ago 21, 2002 |
Umorismo e simpatia,  |
redazione

Worms si presenta alla porta del paradiso, colla sua carta di accompagnamento.
Entra, gli fa l'angelo di servizio.
No, no; non posso.
Come, non puoi? Qui c'e' scritto: degno d'entrare... E allora?
Non posso veramente.
Ma perche'? Entra o perdo la pazienza.
Vorrei parlare col Signore, ecco.
L'angelo comunica il desiderio, e il Signore arriva, poco dopo, in portineria.
Che c'e', Worms?
C'e' che non mi sento d'entrare...
Ma se t'ho autorizzato io stesso.
Sta bene, o Signore Iddio... ma ho una grave colpa in famiglia. Mio figlio si e' convertito...
Se e' per questo... Anche il mio. E tu cosa hai fatto? Ho fatto un nuovo testamento.

ago 21, 2002 |
Umorismo e simpatia,  |
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In un torrido pomeriggio d'agosto, Blumm, e un ebreo Cohen, sdraiati comodamente sui divani di una fresca camera, discorrevano per passare il tempo, della propria avarizia.
Caro signor Cohen, io ho dieci servitori e non spendo per il loro mantenimento piu' di dieci lire al mese!
Ed io, allora, signor Blumm, io che ne ho venti e non mi costano piu' di cinque lire!
Che caldo, caro amico e che bel ventaglio e' il vostro! Chissa' che prezzo!
Vi sbagliate... E' vecchio e mi e' costato poche monete di rame.
Ma come e' che e' cosi' conservato?
Vi diro', caro signor Cohen, e' un mio segreto; io lo agito con lentezza, avanti e indietro e poi indietro e avanti, cosi' che l'aria non ne sciupi i colori...
Ma il vostro e' una vera magnificenza, uno splendore. Scommetto che vi costa un patrimonio.
Al contrario; l'ho trovato per caso, ai bagni.
E, sono curioso: come fate a conservarlo cosi' bene?
Anch'io ho il mio segreto: quando voglio sventolarmi, lo tengo bene aperto in direzione del mio naso, davanti a me, e senza muoverlo agito violentemente la faccia da sinistra a destra e da destra a sinistra.

ago 21, 2002 |
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Davanti al caffe' del Mercato.
Di un po', Samuele, vogliamo prendere qualche cosa?
A chi?

ago 21, 2002 |
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Chi paga i debiti arricchisce! Dice un moralista.
Credete a me, risponde un vecchio ebreo, e' una voce che mettono in giro i creditori.

ago 21, 2002 |
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Passa vicino ad una di quelle carovane caratteristiche nelle fiere un vecchio ebreo affamato, pieno di tosse e d'acciacchi. Ad un nuovo terribile attacco di tosse, da un baraccone viene fuori un uomo che gli domanda se e' proprio lui a tossire a quel modo. Alla risposta affermativa, gli propone di entrare nella compagnia.
Non si tratterebbe che di tossire, come fai ora... E saresti pagato lautamente...
L'altro non domanda di meglio. Soltanto, come dovra' fare?
Semplicissimo. La sera, all'ora dello spettacolo, indosserai una magnifica pelle di leone. La tua tosse ti fara' assomigliare perfettamente al terribile animale. Ecco tutto.
L'ebreo accetta, e allora gli viene dato da mangiare ed un po' di denaro in anticipo.

La sera, durante la fiera, davanti alla folla, egli ripete' la sua parte, entro' nella pelle della belva. Dopo, comincio' a tossire ottenendo un successo straordinario. Il direttore del serraglio, mentre il povero ebreo entrava nella gabbia, annuncio' a voce tuonante:
Signore e signori... Si dara' inizio alla rappresentazione con lo straordinario combattimento fra un leone d'Africa e una superba tigre delle Indie.
A questo punto l'ebreo guardando dinanzi a se', vede nella stessa gabbia un'orribile belva. Terrorizzato, credendo di essere in punto di morte, comincio' a gridare:
Shema' Israel, Adonai Elohenu...
E dalla gola della tigre un'altra voce tremula continuo' la preghiera:
Adonai Echad.

ago 21, 2002 |
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In Egitto, una volta, un formaggiaio ebreo occupato a servire la clientela, senti' nel retrobottega, un rumore sospetto. Voltandosi improvvisamente, pote' scorgere la sua dolce meta' intenta a tradirlo con un turco.
Pianta clienti e bancone e si precipita dietro i colpevoli, col coltello alzato. L'uomo e' scomparso, ma raggiunge la donna, l'afferra e la tiene per i capelli.
Gia' il terribile coltello vendicatore sta per abbattersi sull'adultera, quando uno scrupolo improvviso lo ferma e si domanda:
Posso toccare della carne con questo che e' un coltello per il latte?

