Capitolo IV

La celebrazione dello Shabbath

9. 1 bambini e lo Shahbath

I genitori hanno il dovere religioso di guidare i loro figli nella via della Torah fin dalla loro prima infanzia. Cio' deve avvenire naturalmente per gradi, a seconda della capacita' di intendere e dell'intelligenza del bambino. "Educa il bimbo nel modo piu' adatto a lui; anche quando sara' cresciuto non se ne scostera'" (Proverbi 22,6).

Certe regole sono state date dai nostri Chachamim, saggi, per l'educazione nelle varie eta' dello sviluppo infantile.

Prima fase. Secondo i Rabbini, la prima fase dell'educazione comincia alla nascita. Perfino in un'eta' in cui il bambino non puo' comprendere neanche semplici ordini (cioe' dalla nascita a un anno o un anno e mezzo) i genitori non devono fargli fare alcun issur, divieto, non necessario o vietato direttamente dalla Torah o dai Rabbini (per esempio, salvo prescrizione medica, non si dovrebbero dar loro cibi proibiti). Tuttavia non e' necessario impedire loro di fare cose del genere, se le iniziano da se'. Ovviamente non si puo' ancora educarli propriamente.

Seconda fase. Non appena il bambino riesce a capire semplici ordini gli si dovra' impedire di fare inutilmente issurim, anche se li inizia da se'. Abituarlo ad azioni positive non e' ancora possibile fino a quando il bambino non comprenda la natura di queste azioni. Questa fase puo' durare da un anno (o da un anno e mezzo) fino ai tre o quattro anni.

Terza fase. Allorche' il bambino comincia a comprendere la natura delle varie azioni, puo' essere progressivamente indotto a compiere determinate mitzwoth e incoraggiato a parteciparvi a seconda della sua intelligenza e capacita'. Lo Shemah, le Berachoth, lo tzitzith, ascoltare il Kiddush e la Havdalah, mangiare nella Sukkah sono le prime mitzvoth cui il bambino e' general ente abituato nella prima parte di questo periodo. Dall'eta' di cinque o sei anni, il bambino dovra' essere abituato in modo pratico a compiere tutte le mitzwoth a lui applicabili, fino al raggiungimento della maturita' religiosa a tredici anni (o a dodici se si tratta di una ragazza), in modo che il passaggio alla piena responsabilita' avvenga senza difficolta' superflue. Da quel momento deve osservare tutte le Mitzwoth.

Queste regole valgono per le mitzwoth in generale, ma valgono particolarmente per lo Shabbath, dato il carattere unico della sua funzione educativa per l'animo ebraico.

Nella casa ebraica il bambino vede che tutto ruota intorno allo Shabbath. Tutte le "cose migliori" sono tenute in serbo per lo Shabbath: gli abiti migliori e i migliori piatti, i dolci migliori, i canti a tavola, il Kiddush e la Havdala, la compagnia e l'attenzione dei genitori; tutte le cose di cui si bea l'animo del bambino si ritrovano insieme in queste ventiquattro ore. In tal modo lo Shabbath diviene il punto centrale della vita del bambino. Le restrizioni che la vera osservanza dello Shabbath impone non sono piu' intese come semplici restrizioni, ma vengono accettate dal bambino come parte integrante della magnificenza dello Shabbath.

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