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feb 11, 2002 |
Opinioni dei nostri visitatori,  |
redazione

Essere ebreo?

E' facile essere esperti in diamanti e pietre preziose, ma e' difficile capire che cosa sia un ebreo.

(Rabbi Meir Lifshitz)

Rispondere a questa domanda appare impossibile. Non intendo quindi dare una definizione di che cosa sia un ebreo, ma piuttosto fare chiarezza sulle varie forme di manifestarsi dell'ebreo. Se non si puo' definire l'ebreo, almeno si puo' definire l'ebraismo. In questa sede, brevemente, cerchero' di analizzare il rapporto tra l'ebreo e l'ebraismo, tenendo bene presente che l'ebraismo e' uno. Oggi, come ieri, ci sono ebrei piu' o meno religiosi, con la differenza che oggi si tende ad etichettare i vari livelli di religiosita' dell'ebreo quasi come fossero sette attraverso l'uso improprio di alcuni termini come: ortodossi, riformati ecc.

Questo causa confusione, come ho avuto modo di capire parlando con altri ebrei, e pregiudizi all'interno del popolo ebraico. Cosa significano ortodossi o riformati? Cosa sono questi termini nuovi che mai sono esistiti all'interno del popolo ebraico? Un ebreo non osservante puo' essere considerato ortodosso? Un ebreo riformato puo' essere religioso? Un riformato e' ebreo? Il riformismo e' ebraismo? A queste ed altre domande intendo rispondere.

Per fissare quanto e' stato detto e' opportuno ora considerare come le varie tendenze si siano istituzionalizzate tenendo pero' presente che non esiste nell'organizzazione religiosa ebraica nessuna autorita' centrale. Rosenzweig diceva ebrei si nasce; e si resta anche dopo generazioni di abbandono come si e' visto in questo secolo, sia per il male che per il bene sia per la morte che per la vita. Diamo ora, per chiarirci le idee, uno sguardo generale alle varie istituzioni e strutture:

Il movimento di riforma: riformati, conservativi, ecc?

Il movimento di riforma risale agli inizi del secolo passato ed e' conseguenza dell'emancipazione che suggeri' ad alcuni l'abbandono di alcune pratiche tradizionali considerate non compatibili con la nuova situazione che si stava creando. Verso la meta' del secolo scorso, nel 1840 a Londra e nel 1841 ad Amburgo si delineo' nella riforma una linea di chiara preminenza dell'illuminismo in relazione alla Bibbia ed al Talmud relegati a semplici documenti umani, mentre nella preghiera tradizionale venivano aboliti temi di restaurazione nazionale e sottolineato invece il carattere universale dell'ebraismo. Su questa linea si realizzarono riforme radicali come la sostituzione del sabato con la domenica (con la relativa abolizione delle sue leggi), l'abolizione del secondo giorno festivo nella diaspora, la preghiera a capo scoperto e in comune tra uomini e donne, l'abolizione della lingua ebraica, dello Shofar (corno d'ariete), del Tallit (manto), della benedizione sacerdotale, introduzione della musica dell'organo, l'ammissione delle donne all'esercizio della professione rabbinica (rabbinica per modo di dire), scoraggiare la pratica della circoncisione.

Ci fu pero' presto un ripensamento nella stessa germania per opera di A. Geiger il quale considerando il monoteismo e la legge morale idee costanti dell'ebraismo sosteneva che dovevano essere mantenuti solo i riti che esprimevano queste idee. Nata in europa dove in fondo rimase per molto tempo espressione di una minoranza ostacolata e combattuta da illustri rappresentanti dell'ortodossia come, in Germania Sansone Raffaele Hirsh e in Italia Samuel David Luzzatto, la riforma ebbe ed ha la sua maggior diffusione in america e specialmente negli Stati Uniti.

Gia' nel 1880 delle 200 sinagoghe esistenti nel paese solo 12 si dichiaravano non riformiste e nel 1885 si approvava a Pittsburg una piattaforma in cui tra l'altro si rifiutavano la legislazione rabbinica, le regole alimentari, la concezione nazional ebraica, e si spostava il sabato alla domenica, si eliminavano tutte le 613 Mitzwot della Torah .

