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feb 1, 2002 |
Attualità culturale,  |
redazione

L'idea del confronto in Chaim Potok e il suo sviluppo in L'arpa di Davita'

Chaim Potok un personaggio che mi colp quando lessi il suo primo lavoro, Danny l'eletto: per meglio capire la base della sua esistenza letteraria, andai a ricercare testi nei quali ci presenta la sua visione del mondo ed ecco quello che trovai.

Secondo lui, poich tutti cresciamo in un mondo piccolo e particolare, quasi invariabile, all'inizio della nostra esistenza, impariamo lo schema di quel mondo: la famiglia, il paesetto, il quartiere, la chiesa, la comunit e vi rimaniamo chiusi.

Nonostante questo, ci giungono dall'esterno idee diverse da quei valori che ci appartengono e cerchiamo di reagire a questi influssi con metodologie imitate ai parenti pi vicini, rimanendo legati indissolubilmente alla tradizione.

Per esempio, potremmo aver imparato che, se non ci comportassimo in maniera corretta, subiremmo delle conseguenze ma accendendo la tv troviamo qualcuno che si comporta scorrettamente senza pagarne il pegno. C' quindi una contraddizione con quanto imparato in precedenza? Ci rendiamo conto, o ci spiegano i nostri consanguinei, la differenza tra reale e televisivo e, vivendo quest'esperienza di continuo, impariamo a gestire il contrasto di valori.

Quello che Potok cerca di esplorare nei suoi libri un modello di tale accostamento di idee e di culture in un conflitto che lui ha vissuto crescendo e maturando: ognuno di noi sottoposto ad un continuo confronto culturale quotidiano ma non ci pensiamo spesso perch impariamo a gestirlo come si apprende a respirare o a camminare. una specie di coreografia sviluppata senza rifletterci troppo che lo scrittore rappresenta, aprendola, cosicch possiamo vedere cosa si verifica quotidianamente. Potok vuole dei libri che stimolino nel lettore l'osservazione, l'analisi interiore per cercare di capire o di imparare come siamo fatti.

Il primo nucleo che Potok cerca di trasmetterci la consapevolezza che ognuno di noi una persona unica e questo ci serve per farci attraversare il travaglio dell'esistenza. Egli ci spiega l'importanza del concetto di individui e ci insegna che il gruppo al quale apparteniamo esclusivo ed ha un certo valore all'interno della comunit pi grande.

Questa individualit poi sfidata dalle idee che inevitabilmente fluiscono dall'esterno: quando si nati e cresciuti in uno specifico ambiente culturale, si conoscono i problemi comuni e vi si fa fronte ben volentieri ma se ci si scontra con una divergenza tra valori interni ed esterni, si vive quell'esperienza dell'incontro tra nuclei culturali a cui accennavamo. Questo il tema principale dell'opera potokiana: il tentativo di esplorare il confronto. Tutto questo nasce dall'apprendimento, in un individuo sano e ben formato, dei valori stabili del proprio insieme di appartenenza, del senso che ha la vita e del suo valore, dell'importanza delle azioni umane e delle conseguenze delle opere fatte, del concetto di autostima che deriva dall'obbligo di mantenere in sintonia i pensieri e le azioni: non si pu pensare una cosa e farne un'altra, di quello che la comunit giudica bene o male e della capacit e della possibilit di scelta

Solo sviluppando il proprio interno si pu trovare un posto nel nucleo della tradizione di una collettivit ed essere in grado di guardare a ci che ci circonda ma che non rientra nella nostra cultura.

Nei libri di Potok si delineano cos due atteggiamenti possibili dei personaggi di fronte al mondo oltre i confini del loro impero: ci sono coloro che intensificano il rapporto con il proprio passato perch credono che nella loro tradizione sia possibile trovare tutto e c' invece chi vuole impadronirsi di ci che, presente fuori, pu essere un'integrazione alla propria cultura. Questi due scuole di pensiero sono in continuo conflitto, come ben presentato in Danny l'eletto, dove uno dei due personaggi principali, Danny Saunders, figlio del Rebbe di Loubavich, incontra l'opera di Freud, chiaramente contraria al pensiero religioso ebraico in quanto riduce la mente ad una sequenza causale di avvenimenti. Egli arriva a questo perch non trova, nella cultura che da sempre sua e che tutti intorno a lui credono completa, uno strumento con cui gestire il dolore che gli provoca il metodo educativo paterno che vuole insegnargli la compassione attraverso il silenzio.

