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ago 24, 2002 |
Perle tratte dal Talmud,  |
redazione

Taanit 5a

Compagna Gerusalemme

Poi disse Rabbi Nahman a Rabbi Izhak che senso ha il verso: il santo e' in mezzo a te, e io non entrero' nella tua citta' (Osea 11,9) certo non puo' essere che poiche' il santo e' in mezzo a te io non entrero' in citta'! Rispose (R. Izhhak) cosi' dice Rabbi Yohanan: il santo, benedetto sia, disse, io non entrero' nella Gerusalemme celeste prima che io entri nella Gerusalemme terrestre. C'e' dunque una Gerusalemme celeste? Si, poiche' e' scritto Gerusalemme che sei stata costruita come una citta' associata (she huvra') (Salmo 122,3)

A. apri' il discorso, chiese la rivista Orot che stava leggendo, si liscio' la corta barba:

Finalmente un discorso di attualita', disse, Gerusalemme nuova ricostruita a fianco alla vecchia come un'unica Havura', una comunita' ebraica come all'epoca del tempio. Tutta unita, una siepe intorno alla Torah, cosi' la presenza e' nel popolo. Le luci che si raccolgono. Ecco quel che significa Huvra'.

A. era contrariato: Haverim, tutto il Talmud e' sempre attualita'. Attuale l'esilio attuale il ritorno, sempre. Per me Shehuvra' ha un'origine ancora piu' arcaica. Hever e' l'incantatore, colui che associa cielo e terra con la magia. Per me significa citta' incantata, in cui si rovesciano le posizioni fra cielo e terra.

L. e' molto interessante, ma vediamo i nostri vecchi cosa dicevano: sanson gentilomo (Salmi 1838)

Traduceva:

Gerusalemme, popolatissima villa
Nel cui grembo tutti ricongiungonsi i figli

E' un po' libera ma rende il senso:

Il rabbino Costa (i Salmi 1866) traduce:

Gerusalemme ah! Citta' copiosa di figli!
Quasi fosse unita ad essa un'altra citta'

Da dove inizia questa traduzione? Il Targum ai Salmi dice:

Yerushalaim demitbanaia bireq'ia
Heych qarta' leithabara' lah

Cioe' Yerushalaim ricostruita espansa come una citta' che si accompagni a lei

Solo che req'ia significa sia spazio che cielo

Dunque:
Yerushalaim ricostruita in cielo
Come citta' che le sia compagna

Ecco la Gerusalemme celeste. Ma siamo sicuri che Osea parlasse proprio di Gerusalemme?

Il brano di Osea sembra alludere al regno del nord, alla tribu' di Efraim e assicura che il signore e' con Efraim, e' fra il popolo e non marcera' contro la sua citta'. Il discorso e' piu' eterno di quanto sembri. Se la Shechina' e' fra il popolo, se gli ebrei rispettano la Torah il signore non marcera' contro la sua citta'. Se invece il popolo abbandona la Torah, il signore non e' piu' fra di voi e dunque l'angelo scende a segnarvi e a distruggere il santuario.

Questo brano del Talmud Taanit viene subito dopo l'Aggada' sugli anni di carestia, in cui ciascuno divorava la propria mano. Ma se il signore e' come segno sul tuo braccio e fra i tuoi occhi, allora:

L'incantesimo e' diverso:
No, non dorme non assonna la guardia d'Israele
E' l'eterno la tua guardia
Chi ti ripara e' l'eterno, egli che sta alla tua destra
Di giorno non ti offendera' il sole
Ne' la luna di notte
L'E. ti riguardera' da ogni male
Fara' guardia alla tua vita
L' et. Ti fara' guardia quando esci e quando entri per sempre (Salmo 121)

Sembra proprio alludere ai Tefillin e alla Mezuza'.

Ma vediamo cosa dicono anche altri commentatori: Aben Ezra: negli Shlosh Regalim, le tre feste di pellegrinaggio Yerushalaim era piena come una citta' che si aggiungesse a essa. Come vedete e' un parere molto diverso dl Talmud, ma...

L . si accorse che molti stavano sbadigliando. Del resto il Salmo 121 si recita nella preghiera prima del sonno. Era ormai notte fonda L. scosse la testa e sciolse l'assemblea i leoni tornarono alle loro tane.