Della riforma alla fine del secolo xix daniel j.elazar scrive in un documentato articolo: predicava un universalismo che trascendeva i limiti dell'ebraismo; era di fatto divenuto una 'chiesa' etnica non molto differente da quella dei luterani norvegesi o dei calvinisti olandesi. Con il tempo pero' anche in america la prima impostazione piuttosto radicale fu ridimensionata. Pur sostenendo di voler mettere il movimento in relazione con la totalita' della vita americana, i riformisti, considerandosi dei rivoluzionari continuarono il processo di riforma non esitando a cambiare le pratiche della riforma stessa: si intensifico' di nuovo la vita ebraica con l'introduzione di pratiche religiose in casa, con l'insegnamento della lingua ebraica; si ristabilirono cerimonie come il Qiddush (santificazioni del vino), l'accensione delle luci del sabato, il suono dello Shofar nel giorno dell'espiazione, mentre il Seder (la cena) pasquale acquistava di nuovo la sua importanza. Nel 1935 poi veniva scartata la formula antisionista e nel 1937, nella riunione di Columbus (Ohio) si stabilivano i nuovi principi della riforma.

Attualmente esistono tre diverse congregazioni riformate: 1) la prima segue la formula classica della riforma includendo in alcuni casi il servizio della domenica e mantenendo una certa opposizione al sionismo; e' formata in genere da ebrei di origine tedesca e alcuni dell'europa orientale (riformati). 2) la seconda numerosa, segue la vecchia linea con le innovazioni di columbus. Sostiene lo stato d'Israele anche se continua ad essere non sionista; e' formata da ebrei dell'europa orientale (ricostruzionisti). 3) la terza la piu' numerosa e' la piu' tradizionalista; non ha preoccupazioni circa il sionismo; e' formata da ebrei dell'europa orientale (conservativi).

I tre gruppi costituiscono nel complesso piu' del 40% degli ebrei degli stati uniti. Le varie congregazioni riformate sono unite e rappresentate dal World Union for Progressive Judaism (1926) con rappresentanti in 26 paesi. Il centro di studi e' l'Hebrew Union College Jewish Institute of Religion di Cincinnati con sedi anche a New York, Los Angeles. Fondatore dell'istituto di New York fu il rabbino Stephan Wise.

Senza dubbio la riforma ha suscitato nell'ebraismo nuova assimilazione con molti spunti ed elementi negativi, allontana i giovani dalla sinagoga e non li mette di fronte alla propria identita' ebraica. Bisogna inoltre notare che la stessa impostazione riformista con l'apertura alle varie correnti di pensiero ha causato e causa, insieme a una notevole acculturazione americana, anche un forte lassismo di fronte al concetto religioso e tradizionale, con il conseguente diffondersi di matrimoni misti che, nella maggioranza dei casi (90%), produce un allontanamento definitivo dalla collettivita'. Si puo' considerare questo ancora ebraismo? Ovviamente no!

L'ebraismo autentico tradizionale: l'ortodossia.

Il termine ortodosso e' abbastanza nuovo nella terminologia ebraica e non, fu introdotto dai riformati per designare gli ebrei normali, seguaci tradizionali della legge ebraica (Alachah). L'ebreo ortodosso e' infatti l'autentico esponente della tradizione ebraica: accetta come ispirata la totalita' della legge scritta e orale codificata nella Torah e nel Talmud e i suoi commenti fino ad oggi, ed osserva i principi immutabili della Halakhah. In opposizione ai movimenti riformato e conservativo considera i tentativi di riforma e alterazione della Torah incompatibili con l'integrita' della normativa; sostenne fin dall'inizio del secolo xix una dura guerra all'emancipazione e all'assimilazione e considero' la riforma liturgica come inizio della disgregazione ebraica. Nell'ortodossia si riconoscono in oltre i gruppi chassidici (Chassidim: ebrei religiosi pii).

