Kasherut

Ogni focolare e' un Mikdash Meat (tempio in miniatura) dove il tavolo e' Mizbeah (l’altare). Per questo la questione del Kasherut e' presa in considerazione da ogni ebreo, tanto piu' che essa occupa un posto importante nel corso dei secoli. Una attitudine da tutto o niente non pu' essere tenuta in conto oggi, e la nostra tradizione ci dimostra che il Kasherut si e' evoluto.

Non e' stato Adamo ad essere autorizzato a mangiare carne, ma Noe' e si suoi discendenti (Genesi 1:29 e 7:2). Bisogna sottolineare che le leggi del Kasherut fanno parte delle leggi che si riferiscono al tempio e ai sacerdoti, questo in una epoca antica quando la carne veniva esclusivamente da animali sacrificati sull’altare. E' considerando questa evoluzione e quella delle regole rabbiniche che i primi rabbini liberali hanno stabilito che, non esistendo piu' il tempio ed essendo cosi' impossibile procedere a sacrifici con sangue, era necessario ripensare questo aspetto della pratica ebraica.

Ma non si tratta oggi di rigettare tutto, dato che l’ebraismo ha sempre dato particolare importanza al modo di nutrirsi. Il cibo e' un dono di D-o e se l’uomo ha bisogno di mangiare per vivere, non puo' lasciarsi dominare da questa necessita' vitale. In questo campo puo' esprimere la supremazia che gli procura la liberta' di cui D-o lo ha dotato nello sciegliere il proprio cibo. E’ cio' che pensava Maimonide che vedeva nel Kasherut un mezzo per l’uomo di dominare i suoi istinti e le sue pulsioni (Guide 3:48, cfr. Anche Genesi Rabbah 44:1, Levitico Rabbah 13:3).

Kasher vuole dire conforme e non santo. Un cibo Kasher non conferisce alcuna santita' particolare. Permette di mettere in pratica le Mitzvot legato al Kasherut e non ha come scopo la separazione tra ebrei e non ebrei rendendo impossibile la condivisione dello stesso pasto.

Le comunita' liberali hanno tutte adottato certe regole riguardanti il cibo servito entro le proprie mura. Nelle nostre comunita' ogni carne di bovino o di ovino deve essere Kasher, ma questo rigore non e' applicato obbligatoriamente ai volatili, le cui regole di abbattimento e di preparazione non sono le stesse; ogni pesce servito deve avevre pinne e scaglie, e nessun alimento di carne deve essere cotto nei latticini. Il vino utilizzato per il Kiddush deve essre generalmente Kasher, benche' la proibizione del vino Non Kasher non abbia piu' ragion d’essere perche' cio' che era da respingere era il possibile utilizzo del vino per libagioni idolatre, cio' che oggi non avviene piu'.

Quali sono oggi le ragioni per un ebreo liberale di particare la Kasherut? Possono essere le seguenti:

  • L’autorita' che riconosce ai divieti biblici e rabbinici
  • La disciplina che si impone per scegliere cosa mangiare e come
  • Il divieto che si impone di cibi respinti da molti ebrei
  • L’identificazione con il mondo ebraico
  • Il desiderio che tanti ebrei possano rispondere a un invito a pranzo a casa sua

Una o piu' di queste ragioni possono spingere l’ebreo liberale a introdurre alcune o tutte le regole del Kasherut in casa sua. Il fatto che il Kasherut sia stato un elemento importante della vita ebraica non puo' che invitarci a studiare queste regole e come esse possono elevare spiritualmente la nostra esistenza e portare la Kedushah nel nostro focolare. Il Kasherut entra nel modo di manifestarsi dell’ebreo di oggi come lo era per l’ebreo di ieri, senza mai esserne l’elemento essenziale. Accettare o respingere globalmente l’approccio rigorista e puntiglioso dell’ortodossia contemporanea sarebbe un errore. Ognuno deve porsi la domanda:

Come il Kasherut oggi puo' essere espressione della mia fedelta' alla tradizione?

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