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giu 7, 2002 |
Traduzioni del Talmud,  |
redazione

Introduzione al Talmud

Nel linguaggio comune, di una persona che ragiona in modo troppo sottile e formale si dice che ha una mentalita' talmudica. Questa definizione non rende giustizia di cio' che e' veramente il Talmud: nel tempo che oggi abbiamo a disposizione parleremo del Talmud, faremo qualche esempio e cercheremo di capire in cosa consista veramente lo spirito talmudico.

Per cominciare ascoltiamo una discussione tra i maestri che troviamo nel trattato talmudico di Bava' Metzia' al foglio 59, una storia in cui assistiamo a uno scontro tra la maggioranza dei maestri e Rabbi' Eliezer, uno dei grandi maestri della Torah del primo secolo:

Hanno insegnato: in quel giorno Rabbi' Eliezer rispose ai maestri portando tutte le prove possibili di questo mondo, ma i maestri non le accettarono.

Allora Rabbi' Eliezer disse: se la legge va stabilita secondo la mia opinione che questo albero di carrube lo dimostri! l'albero di carrube si sradico' dal suo posto per portarsi a una distanza di cento braccia. Gli dissero i maestri: non si possono portare prove da un carrubo Rabbi' Eliezer torno' a dire: se la legge e' con me che il canale d'acqua che scorre qui vicino lo provi! le acque del canale tornarono a scorrere all'indietro. Ma i maestri dissero: non si portano delle prove da un canale di acqua. Ma Rabbi' Eliezer non si dette per vinto e torno' a dire: se la legge e' secondo la mia opinione le mura di questa scuola lo dimostrino!. Le mura della scuola si piegarono e stavano per cadere. Ma Rabbi' Yehoshua le apostrofo' dicendo: se i maestri discutono tra di loro voi cosa c'entrate? le mura non caddero per rispetto di Rabbi' Yehoshua, ma non si raddrizzarono per rispetto di Rabbi' Eliezer: ancora sono piegate.

Rabbi' Eliezer torno' a dire: se la legge e' secondo la mia opinione che venga dimostrato dal cielo!

Una voce celeste usci' e disse: perche' ce l'avete con Rabbi' Eliezer, mentre la legge e' ovunque secondo la sua opinione. Rabbi' Yehoshua si alzo' in piedi e disse: la legge non sta in cielo! noi non diamo retta alle voci celesti, in quanto la Torah stessa ha affermato che si deve seguire l'opinione della maggioranza.

Rabbi' Natan incontro' il profeta Elia e gli domando': cosa ha fatto in quel momento il signore, che egli sia benedetto? gli rispose il profeta Elia: il signore ha sorriso ed ha detto: i miei figli mi hanno sconfitto, i miei figli mi hanno sconfitto!

Abbiamo sentito questo Midrash e le forti parole che lo concludono e con le quali D-o sembra complimentarsi con l'uomo che lo ha sconfitto, ci puoi spiegare che cosa significano queste parole e in che rapporto stanno con quelle che troviamo nel capitolo 30 del Deuteronomio la Torah non e' in cielo? essa cioe' e' stata consegnata all'uomo perche' la interpreti e prenda le sue decisioni seguendo la maggioranza, di fronte a cui nulla valgono le voci celesti, le pretese illuminazioni sovrannaturali o le nuove rivelazioni.

Sentiamo un altro Midrash (tratto da Devarim Rabba') che conferma queste parole:

questa legge non e' in cielo: disse Mose' a Israele: non dite verra' un altro Mose' e ci portera' un'altra Torah dal cielo. Vi avverto: non e' in cielo, cioe' su in cielo non ne e' rimasta nulla, oppure ne non ne e' rimasta neppure una lettera. Un'altra spiegazione: Rabbi' Chanina' diceva: la Torah ci e' stata data con tutti gli attributi necessari al suo studio: umilta', onesta', rettitudine, e anche con la sua ricompensa.

Il commento a questo Midrash: qualsiasi uomo, ebreo o non-ebreo, anche capace di compiere prodigi e miracoli, che dovesse venire ad aggiungere o togliere una parte della Torah o uno dei suoi precetti non potrebbe godere di alcun credito. Tutto e' gia' stato scritto nella Torah e sta all'uomo compiere lo sforzo per dedurlo dal testo.