L'ebraismo ortodosso esiste e si sviluppa da piu' di 2000 anni in tutto il mondo; si caratterizza per la propria attenzione sullo studio e l'osservanza della Torah e per il forte sentimento religioso e il contenuto etico. Uno dei suoi principali rappresentanti moderni, in Germania, e' stato sansone Raffaele Hirsch. In Germania, poi in Ungheria e in Lituania nascono molte delle case di studio, Yeshivoth, poi negli Stati Uniti e in Israele. Questa ortodossia fu ed e' seguita dagli ambienti chassidici e non, come nella maggior parte delle comunita' ebraiche d'Europa e Israele.

Essa, sempre rimanendo fedelissima ai principi della Halakhah, ammise fin dall'inizio l'istituzione di scuole moderne e istituzioni comunitarie di diverso tipo. Ha percio' un atteggiamento positivo verso l'insegnamento secolare e quindi la tendenza ad unire l'aderenza alla legge rabbinica con i valori della civilta' occidentale, ma senza modificare la legge. Il concetto di dinamismo nella continuita' dell'ebraismo senza una necessaria evoluzione (modifica, cambiamento) della legge ebraica esprime bene il metodo: passare ogni problematica imposta dal vivere contemporaneo al vaglio della legge ebraica (Torah e Talmud) in una prospettiva dinamica e positiva al tempo stesso, interrogando gli antichi testi rabbinici al fine di riproporli come possibile chiave di lettura della realta' nel suo costante divenire. Con questo metodo si rende infinito ed eterno il Talmud, in questo modo i grandi maestri di oggi elaborano risposte antiche-moderne a domande nuove (es. Clonazione).

In pratica si scrivono nuovi commenti e opere rifacendosi sempre ai testi antichi, cio' che non cambiera' mai e' il metodo interpretativo, che e' sempre lo stesso. Il Talmud e' il motore della Torah . L'ebraismo ortodosso ha diffusione negli stati uniti, in europa e naturalmente nello stato d'Israele. Ha adottato la politica di cooperazione con i non ortodossi ed ha collaborato con il sionismo e con lo stato d'Israele fin dagli inizi. Nel 1923 e' stato fondato in America il Rabbinical Council of America.

I Chassidim (ebrei pii), influenti specialmente dopo l'arrivo del Lubavicher Rabbi Josef Schneersohn (1940) e per l'apporto europeo alla fine della seconda guerra mondiale, rappresentano oggi negli stati uniti, in europa e in Israele uno dei movimenti piu' dinamici nell'impegno di far tornare all'ebraismo gli ebrei assimilati.

In Israele:

In Israele, diversamente dall'America, si assiste sostanzialmente ad una polarizzazione interna al mondo ortodosso tra religiosi e non religiosi.

I Chassidim, ebrei religiosi pii, gli antichi e moderni saggi di Israele. Durante la Shoah il mondo degli ebrei orientali fu quasi totalmente distrutto. I Chassidim che sopravvissero si stabilirono per lo piu' nel nuovo stato di Israele e negli Stati Uniti d'America, in alcuni quartieri della citta' di New York (Williamsburg, New Square, Crown Heights). Nel 1940 anche il Rebbe di Lubavich, Rabbi Josef Yitzchaq Schneersohn, discendente della famiglia di Shneur Zalman di Ladi, fisso' la sua sede a Crown Heights. Una breve descrizione di quattro delle dinastie piu' importanti Belz, Ger, Satmar e Lubavich-chabad puo' dare un'idea delle varie tendenze presenti nel chassidismo moderno.

I Belzer Chassidim:

Il fondatore della dinastia di Belz fu Shalom Rokeach (1799-1855), i cui numerosi miracoli vengono riportati da molti racconti. Belz - una piccola citta' a 60 chilometri di Lvov (Ucraina) - divenne presto il centro del chassidismo della galizia. Il figlio e successore di Shalom Rokeach, Joshua (1825-1894), ebbe decine di migliaia di seguaci in Galizia, Polonia e Ungheria. Ogni sabato centinaia di discepoli si recavano alla corte del Rabbi e a Rosh ha-shanah piu' di 5000 chassidim facevano il pellegrinaggio a Belz. Joshua fu uno degli oppositori piu' eminenti della haskalah e i suoi successori, i Tzaddiqim di Belz, presero tutti ferma posizione per il mantenimento dell'ortodossia contro ogni riforma, proveniente dai circoli non ortodossi.