ago 21, 2002 |
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In un caldo pomeriggio d'estate, Levy, mentre comminava sulla strada provinciale sente il trotto di un cavallo. Si ferma e aspetta che gli passi davanti: e' il calesse del curato.
Che caldo, Levy.
Come no, signor Curato?!
Vai in citta'?
Sissignore.
Se vuoi approfittare...
Grazie tante, signor Curato.
Ripreso il viaggio, era inevitabile che i due parlassero di religione. Ad un certo punto, il Curato disse:
Non ho compreso mai, ad esempio, la bestialita' commessa da Giuda.
Sarebbe a dire?
Vendere Gesu' per trenta denari! Via, non e' proprio da furbi...
Suvvia, signor Curato: se Giuda ha preso soltanto trenta denari, sia certo che non c'era da cavarne un centesimo di piu'.

ago 21, 2002 |
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Salve, Levy!
Buongiorno Bloch.
E' un bel po' che non ci si vede. Come va?
Va bene, grazie... Forse ho trovato la cosa giusta stavolta.
Che cosa vendi?
Calendari ebraici... ne vuoi? Per niente cari...
Quanto?
Cinquanta centesimi.
Davvero non sono cari... Pero' mi domando come tu possa arricchire vendendo oggetti a cinquanta centesimi. Ad ogni modo non mi servono. Perche' non vieni mai a trovarci? Rebecca ti vedra' volentieri.
Ma dove state adesso?
Sempre in via degli Archivi.
Oh! Ci vedremo presto...
Arrivederci Levy.
Stai bene Bloch.

Levy, difatti, corse subito in via degli Archivi, a trovare la signora Bloch.
Buongiorno signora. Ho visto adesso suo marito che, non avendo spicci per pagarmi il calendario, mi ha mandato qui. Ecco il vostro calendario.
E quanto vi devo?
Un franco soltanto, per voi...
Non e' caro.
Vero signora? Grazie e arrivederci. Salutatemi vostro marito.
Bloch arriva a casa subito dopo e, saputo del tiro, si sfoga:
Che razza di canaglia sporca!... Melania, dice alla serva, corri dietro a quell'individuo che e' andato via di qui poco fa e digli di ritornare un momento per l'affare dei calendari.
Melania si precipita, raggiunge Levy:
Vengo a nome del signor Bloch? Per quella storia dei calendari.
So di che si tratta, ma proprio non posso assolutamente venire... Il calendario portateglielo voi, e il padrone vi rimborsera'.
Quanto?
Due franchi appena... Tanti rispetti ai signori.

ago 21, 2002 |
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Al pranzo di nozze della figlia di Rothschild, quando fu l'ora del brindisi, il Rabbino prese anche lui la parola:
Fratelli e sorelle non dimentichiamo, in questi momenti di festa e di gioia che esistono i poveri: gridiamo tutti ad una voce:
Hurrah per i poveri!.

ago 21, 2002 |
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Il Barone Rothschild organizzo' un pranzo per gli ebrei poveri:
Mangiate e bevete a sazieta'... Pero', guai a chi sara' sorpreso in atto di portare via qualche oggetto...
Il pranzo, infatti, fu sontuoso. Quando tutto fu finito, e i convitati stavano per andarsene, alcuni domestici appositamente incaricati, li perquisirono scrupolosamente. E addosso ad uno si trovarono dei datteri...
Il malcapitato fu spogliato interamente, rovesciato sulla tavola e legato bocconi.
Allora un domestico, presa la refurtiva, e li infilo', a uno a uno, la' dove... non batte il sole.
Il malcapitato non solo non si lamenta ma, ad un certo punto non puo' trattenersi dal ridere forte.
Che c'e' da ridere, animale? Chiese allora Rothschild.
Penso al mio compagno di destra, che ha rubato una noce di cocco!...

