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nov 22, 2004 |
Storia millenaria,  |
redazione

L'Antisemitismo degli illumunati

Voltaire: a lezione di antisemitismo
Gli ebrei di Alsazia e Lorena non hanno certo un buon ricordo della rivoluzione francese del 1789. Lo ricorda anche Ren Gutman, attuale gran rabbino di Strasburgo, tracciando un profilo del gran rabbino David Sintzheim, presidente del Gran Sinedrio allepoca di Napoleone.

I giacobini compirono in quelle regioni stragi e saccheggi analoghi a quelli contro i cristiani. E le sinagoghe, come le chiese, vennero devastate. Lintolleranza dei tolleranti, di cui naturalmente nei nostri manuali di filosofia non c traccia. Un esempio per tutti? Il padre della Tolleranza per eccellenza, Voltaire, scriveva queste parole a proposito del popolo ebraico: Non troverete in loro che un popolo ignorante e barbaro, che unisce da tempo la pi sordida avarizia alla pi detestabile superstizione e al pi invincibile odio per tutti i popoli che li tollerano e li arricchiscono. quantomeno interessante scoprire, nei molti articoli loro dedicati nel Dizionario filosofico e in vari Dialoghi, quanto livore lautore del Candide nutra verso gli ebrei. A mettere in luce il suo atteggiamento ostile - e non solo il suo - nei confronti del popolo ebraico stato lo storico Leon Poliakov nella celebre Storia dellAntisemitismo. Il campo per pi ampio. Attilio Milano nella Storia degli ebrei in Italia nota come nonostante gli illuministi professassero una salda volont di lotta contro loscurantismo e lintolleranza, non tutti seppero liberarsi dai vecchi preconcetti ed esprimere un giudizio equanime sulla questione ebraica. E qui lautore cita esplicitamente Montesquieu, DAlembert e - udite, udite - proprio Voltaire. Insomma, praticamente tre fra i pi famosi illuministi francesi. Voltaire se la prende contro i riti e le tradizioni di questo popolo: Ricordo bene che ci sono molti paesi, tra cui quello dei giudei, in cui talvolta gli uomini vengono mangiati gli uni dagli altri, dice il Cappone in uno dei Dialoghi di Voltaire. E la Pollastra gli risponde: Passi per questo. giusto che una specie cos perversa divori se stessa e che la terra venga purificata da questa razza. Se queste affermazioni non sono sufficienti ve ne sono altre in cui Voltaire si scaglia contro la fede nei miracoli del Vecchio Testamento oppure quando li definisce i pi rozzi tra gli asiatici. Si sa molto bene quanto il celebre illuminista abbia attaccato la Chiesa, eppure non sembra sia stato pi tenero verso gli ebrei: ovviamente il suo obbiettivo era la lotta a tutto ci che lui non poteva comprendere e che, quindi, bollava come intolleranza. Solo in un determinato periodo della sua vita cambi atteggiamento, come mette in evidenza Poliakov. E cio quando and in esilio a Londra. Poi mut nuovamente quando si dedic allattivit finanziaria riversando su questi capri espiatori la riprovazione che aveva per se stesso. Nonostante latteggiamento ostile che molti illuministi mostrarono nei loro confronti, gli ebrei francesi pi laici apprezzarono comunque il filosofo illuminista per la sua presunta lotta allintolleranza senza sospettare che, come spiega ancora Poliakov, lo schiacciamento di quella che Voltaire definiva lInfame preluder a stragi ben pi vaste. forse necessario, quindi, rivedere la tesi secondo cui la Chiesa cattolica sarebbe dietro ogni forma di antisemitismo e riflettere su quanto ha detto lo storico ebreo Michael Tagliacozzo (cit. da Antonio Gaspari, Gli ebrei salvati da Pio XII, ed. Logos, Roma, 2001): Per capire lessenza dellantisemitismo bisogna riflettere su una frase che Hitler pronunci durante una conversazione a tavola: Odio gli ebrei perch hanno dato al mondo quelluomo Ges. Daltronde, Voltaire stesso riconosce il profondo legame fra ebrei e cristiani. Lodio agli ebrei andato spesso di pari passo con quello ai cristiani. Molte volte luno preparava allaltro. Ecco perch fa riflettere che Solovev concluda il suo Breve racconto sullAnticristo con la sconfitta del male tramite unalleanza fra ebrei e cristiani.
Debora Donnini
Tempi , 12 aprile 2001


C' chi ha ucciso proprio gli innocenti per dimostrare il suo potere illimitato.
E' Sidney Hook che in Out of Step narra di una conversazione avuta in casa sua con Bertolt Brecht
circa le fucilazioni avvenute nel periodo dei processi moscoviti.
Fu a quel punto - scrive - che Brecht pronunci una frase che non ho mai pi dimenticato.
Egli disse: Quelli l, pi sono innocenti pi meritano di essere fucilati.

Dario Antiseri