Il modo di vestire tradizionale degli ebrei dell'Europa nord orientale divenne una tradizione tra i chassidim di belz; l'accettazione di uno stile di vestire occidentale - sebbene sempre tradizionale - da parte dei chassidim di Satmar, Ritzin e Lubavich, suscito' il profondo antagonismo dei Belzer. Il successore di Joshua, Issachar Dov (1845-1927), si oppose con forza a ogni forma di sionismo; ma il suo figlio e successore, Aaron (1880-1957), si rifugio' in Israele, dopo aver perso tutti i membri della sua famiglia nell'olocausto.

Li' cambio' il suo tradizionale antisionismo e invito' i suoi seguaci ad appoggiare il partito ortodosso tradizionale sionista, Agudath Israel. Alla sua morte (1957) gli successe il nipote, Jssachar Dov, all'eta' di nove anni; il suo matrimonio con la nipote del Rabbi di Vishnitz, nel 1965, attiro' trentamila discepoli di tutto il mondo.

Ger: dalla Polonia in Israele.

In Polonia la dinastia di Ger - una cittadina a 10 chilometri da Varsavia - era di pari importanza a quella di belz in Galizia. Anche i Gerer si trasferirono, dopo la seconda guerra mondiale, in Israele e quasi tutti i Chassidim di ger ora vivono li'. Il chassidismo Ger nacque alla corte del santo 'Yud, il Rabbi di Przvsucha, e del suo successore, Menacbem Mendel di Kotzk. Dalla loro combinazione di studio rabbinico tradizionale e di calore e semplicita' furono attratti soprattutto i ceti colti. Il vero e proprio fondatore della dinastia di Ger fu Yitzchaq Meir Alter (1789-1866), che, dopo la morte dello Tzaddiq Menachem Mendel nel 1859, fu riconosciuto dalla stragrande maggioranza dei Chassidiin Kotzk come suo successore.

I suoi vivaci commenti al Talmud e allo Shulchan Aruch,. Pubblicati sotto il nome Chidushei ha rim (1875), divennero un testo base nelle Yeshivoth. Al contrario del Yud e del Kotzker, il Rim non fuggiva le folle; ma, come gli altri due, era un nemico accanito della ricerca di emozioni sensibili e della corsa ai miracoli, alla quale si davano molti tzaddiqim della terza generazione. Se uno viene a me cercando sicurezze materiali, guarigioni o miracoli, dichiaro' poco dopo esser stato investito dal titolo di Tzaddiq, e' meglio che vada altrove. Nessuno dei Tzaddiqim ger accettava doni dai propri discepoli. Fu sotto la guida del terzo Rebbe di Ger, Jehudah Arie Leib Alter (1847-1905), che il chassidismo polacco si dissocio' da ogni sionismo politico.

Ma suo figlio, Avraham Mordechai Alter (1866-1948), l'ultimo Tzaddiq Ger vissuto in Polonia, influenzo' migliaia dei suoi seguaci a stabilirsi in Israele. Facendo lui stesso Aliah nel 1940, trasferi' la sua corte a Gerusalemme. Fu uno dei fondatori del partito ortodosso sionista, Agudath Israel; sotto la sua guida il chassidismo ger raggiunse l'apice della sua influenza. Suo figlio Jsrael gli successe, nel 1948, come Tzaddiq della sede di Gerusalemme.

Satmar: dall'Ungheria a New York.

Un'altra dinastia sono i Chassidim di Satmar, che ha la sua corte a New York. La dinastia fu fondata da Moshe Ben Tzvi di Ujhely (1759-1841), che fu il primo in Ungheria. Nella loro roccaforte di Williamsburg (Brooklyn), i Chassidim Saimar si vestono ancora oggi esattamente come i loro antenati ebrei ungheresi di due secoli fa. Tengono molto al loro isolamento sociale e intellettuale; fanno di tutto per evitare ogni contatto con il mondo che li circonda, anche con altri gruppi chassidici. Il Rabbi di Satmar e' famoso per la scelta antisionista e la sua netta opposizione allo stato d'Israele. Considera il sionismo politico la causa di tutte le sofferenze del popolo ebraico e responsabile del ritardo della venuta del messia.

