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gen 13, 2002 |
Opinioni dei nostri visitatori,  |
redazione

Pensieri personali

Mi chiamo Benedetta, ho 26 anni e non sono ne' ebrea ne' cattolica, ma atea.
Spero che questo non mi precluda una tua risposta.

Ho visitato alcuni giorni fa questo sito e l'ho trovato molto interessante. Ho deciso di visitare la Polonia il prossimo anno e mi e' piaciuto molto il diario. Voglio andare a vedere un campo di sterminio perche' in uno dei tanti esistenti e' stato internato mio nonno che non ho mai conosciuto. Non mori' in quell'inferno, ma a casa, a causa di una bomba inesplosa.

Anni fa, quando avevo 21 anni, mentre ero in Austria, volevo visitare Mauthausen, ma arrivata davanti ebbi paura ad entrare. Non ci riuscii fisicamente e psicologicamente. Adesso credo di essere piu' forte e voglio vedere dove e' stato mio nonno e cosa ha dovuto sopportare.

Purtroppo non so in quale campo sia stato perche' mia mamma non ne parla mai, so che le fa male ricordare ed io non voglio che soffra.

Pero' ho paura di entrare in un campo e trovare il suo nome scritto su un muro. La mia famiglia materna nonostante non fosse ebrea ha molto sofferto a causa della guerra e la mia bisnonna, che e' stata per me come una seconda madre mi ha raccontato molti episodi, terribili, di quegli anni.
Ma a volte sono stati anche aiutati dalla fortuna, come quando il mio bisnonno fu preso per essere ucciso secondo la legge nazista dieci italiani giustiziati per ogni tedesco ammazzato.

Fortunatamente gli alleati erano ormai alle porte e i nazi scapparono senza ucciderli. Ma la mia bisnonna mi ha raccontato molti altri episodi, con finali piu' tragici. Lei viveva in campagna ed i vicini erano una famiglia di ebrei che furono sterminati. Altri vicini erano collaborazionisti e le figlie facevano le puttane per i nazisti.

Quando vado in Germania o in Austria mi sembra che le persone abbiano sempre la mentalita' nazista e a volte interrompo il viaggio per tornare a casa.

Io non riesco a dimenticare, i racconti della mia bisnonna, una persona dolcissima, mi sono rimasti dentro e penso che chi ha ucciso una volta possa farlo una seconda. Le manifestazione di naziskin e simili non fanno altro che dimostrare che ho ragione.

Tra l'altro la figlia di Mussolini e' ancora sulla scena politica e c'e' chi dice che i campi di sterminio non sono mai esistiti.

Tempo fa ho incontrato un ragazzo berlinese che mi aiutava a migliorare in questa lingua, ma quando mi ha detto che suo nonno aveva una grande azienda che poi e' passata a lui non l'ho piu' voluto vedere perche' ho pensato che se era riuscito ad uscire indenne dal nazismo era un membro di quel partito od un vile. Ho troncato ogni rapporto. Tra l'altro da parte materna sono di discendenza austriaca, ma mentre amo molto la lingua, non riesco ad avere alcun rapporto con gli abitanti del Reich.

E non perdono alla chiesa di aver aiutato i nazisti e fascisti piu' potenti a scappare e di non aver detto niente mentre milioni di ebrei salivano in cielo sotto forma di fumo.

L'anno prossimo andro' a vedere i campi di sterminio e, se possibile, qualche centro di cultura ebrea a Kracovia. Ma andro' anche a vedere il bunker di Hitler vicino a Danzica, ma non potro' perdonare.

Ho provato a pensare che sono passati ormai tanti anni e che le persone cambiano, ma per me i tedeschi sono come allora.

Benedetta Ammannati