Capitolo IVLa celebrazione dello Shabbath6. Separazione (Havdalah)Diamo l'addio allo Shabbath con una particolare benedizione, la Havdalah (letteralmente, separazione fra il sacro e il profano). e' meglio dirla con una coppa di vino, ma si possono usare anche altre bevande alcoliche. Prendiamo inoltre delle spezie ben profumate, quasi per compensarci per quel fragrante soffio di piu' intensa vita spirituale che solo lo Shabbath puo' darci e che i nostri Rabbini chiamano neshama' yetera', "anima supplementare". Con una benedizione per il dono del fuoco noi torniamo al mondo della produzione e della conquista della natura, con l'esperienza vissuta durante lo Shabbath uscente che ci fortifica e ci guida nel faticoso lavoro della settimana entrante. Non si deve mangiare nulla dopo l'uscita dello Shabbath prima della Havdalah. e' invece lecito fare melachoth non appena uscito lo Shabbath, purche' la Havdalah sia stata menzionata come prescritto nella quarta benedizione della Amida' di Arvith. Altrimenti si possono anche pronunciare le parole: "Benedetto Colui che separo' il sacro dal profano" (Baruch hamavdil ben kodesh lechol ). In caso di impossibilita', se cioe' non vi fossero vino o altri alcolici a disposizione, si puo' dire la Havdalah anche la domenica, il lunedi' o il martedi', perche' questi tre giorni sono considerati ancora uniti allo Shabbath uscente. Il mercoledi' sarebbe pero' troppo tardi, perche' i tre giorni seguenti sono considerati uniti gia' allo Shabbath entrante. Ecco un altro prospetto della settimana vista dall'ebreo: Shabbath Cosi' lo Shabbath domina la settimana, irradiando il suo splendore sui giorni precedenti e su quelli successivi. |