I suoi seguaci non partecipano alle elezioni israeliane, non vanno a pregare al muro del pianto, non si lasciano giudicare dai tribunali israeliani e rifiutano di servirsi di ogni mezzo pubblico dello stato d'Israele. Ultimamente pero' queste posizioni vanno ridimensionate: influenzati dalle circostanze c'e' la tendenza a riavvicinarsi al sionismo e a riconoscere lo stato ebraico. Questa dinastia rappresenta una minoranza dei Chassidim.

I Chassidim Lubavich Chabad: dalla Lituania a Brooklyn e a Kfar Chabad (Israele).

Per il loro amore verso lo stato d'Israele e gli ebrei non praticanti, i Chassidim Lubavich si distinguono radicalmente dai Chassidim Satmar e da altri gruppi chassidici. Questa loro apertura verso gli altri ebrei, la loro capacita' organizzativa e la loro attivita' missionaria in tutto il mondo, li ha resi il gruppo chassidico piu' numeroso. Si e' gia' parlato del fondatore del Chassidismo Chahad, Shneur Zalman di Ladi. Sotto la guida di suo figlio, Dov Ba'r (1773-1827), il centro dei Chassidim Chabad divenne la cittadina bielorussa di Lubavich, nome che caratterizza i suoi Chassidim fino a oggi. I Lubavich hanno, dal 1941, il loro centro a Brooklyn (Crown Heights), dove risiede il Rebbe, e sono largamente rappresentati in Israele, dove contano alcuni deputati alla Knesset e possiedono addirittura una cittadina, kfar chabad, interamente abitata da loro. In Italia fanno parte, nella maggior parte, delle comunita' di Milano, Roma e Venezia.

Il Rebbe recentemente deceduto, il settimo nella dinastia di Shneur Zalman di Ladi, era Menacbem Mendel Schneersohn. Nato in Russia, a Nikolaev nel 1902, il Rebbe era emigrato negli Stati Uniti nel 1941, dopo aver studiato matematica e ingegneria alla Sorbona. Genero del sesto rabbi di lubavich, josef yitzchaq schneersohn (1880-1950), era stato chiamato nel 1950 alla sua successione. Sotto la sua guida l'influenza dei Lubavich si diffuse in tutto il mondo ebraico. Il chassidismo Cbabad non e' alla ricerca di miracoli, ma si rivolge al suo Tzaddiq solo per la direzione spirituale. Il chassidismo Chabad si distingue da tutti gli altri gruppi chassidici e ortodossi per la sua missionarieta'. Oltre che a guadagnare discepoli, il loro scopo e' di avvicinare le masse ebraiche agnostiche o poco praticanti all'ortodossia.

Emissari di Lubavich visitano regolarmente le universita' e le reclute ebraiche nell'esercito; organizzano una volta all'anno un Kindergarten per bambini ebrei che abitano lontano da ogni comunita' ebraica e mandano addirittura un Mohela circoncidere i bambini o un rabbino in caso di bisogno, fin nei posti piu' remoti del mondo. Chabad Lubavicb ha sviluppato una rete di scuole in tutti i grandi centri ebraici, pubblica libri di scuola e si occupa dell'educazione religiosa, la' dove non viene data. facile che in Israele un turista venga fermato da un lubavich che cerchera' in tutti i modi di fargli mettere i Tefillin E di dire insieme a lui lo Sbemah Israel.

Dopo la riconquista di Gerusalemme nel 1967, in particolare negli ultimi anni, si e' sviluppato, attorno alla persona del rebbe, un'attesa messianica che porto' a manifestazioni di culto della sua persona, che egli scoraggiava. Questa attesa ultimamente si e' notevolmente smorzata e la posizione ufficiale sembra scoraggiare gli atteggiamenti di eccessiva devozione. Rabbi Schneersohn e' deceduto il 12 giugno 1994, lasciando i suoi Chassidim.