ago 21, 2002 |
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Ad un gran ricevimento dato da Madam Weil, la padrona di casa, pregata di suonare il pianoforte, acconsenti' dopo aver tolto a uno a uno i propri anelli (venti in tutto, due per dito) ed averli posti sul ripiano dello strumento.
La signora, dopo aver finito di suonare, si alzo', raccolse gli anelli e, istintivamente contandoli, si accorse che ne mancava uno.
Andiamo, fece senza scoraggiarsi, qualcuno inavvertitamente oppure per scherzo, ha fatto sparire un mio anello di platino con due zaffiri e un brillante! Tra parentesi: tremila franchi di valore...
Ora, l'autore, burlone o distratto che sia, e' invitato a rimettere l'anello in questa coppa d'argento, mentre io spengo tutte le luci, per non metterlo in imbarazzo...
Allora, coraggio! Uno... due... tre...!
Infatti, ecco a un tratto l'oscurita' perfetta e dopo qualche istante la voce della padrona di casa, che avverte:
Riaccendo!...
E riaccese, l'anello non era apparso ed era sparita anche la coppa d'argento ...

ago 21, 2002 |
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Il marito della signora Cohen, che e' in stato di avanzata gravidanza, viene rassicurato dal medico: ma la primavera sta arrivando, e il povero Cohen e' agitato. La moglie, che e' perfettamente al corrente di cio' che accade, un giorno gli dice:
Povero amico mio, ti comprendo e ti giustifico. Che farci? Hai sentito il medico? E allora, eccoti cinque franchi per poterti recare la' dove c'e' quella grossa lanterna in riva al mare... Hai capito? Io non me ne avro' a male, si usa: la natura ha i suoi diritti, e l'amore e' tutt'altra cosa. Va' pure, caro...
Allora tu mi permetti di andare laggiu' al porto?
Ma si'... Non me ne importa.
Cohen, che ha preso i quattrini, esce e s'imbatte nella signora Worms. Si salutano. La donna vuole sapere dove e' che si reca, e con tanta fretta, il marito all'amica:
Ecco, signora Worms, a voi, vecchia amica di casa, si puo' dire tutto. La mia Rebecca e' incinta, e io mi sentivo un po' nervoso, e allora mia moglie mi ha detto:
Senti caro Cohen, io comprendo il perche' della tua agitazione. Prendi questi cinque franchi e corri dove sai tu, laggiu' al porto, in quella casa dalla grossa lanterna sulla porta. Fa' cio' che hai da fare e ritorna; io non me ne avro' a male, che' la natura e' una cosa e l'amore un'altra...
Cosi' voi andate proprio laggiu'.
Certo.
Andiamo Cohen, non si fa, con donne sconce come quelle. Perche' non parlare con franchezza? Venite da me: farete piu' presto e sara' piu' ben fatto. E darete a me i cinque franchi.
Cohen non disse di no, segui' la signora Worms, che si merito' i cinque franchi.

Yorno' rapidamente a casa.
Come, cosi' presto sei di ritorno?
Sicuro...
Ma ci sei andato?
Niente affatto. Figurati che ho incontrato la signora Worms la quale ha voluto sapere assolutamente dove andassi; e allora gilel'ho detto che andavo al porto, la' dove c'e' la casa dalla grossa lanterna, e che tu me lo avevi permesso perche' non ti dispiaceva e mi avevi regalato, anzi, i cinque franchi, perche' una cosa e' la natura e un'altra cosa e' l'amore.
Le hai detto questo?
Certamente...
E lei cosa t'ha detto?
Allora, la signora Worms mi ha sconsigliato:
Non e' ben fatto andare con donnacce in un posto simile... Fra noi si puo' parlare con tutta franchezza, da buoni e vecchi amici. Venite piuttosto da me; farete meglio e piu' presto, e quei cinque franchi li darete a me...
E tu?
E io, naturalmente ho accettato.
Ma non le avrai dato mica i cinque franchi, spero?
Glieli ho dovuti dare.
Oh bestia che non sei altro! Suo marito, Worms, quando viene da me non mi da' nulla!...

ago 21, 2002 |
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Durante un viaggio in Russia, stanno silenziosi, uno di fronte all'altro, un ufficiale ed un ebreo. Il primo si addormenta presto, ma il secondo, forse per effetto del maiale che ha mangiato, presto si sente lo stomaco in subbuglio, dato il caldo snervante e quell'incessante movimento del treno.
Conclusione: l'ebreo finisce col rovesciare il suo pranzo addosso al malcapitato ufficiale, che continua a russare.
L'ebreo, non visto da nessuno, si rasserena, si guarda in giro, soddisfatto, poi tira l'ufficiale dolcemente per la giubba:
Ehi! Signor ufficiale...
E come l'altro comincia a svegliarsi, l'ebreo insinua:
Va meglio, dunque, adesso? E' passata?
Perche' mi domandate questo?
Come?... Avete appena vomitato, ed e' naturale che domandi se vi sentite meglio...

