo rispetto da parte dei giudici.

35a-b) Un'interessante discussione sui Nomi di D%o.

Il Talmud palestinese ha di memorabile:

1:9 - 33b-c) una discussione sui vari tipi di espiazione;

3:10 - 34d) i primi versi della preghiera per la pioggia - in Greco, in quanto era in questa lingua che il popolino la recitava.