Capitolo IIIl concetto di Melachah4. Signficato particolare del "portare"Esaminando le categorie elencate vediamo che sono quasi tutte attivita' chiaramente produttive. A prima vista, non appare chiaro come la melachah di "portare" rientri in questo concetto generale; in effetti, di tutte le melachah indicate, questa ha meno chiaramente l'aspetto di "opera", anche nell'accezione speciale con cui abbiamo imparato a intendere questo termine nel quadro delle leggi sabbatiche. Non sembra che il "portare" implichi alcun cambiamento essenziale e nemmeno un processo produttivo. Forse per questa ragione, e anche perche' richiede preparazione e abilita' esigue, non vi e', sfortunatamente, quasi nessun'altra legge della Torah che sia altrettanto ignorata. Eppure, come abbiamo visto, la Alachah pone inequivocabilmente il "portare" fra le avoth melachot. e', questa, la prima melachah di cui si parla nel trattato Shabbath, e sette dei successivi ventiquattro capitoli sono dedicati al medesimo argomento. Ammonimento profetico Ancora piu' significativamente, quando al profeta Geremia fu ordinato di ammonire Israele che il futuro) dello Stato ebraico dipendeva dal modo in cui la legge sabbatica era osservata, si attribui' particolare importanza al "portare". Il testo del passo e' il seguente (Geremia 17,19-27): Cosi' il Signore mi disse: "Va' e fermati alla porta del popolo, la' dove i Re di Giudea entrano ed escono, e a tutte le porte di Gerusalemme e di' loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giudea e tutto Giuda e tu, popolo tutto di Gerusalemme, che entrate per queste porte". Cosi' disse il Signore: "Guardatevi bene e non portate alcun carico nel giorno di Shabbath, non portate alcun carico nella cinta di Gerusalemme e non portate alcun carico fuori dalle vostre case il giorno di Shabbath e non fate altra melachah, ma santificate il giorno di Shabbath come Io ho comandato ai vostri padri... Se mi darete ascolto", dice il Signore, "e non porterete alcun carico entro i confini di questa citta' il giorno di Shabbath, ma santificherete lo Shabbath, e non farete melachah in questo giorno, allora entreranno nella cinta della citta' re e principi che siederanno sul trono di David... e questa citta' sara' abitata per sempre... Ma se non obbedirete consacrando lo Shabbath, evitando di portare alcun carico entrando nella cinta di Gerusalemme il giorno di Shabbath, io faro' divampare un fuoco dentro la citta' ed esso divorera' i palazzi di Gerusalemme e non verra' spento". Abbiamo riportato per intero questo passo, anzitutto per dimostrare l'importanza che il messaggio profetico attribuisce al "portare" di Shabbath e, piu' ancora, per rilevare il modo in cui questa me/a/eh) viene distinta da tutte le altre e trattata come se fosse una categoria a parte. Veniamo ammoniti di "non portare e di non fare altra me/a/eh)": questo) richiede una spiegazione. Qual e' la caratteristica comune delle altre trentotto categorie di melachah? Abbiamo gia' visto che esse sono legate, senza eccezione, al mondo della natura; il loro significato risiede nel cambiamento che tali attivita' determinano negli oggetti del mondo della natura, sia che si tratti di cambiamenti fisici (come nel "mietere", nel "cuocere", nel "tingere", nell'accendere fuoco" ecc.), sia che si tratti di allontanamento di oggetti dal regno della natura per portarli nella sfera del potere e del controllo umano (come nel "fare covoni" o nel "tendere trappole e cacciare"). Organizzazione sociale Tuttavia, nel caso del "portare" nessuna di queste due caratteristiche appare evidente. Quel che e' proibito e' trasferire un oggetto dalla proprieta' privata a quella pubblica (e viceversa) e da un punto all'altro di un luogo pubblico. La definizione esatta di questi termini verra' data nel terzo capitolo; per ora osserviamo solo che la forma piu' usuale di questa melachah consiste nel portare da casa in strada o da casa a casa attraverso la strada. Ci riferiamo qui a cose che si trovano chiaramente al di fuori del regno della natura: la casa, la via, la citta' appartengono a un'altra sfera, quella della societa' umana. Se le altre melachot mostrano l'uomo che domina e controlla il suo ambiente naturale, questa ci mostra la sua attivita' nel mondo sociale: mentre porta qualcosa nell'ambito della comunita', mentre fa circolare i suoi beni materiali fra le case e attraverso le strade, non solo per scopi commerciali, ma anche per i fini personali e sociali della vita quotidiana. "Portare" e' la melachah caratteristica mediante la quale l'uomo persegue e raggiunge i suoi fini nell'ambito della societa'. Interrompendo ognuna delle altre melachot, noi proclamiamo che D-o e' la Fonte del nostro potere sulle forze della natura; evitando di "portare", lo riconosciamo nostro Re nell'ambito della societa' umana. Questo vasto e complesso mondo di organizzazione sociale - il mondo delle case, delle vie e delle citta' - necessita (piu' di ogni altra cosa) dell'attuazione della presenza di D-o e del fine divino della santificazione e della dedizione espresse dall'astenersi dal compiere melachah. La comunita', i cui membri si astengono dal <(portare" di Shabbath, pone il sigillo di D-o sulla sua vita sociale. Possiamo forse comprendere ora l'accento posto sul "portare" nel messaggio di Geremia allo Stato della Giudea. Esso e' simile ai messaggi di tutti i profeti: significa che Israele puo' esistere come nazione solo se si riconosce come popolo di D-o. E che cosa puo' esprimere questa dedizione della comunita' meglio dell'astenersi dal "portare" di Shabbath? Il quadro ora e' completo. Il concetto di melachah e' stato definito e si e' accennato ad alcune delle concezioni che ne costituiscono lo sfondo. Il compito piu' importante e piu' vitale e' ancora davanti a noi: dobbiamo vedere ora come la Torah desideri che sia realizzata in pratica e nei particolari la sublime concezione dello Shabbath nella nostra vita quotidiana. |