ago 21, 2002 |
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Dopo la guerra. Il commercio langue, e Levy, Bloch e Kahn, i cui negozi si trovano vicini, soffrono terribilmente della crisi.
Un giorno a Levy viene in mente di esporre un grande cartello:
Ribassi del 30%.
Kahn, per non essere da meno, annunzia a lettere grosse:
Ribasso del 50%.
Allora Bloch, il negozio del quale si apre fra quelli degli altri due, espone a sua volta un bel cartellone a caratteri cubitali:
Ingresso centrale.

ago 21, 2002 |
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Durante una seduta del Consiglio della Comunita', Blum muore improvvisamente; il presidente, commosso, va subito a cercare qualcuno che vada ad avvertire la moglie.
Tu, Wolf vuoi andare?
Certamente.
Pero', mi raccomando... con un certo tatto, con prudenza.
Wolf, giunto in casa di Blum, si trova a faccia a faccia con la signora:
Buongiorno, signora vedova Blum.
Che diavolo andate dicendo?
Dico: Buongiorno signora vedova Blum.
Questi sono scherzi da imbecille...
Volete scommettere venti franchi che voi siete proprio la signora vedova Blum?

ago 21, 2002 |
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Dupont, antisemita, si trova a cena con Bloch, da un comune amico. Tra le altre portate ecco una superba frittata con formaggio.
Io la voglio tutta per me! dice Dupont.
Proprio come me! dice Bloch.
L'anfitrione, non sapendo che pesci prendere, se la cava invitandoli a dormire da lui e promette per l'indomani la frittata a colui che raccontera' il miglior sogno fatto.
Il giorno dopo, a tavola, Dupont racconta:
Ho sognato di volare in cielo sulle ali d'un angelo e di aver dimostrato a Nostro Signore Gesu' Cristo come gli ebrei sono odiosi bricconi. Tra gli applausi dei presenti, Nostro Signore mi tratteneva fra i giusti.
Strano! dice Bloch, Strano come io abbia potuto sognare la stessa cosa... Dopo di che mi sono detto: Dupont certo non ritornera' piu' su questa terra. E percio' mi sono alzato tranquillamente e sono andato a mangiare la frittata!

ago 21, 2002 |
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Buongiorno, Mose'...E' tanto che non ti vedo e sono contento di incontrarti. Perche' sei preoccupato?
Sono disoccupato, Salomone, e capirai...
Ebbene, Mose', ringrazia il buon Dio: ho licenziato adesso il mio contabile goi. A lui davo uno stipendio di trecento franchi al mese; a te ne darei cinquecento. Accetti?
Grazie Salomone, del tuo eccellente ottimo cuore... Ma senti, non potremmo fare diversamente? Ad esempio domani mattina ti manderei un altro contabile goi a trecento franchi e tu mi daresti subito la differenza di duecento franchi...

ago 21, 2002 |
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Avraham e Daniel, invitati a pranzo presso un ricco banchiere, hanno deciso d'accordo, che ruberanno le posate d'argento, che dopo divideranno in parti uguali. Quando stanno tutti per passare in salotto, Avraham, impaziente domanda al compagno:
Quante sono?
Sei...
Meta' ciascuno allora!
Niente affatto.
Come? E i patti?
Amico mio, dovevi arrangiarti per conto tuo...
Avraham non insistette e ando' a sedere vicino alla padrona di casa.
Ad un tratto, questa si alza e annuncia:
Signore e signori, una bella notizia.... L'amico Avraham, che si diletta di magia, ci fara' assistere ad uno dei suoi giochi piu' interessanti. Andiamo Avraham, quale oggetto vuole?
Avraham stette un momento silenzioso, poi chiese che gli si portassero sei posate. Avute le posate, si mise tranquillamente all'opera:
Ecco le posate... Guardate come io le avvolgo nel mio fazzoletto: adesso le posate sono qui, nella mia tasca. Attenzione! Uno, due, tre... La'! Le posate sono passate nella tasca del signor Arakelian.
Il gioco, riuscitissimo, fu applaudito da tutti.

ago 21, 2002 |
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Un ebreo, trovandosi in prigione, fini' col diventare il segretario del Direttore. Poi volle cambiare e diresse il laboratorio dei calzolai, anche li' ottimamente. Poi divenne guardiano, sempre con ottimi risultati.
Oh! Signor Direttore! Voi non sapete qual e' il mestiere che io faccio meglio di tutti gli altri... Se mi permettesse di farlo!
Qual e'?
Quello del viaggiatore di commercio!...

