Capitolo 2: 10-12
Halacha'101:il santo, benedetto egli sia, riconosce la propria verita' e conosce come egli stesso e'2. Egli non conosce con una conoscenza esterna a se'3, come noi conosciamo. Che noi e la nostra conoscenza non siamo un unico. Ma il creatore, sia benedetto, lui e la sua conoscenza e la sua vita sono un unico da tutti i punti e da tutte le facce, e in ogni sentiero di unita'. Quando si dice che vive in una vita e puo' essere conosciuto con una conoscenza esterna a se', vi sono li' pi divinita'.
Cap 2 H: 5-9
Halacha' 5: le forme (degli angeli)1 in cosa sono separate l'una dall'altra, se non hanno corpi? perche' il loro fatto non e' paragonabile2, ciascuno di loro e' inferiore a quello che sta piu' in alto fra loro.
Cap.2 H: 2.1-2.4
Halacha' 1: e' una Mitzwa'1 amare e temere questo D-o glorioso e terribile come e' detto: amerai Hashem tu D-o (Deut.6.5) ed e' detto: temerai Hashem tuo D-o (Deut. 6.13)
Hilchot Yesodeh HaTorah2
Essi contengono dieci mizvot: sei comandamenti positivi e quattro negativi. Essi sono:
E c chi si vede fra un lampo e laltro che si apre unestensione ampia di cielo ed ecco i gradi della profezia.
Percio' avviene dei ragionamenti che sono nei libri dei Profeti nelle parabole, e in cio' che in essi i nostri Maestri, la loro memoria sia di benedizione,hanno detto in enigmi e parabole per seguitare nel cammino dei testi sacri nel passaggio che in essi e' fra ragione e sapienza mistica (Hokmat Elokit) che e' l'avvicinamento supremo ai segreti dei segreti(1).
Eppure non vi dicemmo che "Sull'Opera del carro nemmeno ad uno solo (si puo' studiare) salvo che l'uno sia un Maestro (Hakam)"(1) e conosca la tradizione trasmessa dai primi capitoli", e se e' cosi' non investigasse qui a proposito di questi primi capitoli elementari.
Ma(1) in questo trattato c'e' un secondo scopo, quello di far luce sulle parabole occulte(2) che ci vengono dai libri dei Profeti, e chi non le spiega come parabola, ma impazzisce e si stupisce, vedendole nel loro significato letterale senza contenuto..E anche chi commenta le parabole stesse, e le comprende misticamente (beEmet)(3) e le prende nel loro significato letterale, anche cosi' rinnova un grande smarrimento. Ma chi interpreta una parabola nella sua essenza di parabola, evita e si salva da un grande smarrimento : percio' questo trattato ' chiamato GUIDA DEGLI SMARRITI.
Questo trattato ha come primo compito di spiegare i significati dei nomi presenti nei libri dei Profeti. Questi nomi sono a volte nomi che hanno significato per associazione(1), che prendono un'estensione differente secondo il discorso in cui si parla del nome che associato. Fra loro ci sono parole prese in prestito(2) che prendono anche quel significato primario che ci stato richiesto.
Fra loro anche i nomi dubbi(3) , che una volta si considerano che essi parlano nel in un senso complessivo, un'altra volta si prendono nel senso associato. Non si vuole in questo trattato tutti i significati popolari, n per far apprendere i principianti nello studio della filosofia, n quello i insegnare a coloro che non ragionano secondo la scienza della Torah come dice il Talmud.