Proviamo ora ad esaminare brevemente quali sono le differenze tra il movimento riformista e l'ebraismo ortodosso, e che cosa sia veramente ebraismo e che cosa ormai non lo sia piu'. Oggi si tende a definire ortodossi solo gli ebrei religiosi e riformati quelli non religiosi (non uso mai il termine laici perche' questo termine non esiste nell'ebraismo), questa definizione non e' esatta. L'ebreo religioso e' ortodosso, ma paradossalmente anche un ebreo medio o non religioso puo' essere definito ortodosso. Un classico esempio di questo e' l'ebraismo italiano: l'ebraismo italiano e' ortodosso perche' istituzionalmente si basa sull'autentica tradizionale legge ebraica, accetta come ispirata la totalita' della legge scritta e orale e i suoi commenti fino ad oggi, ed osserva i principi immutabili della Torah (Alachah), ma un ebreo italiano non religioso e' ortodosso?

La risposta e' chiaramente si. Ammetto che ad una prima lettura questo concetto risulti difficile, proviamo a fare un esempio: quando un singolo ebreo si trova a un campeggio Dac o all'Ugei o vive un'esperienza collettiva di vita ebraica, la vive in un ambiente ebraico ortodosso, poi se nelle quattro mura della sua casa non osserva lo Shabbat e' una propria scelta? il singolo ebreo italiano accetta su di se l'ebraismo nella sua forma autentica, anche se poi paradossalmente per i piu' personali e svariati motivi non osserva tutte le Mitzwot? ecco che un ebreo non religioso puo' essere definito ortodosso? (ma sempre colpevole di trasgredire!). Ma allora che cosa vuole dire ebraismo riformato? La differenza tra i riformati e gli ortodossi, come abbiamo visto non e' soltanto il livello di religiosita', perche' puo' esistere l'ebreo ortodosso che normalmente e' osservante come quello che non e' osservante.

Per l'ebraismo riformato il discorso e' diverso: un ebreo riformato puo' essere religioso? Chiaramente no, perche' non osserva la Torah . A livello istituzionale l'ebraismo riformato infatti si riduce alla sola concezione monoteistica abbandonando la maggior parte delle Mitzwot, tentando di leggere in chiave storiografica la Torah e il Talmud. Posto che la Torah e il Talmud vengono relegati a semplici documenti umani, su questa linea si realizzano una serie di riforme che non sono piu' riconosciute dall'ebraismo autentico ortodosso. Da quanto suddetto emergono ulteriori considerazioni: un ebreo riformato e' ebreo, se figlio di madre ebrea (anche se non sono religiosi)?, ma e' sempre cosi'? Si puo' essere sicuri di questo? La risposta e' no.

Non si puo' avere la certezza che un ebreo riformato sia ebreo perche' non si ha la sicurezza che sia figlio di madre ebrea. Nel caso infatti di un Ghiur all'ebraismo riformato, questo non puo' essere considerato valido secondo la Torah (Alachah)! Stessa cosa per un matrimonio o per qualsiasi altra cosa! L'ebraismo riformato non ha piu' nulla di ebraico tanto che e' soggetto ad enorme assimilazione! Statisticamente infatti si assimilano molto piu' velocemente degli ortodossi che invece in proporzione aumentano.

Ne conviene inoltre che: siccome esiste un solo ebraismo autentico, quello ortodosso (all'interno del quale esistono ebrei osservanti, medio osservanti e non osservanti), le altre forme che rinnegano la origine rivelata della Torah scritta e orale e di conseguenza rinnegano la legge (Alachah), escono dal sistema ebraico e non possono essere considerate ebraiche. Per riassumere quanto esposto e fare ulteriore chiarezza, rispondiamo schematicamente alle domande di partenza: un ebreo non osservante puo' essere considerato ortodosso? In un certo senso si. Un ebreo riformato puo' essere religioso? No perche' non osserva la Torah. Un riformato e' ebreo? Non si puo' avere la certezza che un ebreo riformato sia ebreo perche' non si ha la sicurezza che sia figlio di madre ebrea. Il riformismo e' ebraismo? No perche' rinnega la Torah scritta e orale e tutto quello che ne consegue.

Con questo spero di aver fatto chiarezza al lettore su che cosa e' e che cosa non e' ebraismo. D-o e' uno e il suo nome e' uno, la Torah e' una, il popolo di Israele e' uno, l'ebraismo e' uno (quello autentico ortodosso).

Paolo Sciunnach