ago 21, 2002 |
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Bloch, un giorno caldissimo d'estate, trovandosi a pranzo nel ristorante delle signora Dreyfus, non esita a togliersi la giacca, che piega sulla spalliera della seggiola. La padrona, un po' seccata, gli si avvicina:
Signor Bloch, che cosa credete che vi avrebbe detto il signor Marguery se, trovandosi nel suo ristorante, vi foste tolta la giacca come adesso?
Che cosa mi avrebbe detto il signor Marguery? Penso che mi avrebbe detto cosi':
Ola', giovanotto, se volete mangiare in maniche di camicia andate dalla signora Dreyfus.

ago 21, 2002 |
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Samuele si imbatte in Blum.
Come va Blum?
Non vedi? Faccio l'ambulante...
E... di che genere?
Di tutto un po'. Ecco, comprami questo orologio... Prezzo da amici: venti franchi.
Grazie, non ne ho bisogno.
Allora, preferisci questo occhialino? Trenta franchi.
Non saprei che farmene. Ciao Blum.
Te ne vai, Samuele? Comprami qualche cosa almeno: un calendario, due franchi.
No, no grazie. Non mi serve nulla!
E Samuele se ne va in fretta. Ma non ha ancora fatto venti passi, che si sente chiamare da Blum:
Fermati Samuele, ti prego!
Che c'e' ancora?
E l'altro, andandogli incontro:
Dimenticavo di dirti che sono anche schnorrer.

ago 21, 2002 |
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Il vecchio Israele si e' recato dal medico, per elencargli un mucchio di malanni. Il medico non gli trova nulla; pero', gli suggerisce di portargli, l'indomani le urine da esaminare.
Puntualmente, l'indomani Israele si presento' con almeno quattro litri del liquido da analizzare, facendo meravigliare il dottore. Il quale, fatta l'analisi, annuncio':
Niente d'anormale, assolutamente...
Tanto meglio, tanto meglio! concluse l'ebreo pagando la visita.
Poi, sul punto d'andarsene, gli chiese di poter telefonare alla moglie:
Prego. Ecco l'apparecchio...
Pronto? Pronto?... Sei tu, Sara?... Ti comunico che, grazie al Cielo, non abbiamo albumina, ne' io, ne' tu e neppure Mose' e Rebecca!...

ago 21, 2002 |
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Iossele si e' comportato cosi' valorosamente durante un combattimento contro i tedeschi, che il Generale vuole parlargli:
Bravo, Iossele! Sei stato un eroe, e voglio ricompensarti... Preferisci la croce di guerra, o cento rubli?
Scusi, signor Generale, desidererei prima sapere una cosa...
Cioe'?
Quanto puo' valere una croce di guerra?
Cinque rubli...
Benissimo... Allora preferisco avere la croce e novantacinque rubli.

ago 21, 2002 |
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Ai primi tempi della guerra, il giornale Le Matin aveva fissato un premio di cinquemila franchi per il primo soldato francese che si fosse impadronito di una bandiera tedesca. A Levy l'assegnazione faceva veramente gola; ed essendo stato mandato, per caso, in un tratto nel quale si trovava suo cugino Hirsch, di Strasburgo, arruolatosi con i tedeschi, e avendolo scorto, gli grido':
Hirsch, non hai mica letto il Matin?
Alla risposta negativa, gli lancio' il giornale. Il cugino lesse attentamente, poi venne subito dopo sulle nostre linee con una bandiera.
Buongiorno, Hirsch...
Buongiorno, Levy... E adesso, dividiamo!

ago 21, 2002 |
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Isacco, trovandosi ad un ricevimento, una sera, e' assalito ad un tratto dall'irresistibile bisogno di grattarsi. Ma come fare? Vedendo Levy, gli s'avvicina.
E allora, signor Levy, come va vostro figlio? Che cosa fa?
Il medico..
Ed e' contento?...
Non c'e' da lamentarsi. E il vostro?
Il mio? Il mio e' ufficiale di artiglieria... Vedeste che uniforme! Dappertutto galloni... Qui, degli alamari (e si gratta il petto), qui, poi, dei galloni (e si gratta gli avambracci): qua, ai calzoni, un magnifico nastro, lungo dall'anca al piede... Soltanto, vedete, egli mi da' ancora delle preoccupazioni (e si gratta la zucca)!...

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