Capitolo I

Lo spirito dello Shabbath

2. Lo Shabbath e la vita

Un'altra benedizione deriva dallo Shabbath: la benedizione della menuchah, del riposo. La mentichah e' qualcosa di piu' di un riposo fisico: e' un atteggiamento intellettuale, uno stato dello spirito determinato dall'esperienza dello Shabbath, ed e' composta da vari elementi.

Vi e' la gioia di essere liberati dalla schiavitu' delle pressanti esigenze della vita quotidiana. Accanto alla schiavitu' del lavoro, ci sono le consuetudini della nostra civilta' (per esempio l'automobile, il telefono) e gli impellenti richiami dell'industria dello svago (la televisione, la radio, il cinema). Finche' non ci si ferma a riflettere, la maggior parte di noi non si rende conto dell'usura cui questi mezzi sottopongono la nostra energia vitale: non ci rendiamo conto della portata della schiavitu' che ci e' imposta. Facciamo solo un esempio: quanti di noi riescono a stare seduti in una stanza in cui squilla il telefono senza andare a rispondere? L'attrazione e' irresistibile: sappiamo che prima o poi dobbiamo rispondere; ma di Shabbath questo "dovere" non esiste. Il rilassamento, il sollievo dello spirito che comporta un vero Shabbath ebraico e' una cosa che bisogna provare per credervi. Lo spirito della menuchah trova la sua espressione positiva nei pasti dello Shabbath, in cui la gradevole compagnia della famiglia e degli amici, il piacere del buon cibo, i canti che si intonano a tavola in lode a D-o e allo Shabbath si fondono a costituire un'esperienza unica.

In quest'atmosfera di Shabbath e' facile sentire la vicinanza di D-o e affrontare la vita senza preoccupazioni e nincrescimenti, fiduciosi che Egli abbia cura di noi.

Il ristoro fisico e il rilassamento della tensione nervosa stimolano a loro volta la mente a entrare in piu' stretto contatto con D-o mediante lo studio della Sua Torah, non come passatempo intellettuale, ma nella piena consapevolezza che questa e' la sola fonte di verita' e di vita vera per l'ebreo. Se facciamo si' che questa attivita' spirituale costituisca il contenuto positivo delle ore di riposo dello Shabbath, ecco che l'uscita dello Shabbath ci lascera' meglio preparati, da tutti i punti di vista, ai compiti della settimana entrante, meglio preparati al compito della vita. Le benedizioni dello Shabbath non riguardano solo la vita dell'individuo. Dopo aver aiutato l'ebreo a trovare se stesso, lo Shabbath lo aiuta a trovare il suo prossimo. Uno dei motivi essenziali citati dalla Torah per il comandamento dello Shabbath e': "affinche' il tuo servo e la tua serva riposino come te" (Deuteronomio 5,14).

Il padrone come il servo, dunque il servo come il padrone! Si riesce a immaginare oggi che cosa deve aver significato questo livellamento in tempi in cui lo schiavo non era altro che un utensile animato del padrone, che poteva essere colpito o distrutto a piacimento? Di Shabbath il servo e il padrone si incontrano come uguali, come persone libere: lo Shabbath restituiva allo schiavo la sua dignita' umana. Il riposo e la liberta' dello Shabbath valevano anche per "lo straniero entro i tuoi confini": con questa affermazione erano poste le basi della fratellanza umana. In realta', come vedremo, nemmeno il bestiame e' escluso dalla celeste benedizione del riposo dello Shabbath: neppure agli animali puo' essere negata la dignita' di creature di D-o.

Lo Shabbath e' pertanto una divina protesta, ricorrente ogni settimana, contro la schiavitu' e l'oppressione. Il venerdi' sera, alzando il calice del Kiddush, l'ebreo collega la creazione del mondo con la /ibertci' tt'mana, proclamando cosi' che la schiavitu' e l'oppressione sono peccati capitali contro la legge fondamentale su cui poggia l'universo. Vi e' quindi da stupirsi che i tiranni di tutte le epoche non volessero permettere a Israele di celebrare lo Shabbath?

Aspirazioni spirituali

Abbiamo visto che lo Shabbath e' la radice di ogni progresso spirituale e sociale ed e' legato ai pensieri e alle aspirazioni piu' elevate dell'uomo: D-o, la dignita' dell'animo umano, la liberta' e l'uguaglianza di tutti gli uomini, la supremazia dello spirito sulla materia. Non c'e', quindi, da meravigliarsi che i profeti di Israele abbiano preso lo Shabbath come simbolo di tutto quanto e' moralmente buono e nobile: "Felice l'uomo che fa cosi', il figlio dell'uomo che tiene questo saldamente, che evita di profanare lo Shabbath e trattiene la sua mano dal compiere alcun male" (Isaia 56,2).

La stessa idea che identifica lo Shabbath con le piu' alte aspirazioni umane e' espressa da Neemia (9,13-14): "Tu pure discendesti sul Monte Sinai e parlasti con loro dal Cielo e desti loro rette leggi, insegnamenti di verita', buoni statuti e comandamenti. E facesti loro conoscere il Tuo Santo Shabbath".

I nostri Saggi, che avevano il caratteristico dono di creare epigrammi, hanno espresso l'idea che lo Shabbath contiene la totalita' e la sostanza della vita e del pensiero ebraico con le seguenti parole: "Se D-o non ci avesse portati fino al Monte Sinai e si fosse limitato a darci lo Shabbath, sarebbe stato sufficiente".4 Lo sarebbe stato davvero, perche' lo Shabbath racchiude in se' l'essenza dell'Ebraismo.

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