Questo concetto della necessita' di una ricerca continua sul testo sui significati piu' nascosti, e' ben spiegato anche dalla storia delle tremila leggi perdute alla morte di Mose':

Il giorno in cui Mose' mori' furono dimenticate 3.000 leggi. Fu chiesto a Giosue': chiedi aiuto allo spirito profetico, per ritrovarle! ma lui rispose: la Torah non e' in cielo! fu chiesto a Samuele: chiedilo tu. Rispose: nessun profeta ha piu' il diritto di rinnovare la Torah.

La stessa richiesta fu rivolta a Pinechas, a Eleazar; tutti risposero nello stesso modo e l'enigma delle tremila leggi dimenticate sussiste ancora ai nostri giorni.

Non e' quindi lo spirito profetico, ma piuttosto il Talmud, cioe' lo studio basato sulla tradizione e sul testo appunto, che ha valore per capire l'essenza degli insegnamenti della Torah e per rispondere alle nuove domande che la realta' di ogni giorno pone all'uomo. Questo sforzo continuo per cercare di capire il senso profondo della Torah e' quello che ha creato e continua a creare in senso lato il Talmud.

Ecco che abbiamo chiarito meglio cosa si intende per spirito talmudico, ma quali sono le origini di questo testo?

Le leggi del Pentatueco sono formulate in modo conciso. Anticamente i particolari delle leggi venivano spiegati e tramandati oralmente di generazione in generazione. Dopo la caduta del tempio e la dispersione del popolo ebraico, all'inizio del III secolo, Rabbi' Jehuda' Ha-Nassi' raccolse gli insegnamenti orali e compilo' la Mishnah, parola che in ebraico significa ripetizione, cioe' ripetizione della legge in forma piu' completa. Questa decisione di mettere per iscritto le leggi che fino ad allora erano state tramandate oralmente fu presa non senza grandi apprensioni, perche' questa decisione poteva comportare una interruzione dello sviluppo della legge, quasi un sorta di congelamento della produzione e della vitalita' della legge. D'altra parte, a causa della dispersione, la scelta di Rabbi' Jehuda' Ha-Nassi' era obbligata: il pericolo che gli insegnamenti orali potessero venire dimenticati era infatti troppo forte.

Nel testo della Mishnah, che rappresenta la prima grande compilazione di leggi ebraiche, troviamo descritte le norme che regolano la vita ebraica sia del singolo che della collettivita', da quelle che potremmo definire di carattere sacro e spirituale (come le preghiere e le feste) a quelle di carattere profano e materiale, come le norme relative all'agricoltura, al diritto civile e penale.

Ma il Talmud consta di discussioni o di leggi gia' codificate?

Nei tre secoli che seguirono la morte di Rabbi' Jehuda' Ha-Nassi', la Mishnah fu studiata e approfondita dai maestri sia in Palestina che a Babilonia, dove esisteva una florida comunita'. Le discussioni e gli insegnamenti dei maestri sui singoli trattati della Mishnah vennero raccolte e formarono il Talmud di Gerusalemme e il Talmud di Babilonia. Talmud significa studio e in pratica con questo termine si intende lo studio della Mishnah, cioe' del testo base della legge.

Quali argomenti vengono trattati nel Talmud?

Nel Talmud troviamo insegnamenti in varie materie (medicina, scienza, storia, matematica etc.), ma la parte piu' ampia del Talmud e' dedicata alla discussione delle leggi e alla narrazione di Midrashim, cioe' parabole che hanno un profondo significato morale (da ampliare).

Quale metodologia veniva usata dai maestri nelle loro discussioni?

I ragionamenti e le deduzioni talmudiche si basano su tecniche di interpretazione di vario genere: Hillel ne contava sette, Rabbi' Ishmael tredici, mentre Rabbi' Eliezer figlio di Rabbi' Yose' di Galilea ne contava addirittura 32. Operando una drastica semplificazione queste tecniche si possono dividere in due categorie: una prima che fonda i suoi ragionamenti sulla logica, una seconda che fonda le proprie deduzioni sull'analogia. Mentre il ragionamento logico, se viene fatto in modo corretto, e' alla portata di tutti, la tecnica dell'analogia puo' essere applicata solo se esiste una precisa tradizione riguardo all'argomento trattato. Studio dell'analogia e dell'Hekesh, la discussione anche sui principi e non solo sulle norme, anche se la decisione finale non ha valore cogente.

Gadol metzuvve' veose' noah lo laadam shenivra'...ellu veellu divre' Elokim Haim

Leggiamo alcune pagine in traduzione