Capitolo III

L'osservanza dello Shabbath in pratica

5. Riposo degli animali

Nei Dieci Comandamenti e altrove la Torah ci ordina di far riposare i nostri animali di Shabbath.

Questo significa che non dobbiamo consentire ad alcun nostro animale di fare alcuna melachah, ne' possiamo collocare su di esso alcun carico oltre alle briglie e alla cavezza o a quanto occorra per proteggerlo.

Indurre un animale a fare una melachah guidandolo, cavalcandolo o chiamandolo a venire a un dato punto e' proibito anche se l'animale non e' nostro.

Se pero' l'animale desidera per sua soddisfazione fare qualche cosa che all'uomo sarebbe vietato, per esempio mangiare erba dal campo, noi non dobbiamo impedirglielo. Infatti la Torah dice: "in modo che il tuo toro e il tuo asino possano riposare..." ed e' difficile chiamare riposo il togliere loro ogni soddisfazione (Mechiltah, Esodo 23,12).

e' interessante notare qui le differenze essenziali esistenti fra il divieto di melachah per gli uomini e quello previsto per gli animali. Per l'uomo issur melachah ha il significato positivo che abbiamo visto piu' sopra: il divieto deriva da una concezione piu' elevata di quella del riposo fisico. Per gli animali non e' cosi'. Si vede ora quanto valore abbia l'argomento superficiale addotto contro la vera osservanza dello Shabbath ("dopo tutto la Torah mi chiede di svagarmi e se il mio svago e' una sigaretta?"): esso esprime il desiderio di cambiare lo Shabbath dell'uomo con quello dell'animale.

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