Capitolo vLo Shabbath nel mondo moderno1. I problemi economici e l'osservanza dello ShabbathAgli inizi del xix secolo e.v. inizio' la cosiddetta emancipazione degli ebrei. Fino ad allora lo Shabbath era universalmente osservato da tutti gli ebrei. Allorche' uscirono dal ghetto per prendere parte alla vita economica esterna, alcuni di loro acquisirono ricchezza e, per un breve periodo, tutti ottennero la liberta' politica; perdettero pero' lo Shabbath e con esso l'anima del nostro popolo. I valori etici radicati nel carattere ebraico, infatti, sono in gran parte dovuti all'influenza santificatrice dello Shabbath. Una situazione analoga si verifico' all'inizio del '900 con l'emigrazione in massa dai grandi centri di popolazione ebraica dell'Europa orientale verso l'America. Ora questi centri non sono sfortunatamente piu' tali e le masse ebraiche si sono in gran parte allontanate dai valori dello Shabbath. L'osservanza e' limitata in massima parte all'accensione senza significato delle candele. La maggior parte di questi ebrei sente la perdita subita con l'abbandono dello Shabbath ebraico, ma si difende affermando: "Non possiamo farci nulla; la situazione economica ci obbliga a lavorare di Shabbath". Perseveranza e' cosi'? Vi sono migliaia e migliaia di ebrei oggi che osservano lo Shabbath, malgrado tutte le difficolta' economiche. Come ci riescono? La verita' e' che la situazione attuale non e' per nulla eccezionale a questo riguardo. Non e' mai stato facile osservare lo Shabbath: era forse facile per l'agricoltore dei tempi antichi, che dipendeva dal suo stesso lavoro e da quello dei suoi, perdere un giorno quando era urgente arare e il tempo della mietitura poteva significare la differenza fra l'avere provviste sufficienti e la fame? Era forse piu' facile per l'ebreo medioevale, che viveva in condizioni intollerabili e in una completa insicurezza, fermare per ventiquattro ore i suoi sforzi intesi a guadagnare il magro profitto che costituiva la sua sussistenza? Eppure, questi ebrei perseverarono fermamente. La differenza fra i loro tempi e i nostri non consiste nelle difficolta' esterne, ma nella volonta' di lottare per quanto concerne lo Shabbath, nella determinazione di attenersi allo Shabbath ebraico come a una direttiva di vita. Il riferimento a una scala di valori non ebraica ha privato gli ebrei della convinzione della suprema importanza dello Shabbath. Volonta' di conquista Dopo tutto, quale uomo rispettabile, qualunque siano le difficolta' che affronta per guadagnarsi la vita, accetterebbe un incarico di spia, pagata per tradire il suo paese al nemico? Chi si difende affermando che, a causa della situazione economica, e' obbligato a farlo per guadagnarsi la vita, merita solo disprezzo. Se soltanto il nostro popolo comprendesse che cio' vale anche per lo Shabbath, che e' il segreto dell'esistenza della nostra nazione, non acconsentirebbe mai a sacrificare lo Shabbath per il pane e il burro o, come accade spesso, per una vita piu' confortevole. Un ebreo dovrebbe dire: "Lo Shabbath e' il valore supremo della vita, non bisogna intaccarlo: devo conquistarlo o morire". E lo conquisterebbe. Se l'ebreo e' convinto che, profanando lo Shabbath, egli distrugge quanto vi e' di piu' prezioso in lui e rompe i legami che lo uniscono a D-o e alla nazione ebraica, per quanto grandi possano essere le sue difficolta', D-o infine lo aiuta se rimane fedele alla sua convinzione. L'antica promessa della Torah e' sempre valida: "Vedi che il Signore ti ha dato lo Shabbath, percio' il sesto giorno ti da' il pane per gli altri due giorni". In tanti casi abbiamo visto la realizzazione di questa promessa agli ebrei che osservano lo Shabbath: percio' non possiamo che compiangere coloro che ritengono ingenuo questo argomento. Nessun ebreo e' mai morto di fame per lo Shabbath, ma molti ebrei e persino intere comunita' ebraiche sono scomparse dalla scena della storia del loro popolo per aver profanato lo Shabbath. In definitiva, lo Shabbath e' il grande banco di prova del bittacho'n, della certezza; e' la pietra miliare della nostra fede in una forza piu' alta che muove e guida le nostre vite. Colui che sa che la sua vita non dipende dagli uomini ne' dalla "natura" ne' da "forze economiche", ma da D-o, sa anche che nessun vantaggio effettivo puo' derivare da un lavoro fatto di Shabbath, sfidando D-o. Quante volte si vedono cancellati i cosiddetti guadagni derivanti da un lavoro che distrugge l'anima da inaspettate perdite in altri campi! E, d'altro canto, la persona che persevera e rifiuta di profanare lo Shabbath per un apparente guadagno finanziario vedra' spesso che la perdita era solo illusoria. Rieducazione Pertanto, se desideriamo riconquistare per le masse ebraiche lo Shabbath che hanno perduto, il primo passo e' la rieducazione dell'opinione pubblica che va condotta a valutare nella sua interezza lo Shabbath ebraico e tutto quanto esso significa. Pure vi sono seri fattori economici che occorre prendere in considerazione perche' la Torah e' "in terra e non in cielo" ed e' basata sulla realta' della vita quotidiana. Dobbiamo fare tutto quanto e' in nostro potere per rendere piu' facile l'osservanza dello Shabbath e non affidarci ai miracoli. Dobbiamo quindi pianificare, prevedere e preparare ogni cosa con cura per avere un'occupazione che ci permetta di osservare lo Shabbath senza troppa difficolta'. Attenzione nella scelta della professione Questo dev'essere tenuto presente innanzitutto nella scelta della professione. Se le difficolta' sono gia' sorte, puo' essere troppo tardi. Se si dedicasse a questo problema almeno tanta riflessione e tanta determinazione quanta ne viene data ad altri aspetti del lavoro, molti ostacoli scomparirebbero. Lo shabbath integrale Tuttavia non bisogna dimenticare una cosa. E vero che non vi puo' essere Shabbath senza interruzione del lavoro, ma e' anche vero che tale interruzione non e' sufficiente a costituire uno Shabbath ebraico, come abbiamo cercato di spiegare nei capitoli precedenti. La neshama' yetera', "l'anima supplementare", che, come dicono i nostri Saggi, ci porta quella forma piu' elevata di felicita' spirituale creata dallo Shabbath, e' data solo a colui che meshammer Shabbath kehilchata': a colui che l'osserva in modo strettamente rispondente alla Torah. L'interruzione del lavoro deve essere completata dalla cessazione di melachah, se vogliamo che il nostro Shabbath sia quello che D-o ha inteso che sia. Malgrado tutte le difficolta' e tutta l'indifferenza, la lotta per lo Shabbath ebraico deve continuare e continuera'. L'infinita benedizione di questo Shabbath deve ridiventare possesso delle masse ebraiche. Fino a quando non raggiungeremo questo fine, tutto quello che si dira' in merito a una rinascita spirituale ebraica rappresentera' solo un discorso ozioso. |