Capitolo IV

La celebrazione dello Shabbath

7. Attivita' durante lo Shabbath

Lo Shabbath ha il potere di liberare nel nostro animo fonti nascoste di energia spirituale.

Lo spirito dello Shabbath dovrebbe esprimersi in tutto quello che facciamo quel giorno: "Il modo in cui cammini di Shabbath non dovra' essere quello in cui cammini di giorno feriale; quello di cui parli di Shabbath non dovra' essere quello di cui parli di giorno feriale" (Shabbath 113). Tutte le nostre attivita' devono essere concordi con la dignita' e il riposo dello Shabbath, pertanto non dobbiamo precipitarci ne' affrettarci ne' dedicarci ad attivita' sportive. Di Shabbath non dobbiamo occupare il nostro tempo facendo lavori pesanti, per esempio risistemare i mobili di casa (benche', come abbiamo visto, non sarebbe questione di melachah). Inoltre di Shabbath non dobbiamo fare preparativi per i giorni feriali, per esempio fare una valigia o guardare l'orario delle partenze per un viaggio da intraprendere dopo lo Shabbath. Analogamente, non dobbiamo leggere la corrispondenza d'affari ne' avviare conversazioni su argomenti di lavoro.

Muktze'

Dobbiamo alimentare con cura il senso della santita' e unicita' dello Shabbath. Maneggiare oggetti non utilizzabili di Shabbath non potrebbe certo condurre a questo fine, mentre potrebbe invece spingere a fare delle melachoth.

Questo e' il fondamento della disposizione rabbinica che va sotto il nome di Muktze: non dobbiamo maneggiare di Shabbath oggetti che non sono destinati a essere usati di Shabbath perche' la loro natura li rende inadatti a essere maneggiati di Shabbath (per esempio il denaro), o perche' non vengono normalmente usati (per esempio dei sassi), o semplicemente perche' non esistevano allorche' lo Shabbath e' iniziato (per esempio un uovo appena deposto). Il significato della parola muktze e' "messo da parte" o "escluso", vale a dire escluso dalla nostra mente: cio' che non era nella nostra intenzione usare di Shabbath.

Vi sono muktze di vario genere. Possiamo elencare i seguenti come tipi principali:

a) oggetti che all'inizio dello Shabbath non erano accessibili; per esempio: frutta caduta dall'albero di Shabbath, uova deposte di Shabbath;

b) oggetti normalmente usati a fine di melachah; per esempio: penne, sigarette, arnesi da lavoro; non si devono maneggiare (per esempio per mostrarli a un amico) ma si possono usare per un fine che non sia una melachah (per esempio si puo' usare un martello per rompere una noce); si possono anche spostare se sono di ingombro;

c) oggetti inutili; per esempio: vasellame rotto, sassi, bucce (si possono pero' spazzar via, vedi piu' avanti);

d) qualsiasi oggetto che all'entrata dello Shabbath serviva da base o supporto per un oggetto muktze; per esempio, un cassetto con del denaro (se pero' il cassetto contiene anche altre cose questa disposizione non e' applicata).

e' opportuno comprendere che quella che esaminiamo e' una ghezerah contro l'uso diretto di determinati oggetti. Nulla vieta di rimuovere indirettamente, se necessario, oggetti miktze, cioe' senza spostarli con la mano. e' anche consentito far rimuovere oggetti muktze da un non ebreo.

Se si prende in mano per errore un oggetto muktze, non si ha il dovere di lasciarlo cadere: si puo' rimetterlo a posto.

Liberta

Il pieno effetto dello Shabbath e' sentito solo se il corpo e la mente sono consacrati all'ideale dello Shabbath: "Lavorerai sei giorni e farai ogni tua opera". Questo significa, dicono i nostri Rabbini, che all'entrata dello Shabbath dobbiamo sentirci come se avessimo portato a termine tutti i nostri lavori, rendendo completamente libere le nostre menti e i nostri corpi (Mechiltah, Esodo 20,9).

Quindi non dovrebbero esistere nel mondo dello Shabbath "strascichi" dei giorni feriali. Conosco direttamente persone che, nel momento in cui chiudono l'ufficio nel pomeriggio del venerdi', si lasciano dietro tutte le preoccupazioni e tutti i problemi ed entrano nel mondo dello Shabbath come se cose del genere non esistessero piu'.

Attivita' sabbatiche

Dal mondo dello Shabbath abbiamo bandito tutte le tracce di melachah, tutte le attivita' dei "giorni feriali", persino i pensieri e le preoccupazioni dei giorni lavorativi. Per sei giorni il nostro interesse e le nostre cure si sono concentrati su di essi: che cosa dobbiamo porre al loro posto? La risposta e': menuchah, e gli interessi e le attivita' derivanti da essa. La menuchah difatti non e' una concezione puramente negativa: non significa che bisogna trascorrere lo Shabbath seduti in poltrona. Al contrario: l'essere liberati dalle attivita' e dai vincoli dei giorni feriali dovrebbe liberare in noi forze spirituali nascoste. Nuovi interessi e nuove attivita' dovrebbero sorgere a prendere il posto di quelle messe da parte. La famiglia, per esempio, assume il ruolo che le e' proprio. I pasti dello Shabbath dovrebbero essere i punti focali degli interessi familiari: ogni membro della famiglia dovrebbe essere incoraggiato a prendere parte attiva alla celebrazione del giorno. Soprattutto, lo Shabbath fornisce l'opportunita' e l'energia per la piu' grande delle occupazioni spirituali:

studiare la Torah. Qui si possono incontrare il piu' grande e il piu' piccolo. Qui c'e' la saggezza, alla quale ognuno puo' attingere a seconda della propria intelligenza e delle proprie capacita'. Qui c'e' la voce di D-o, trasmessa amorevolmente e fedelmente dai Rabbini nel corso dei secoli. Uno Shabbath in cui questa voce non sia sentita e' uno Shabbath speso male. La casa dove si sente la voce della Torah trova nello Shabbath un'esperienza spirituale piu' elevata.

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