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set 7, 2005 |
Turismo in Italia,  |
redazione

Ebrei in Sicilia?

Non sento parlare degli Ebrei in Sicilia, e di come vivevano fino al 1492, e cosa successo dopo tale data. Perche'?

Perch in Sicilia non c' pi una comunit ebraica: chi se ne dovrebbe occupare?
La comunit di Roma, ad esempio, non riesce a tutelare le catacombe di Villa Torlonia (dove sopra c'hanno costruito dei condomini) e neanche il cimitero del Verano, e si dovrebbe forse occupare della Sicilia?

Che poi se ne sta anche occupando... visto i diversi seminari e convegni che ci sono stati, con la partecipazione di rabbini italiani.

Oltretutto, non del tutto vero che non se ne parla, anzi. Sulla storia dei mikv siciliani ha scritto anche la rivista Shalom (ultimo numero mi sembra) ed stata varata una iniziativa modello da parte della Regione Sicilia, a tutela del patromonio storico e culturale...

Tutti gli studi sull'ebraismo sefardita (o meglio sarebbe dire "pre-sefardita") sono relativamente recenti e la bibliografia e scarsa (ma pur esistente).
Dopo il 1492 gli ebrei siciliani se ne sono andati da un'altra parte.
La cattolicissima Spagna ha dimenticato gli ebrei e gli ebrei hanno dimenticato la Spagna.

C' poi un'altra questione che i goyim faticano a comprendere. Una vecchia sinagoga, una vecchia yeshiv o altro, una volta abbandonata (come sta succedendo a 30 sinagoghe a Gaza) NON sono dei luoghi SACRI, ma sono un mucchio di mattoni.
L'ebraismo non riconosce l'esistenza di luoghi sacri (se si eccettua il Tempio) perch l'abraismo non santifica lo spazio, ma il tempo. Ad esempio, si parla del "santo Shabbat", ma non si parla del "sacro tempio di via taldeitali...

Io ricordo il commento di alcuni rabbini quando qualche anno fa fu saccheggiata la tomba di Rachele: "speriamo che non si sia fatto male nessuno...". Perch un monumento non sacro, ma la vita di un uomo, quella s che sacra.

A questo punto allora l'aspetto esclusivamente culturale, cio di tutela di un patrimonio monumentale ed artistico, fatto questo che riguarda ESCLUSIVAMENTE i siciliani, cio i proprietari di quel patrimonio.

E con la riforma del titolo V della costituzione le regioni sono gli unici organismi competenti.

Ed a questo punto mi vengono in mente le parole di Pirk Avoth: "se non sar io per me, chi sar per me?".