Capitolo IIIl concetto di Melachah3. Classficazione secondo il fineAbbiamo definito melachah qualsiasi atto che denoti la padronanza dell'uomo sul mondo con un esercizio voluto e costruttivo della sua intelligenza e abilita'. Questo e' il genere di attivita' dal quale ci si deve astenere di Shabbath, per riconoscere il Creatore e renderGli omaggio. Le attivita' comprese in questa definizione sono quelle che comportano modifiche sostanziali nell'ambiente che ci circonda, per fini produttivi: comprendono quindi tutta la gamma dell'attivita' produttiva umana. Ai fini dell'osservanza della legge sabbatica queste attivita' sono classificate in 39 categorie, derivanti, come abbiamo detto, dalla costruzione del Santuario nel deserto. In questa classificazione il fattore decisivo non e' dato dalla natura fisica dell'attivita', ma dal suo oggetto o scopo. Cio' e' perfettamente conforme al concetto di melachah come l'abbiamo gia' sviluppato: e' soprattutto il fine produttivo che da' all'attivita' il carattere di melachah. La categoria 2, per esempio, riunisce sotto un'unica voce attivita' diverse come seminare, piantare, innestare, potare e innaffiare piante: tutte si propongono un fine comune, cioe' favorire la crescita della pianta, e sono quindi comprese in una medesima categoria di melachah. Per fare un altro esempio, la categoria 11 comprende non solo bollire, cuocere, friggere ecc., ma anche attivita' industriali come fondere ferro o temperare acciaio; il principio generale, in questo caso, e' mutare lo stato fisico o chimico di una sostanza mediante calore. Av e toledah Una melachah rappresentativa viene in ogni caso scelta dalla tradizione orale, perche' dia il nome alla categoria. Si tratta di attivita' gia' svolte per la costruzione del Santuario e note come av melachah. Nel primo esempio citato piu' sopra, l'ai' e' "seminare" ed e' questo il nome della categoria; nel secondo, l'av e' cuocere". Le altre attivita' comprese nella categoria, il cui status di melachah e' dato dal fine che hanno in comune con l'av (pl. avoth), sono note come toledoth (derivate, pl. di toledah). Per ogni fine pratico non vi e' differenza alcuna fra av e toleda': compiere volutamente l'una o l'altra attivita' costituisce ugualmente una grave profanazione dello Shabbath. L'elenco riportato e relativo al Santuario e' di fatto identico all'elenco delle trentanove avoth melachoth. Alla luce di quanto gia' detto, ognuna di esse va considerata come una parola chiave che rappresenta un intero gruppo di attivita' svolte per un fine analogo. In realta' la tradizione orale ci da' qui un magistrale riassunto dei fini produttivi dell'umanita'. Nel terzo capitolo cercheremo di definire il fine comune che costituisce il substrato delle varie attivita' comprese in ogni categoria e tenteremo di fare una selezione di alcune melachot e delle relative disposizioni rabbiniche che si possono presentare piu' frequentemente. Prima di passarle in rassegna, dobbiamo esaminare il particolare carattere dell'ultima di queste trentanove categorie: la melachah che va sotto il nome di portare". |