Danny fa suo il metodo psicoanalitico freudiano per cercare di sollevarsi un po' dal peso della usa sofferenza e questo lo porter lontano dalla via che il padre aveva scelto per lui. Non per questo perder il suo modo di vedere le cose a favore di quello freudiano: del maestro psicanalista fa suo solo ci che formativo e motivo di arricchimento ma mantiene intatta la sua idea del mondo. Questo dimostrato dalla non risposta di Danny alla domanda che l'amico Reuven, il coprotagonista, gli fa sulle sue considerazioni riguardo la visione del mondo di Freud: danny, semplicemente, non se ne interessa perch ha gi una sua immagine completa.

Ne la scelta di Reuven il confronto passa al rapporto tra il fondamentalismo religioso ed un altro regalo della cultura contemporanea, il metodo di analisi testuale basato su metodi scientifici di critica, filologia e archeologia nozionistica sul mondo antico. I testi sacri, per i pi ortodossi, sono tutti un dono di D-o e non possono essere cambiati nel tentativo di interpretarli. Interferire con il testo come far violenza alla tradizione avita e quindi rigorosamente vietato tenere conto di realt altre rispetto a quella tradizionale. Reuven Malter si trova quindi in una posizione mediana tra la necessit di spiegare alcuni passi di difficilissima interpretazione, riconosciuti filologicamente errati dal ritrovamento di altri manoscritti con delle parti leggermente diverse ma molto pi chiare, avvalendosi della critica scientifica e la necessit di essere fedele alla propria tradizione.

Reuven risolve il dilemma applicando il procedimento incriminato solo al Talmud, quella parte del patrimonio scritto ebraico che non viene tramandata secondo leggi ferree, come avviene per la Torah, e che quindi, forse, nei secoli ha subito piccole variazioni che hanno oscurato il suo significato.

I due amici, coprotagonisti dei due libri analizzati, in un verso o nell'altro, smembrano, frammentano il sapere per coglierne solo l'utile: Danny fraziona l'opera di Freud e si appropria solo di ci che gli serve, Reuven scompone il sapere ebraico ed applica il suo metodo solo ad una parte di esso, condannandone l'uso sulla Torah. corretto sul piano culturale un comportamento del genere?

Una risposta arriva proprio da un'altra opera del nostro: L'arpa di Davita non solo la storia di una bambina che si trova immersa in due mondi a contrasto in quanto entrambi fondamentalisti, uno religioso rappresentato dalle correnti pi rigorose delle religioni dei genitori della piccola protagonista, padre cattolico con una sorella suora e madre ebrea con un fratello collaboratore stretto del Rebbe, l'altro secolare impersonato dal marxismo stalinista, corrente di pensiero dei due attivissimi genitori della piccola Ilana Davita. In questo libro troviamo forse la conclusione dell'opera potokiana in quanto la piccola eroina, attraverso un percorso che lei si costruisce, arriva ad abbracciare la religione materna, attraversandola con tutto il positivo che trova nelle idee confessionali del cristianesimo. La religione, per Ilana Davita non una fuga dalla realt ma un modo per interpretarla e non nasce dalla paura ma dal coraggio di andare contro a tutti i preconcetti in nome dello sviluppo di un sentimento pi alto.

Con l'arpa di Davita si chiude quindi un discorso narrativo ma non per questo l'opera del nostro risulta conclusa: gli altri romanzi approfondiscono tematiche e quesiti altrettanto profondi ed interessanti come, ad esempio, il rapporto tra l'ebraismo e l'arte nel ciclo dedicato ad Asher Lev.

Biografia

Chaim Potok nasce e cresce a New York city nella prima met del 1900; studia alla Yeshiva University letteratura inglese, conseguendo il massimo dei voti; si laurea anche in filosofia all'University of Pennsylvania e contemporaneamente al Jewish Theological Seminary of America in Principi della religione ebraica, aprendosi cos le porte della carriera rabbinica.

Diviene cappellano dell'esercito americano in Corea e per molti anni redattore capo della Jewish Pubblication Society of America. Vive in Pennsylvania, alla periferia di Philadelphia, con la moglie e tre figli. l'autore di otto romanzi: Danny l'eletto, La scelta di Reuven, Il mio nome Asher Lev, In the beginning, The book of lights, L'arpa di Davita, Il dono di Asher Lev e Io sono l'argilla. Scrive continuamente storie per bambini e ragazzi ed autore di un testo di storia ebraica di grande attualit. noto anche come critico letterario e redattore di volumi illustrati per i pi piccoli.