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ago 24, 2002 |
Opere di Maimonide,  |
redazione

Rambam: Ilchot Yesode' Torah (3)

Cap.2 H: 2.1-2.4

Halacha' 1: e' una Mitzwa'1 amare e temere questo D-o glorioso e terribile come e' detto: amerai Hashem tu D-o (Deut.6.5) ed e' detto: temerai Hashem tuo D-o (Deut. 6.13)

Halacha' 2: quali sono i sentieri per amarlo e temerlo? Nell'ora in cui un uomo contempla le sue grandi opere e creature2, e vede da esse la sua sapienza,che non ha limite ne' confine, per sua mano egli ama e prega e glorifica3 volendo conoscere con grande desiderio il suo grande nome.

Come disse David: la mia anima ha sete di Elokim, il D-o vivente (Salmi 42:3) come egli medita su queste stesse materie, per propria mano egli si sgomenta e teme, e comprende come egli sia una creatura piccola, debole, priva di luce con la sua comprensione di poco conto, limitata, di fronte alla pura sua saggezza4.

Come dice David: perche' vedro' i tuoi cieli fatti con le tue dita, quale uomo potrebbe ricordarsene? (Salmi 8;4-5)

Basandomi su queste cose, io esporro' i principi piu' grandi che vengono dalle opere del padrone dei mondi,per provvedere a ciascuno una porta5 per comprendere e amare Hashem.

Come dicono i Hakamin riguardo l'amore: in questo modo potrai conoscere colui che parlo' e il mondo fu6.

Halacha' 3:tutte le cose create dal santo, benedetto egli sia,nel suo mondo si dividono in tre categorie:7

Fra queste, le creature che sono unione di materia e forma8.

Esse sono e cessano di esistere continuamente9. Come i corpi dell'uomo, delle bestie, delle piante e dei metalli.

Fra queste, le creature che sono unione di materia e forma, ma non cambiano ma non cambiano da corpo a corpo o da forma a forma come le prime,esse hanno una forma fissata in perpetuo nella loro materia,

E esse non cambiano come quelle10.

Esse sono le sfere, le stelle, che sono in loro. Non c'e' materia come la loro materia, e non c'e' forma come la loro forma.

Fra queste, le creature che hanno forma, ma non materia del tutto11

Per esempio gli angeli, perche' gli angeli non hanno corpo o essere corporeo, esse sono forme separate ciascuna da ciascun'altra12.

Halacha' 4: quale e' il passo dei profeti che dice che videro l'angelo come fuoco13 o come essere alato? Tutte queste sono visioni profetiche parabole, per dire che non hanno corpo o peso come un corpo pesante., come e' detto Hashem e' un fuoco divoratore (Deut. 4:12)

E lui non ha fuoco e' una parabola; e come e' detto esso fece gli angeli come venti14 (Salmo 104:4)

Note:

  1. L'amore e il timore non sono due Mitzvot diverse, ma una sola: dice il il testo del Deuteronomio: sia (et) temerai Hashem e lo servirai. Ibn Ezra' commenta: temerai di non fare le Mitzvot negative.Yonatan ben Uziel, traduce cosi' nel targum Yonatan: dapprima temerai Hashem D-o vostro e queste cose prime pregherai. Nella prefazione del Sefer Hamitzwot, Maimonide dice che in un'azione che abbiamo l'ordine di eseguire, non si deve contare da solo ogni particolare compreso in essa. Dunque e amerai h. Tu D-o, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze Che comprende:
    • Amare nella buona e cattiva sorte
    • L'obbligo di rischiare la vita per lui
    • L'obbligo di mettere a disposizione le proprie sostanze, vanno tutte sotto una sola Mitzwa' di amore e timore
    Il salmo 2.11 e' la fonte di questo precetto: servite Hashemcon timore e gioite con tremore; questo accoppiamento continuo e' piu' volte ricordato nel Talmud Bberachot: 22a, 30b ecc. Torna.
  2. La scienza, e in particolare la scienza dei cieli, fa comprendere secondo Rambam l'infinito atto creativo di D-o. Attraverso la conoscenza degli astri e delle leggi dell'universo, si riesce ad intuire la grandezza della legge che sovrintende ai mondi. Torna.
  3. Ibn Arabi il filosofo sufi contemporaneo di Rambam ha una problematica analoga a quella di Rambam-di questo paragone fra le filosofie Rambam discute nella ii parte della Guida degli smarriti. Ecco le parole del filosofo e logico arabo:
    Quanto alla divinita', si definisce con la forma di tutte le definizioni possibili. Ora le forme del mondo sono indefinite, non si potrebbe comprederle tutte ne' conoscere la definizione logica di ognuna, se non nella misura in cui esse rientrano nella definizione di un dato microcosmo. In realta' si ignora la forma logica della divinita', poiche' la conosceremmo solo conoscendo la definizione di tutte le forme logiche.
    E' straordirariamente attuale, per chi conosca i problemi attuali di assiomatica della fisica e di fondamenti logici della matematica, superare il pensiero scientifico aristotelico-cristiano e riprendere questo pensiero ebraico (e arabo) spagnolo del XII sec. Torna.
  4. Di nuovo vediamo qui il problema degli omonimi: la da'at (conoscenza) dell'uomo e' solo omonima della da'at perfetta te'emim che e' quella di D-o. C'e' da dire che questa idea della sophia superiore e' condiviso sia dalla filosofia ebraica che da quella araba dell'epoca. Come la tradizione ebraica parla di una Torah scritta con lettere di fuoco nero sul fuoco bianco, cosi', se ci e' lecito fare il paragone la filosofia islamica dell'epoca,(che Rambam conosceva perfettamente) parla di una madre del corano, una versione celeste della parola. Torna.
  5. L'aggada' del Talmud di Babilonia, che dice che vi sono 50 porte della conoscenza del divino, una per ogni creatura e' in questa stessa epoca riportata anche da altro autore: vedi Nachmanide Perushe' HaTorah (intr.). Torna.
  6. Rambam dice in uno dei suoi responsa Rabbi Meir ha stabilito in una Baraita: contemplate i suoi fatti, perche' in questo modo conoscere colui che parlo' e il mondo fu.Torna.
  7. Tre stadi dell'essere. Torna.
  8. Materia e' qui detta golem e forma zur. Torna.
  9. Tamid e' il movimento perpetuo, l'alternarsi tra vita e morte. Torna.
  10. Ecco le sfere celesti; anche qui le teorie di Ramabam sul linguaggio (Guida degli smarriti, parte I), ci vengono incontro. Una cosa e' il Una (per sempre, ma anche per tutto il mondo) riferito al vivente, una cosa e' quello riferito alle stelle, che ha un altro ordine di grandezza, altra cosa e' riferita a D-o, che non ha misura e quindi e' min aolam ve-ad Olam (da un'eone all'altro) (Tefilla' della mattina dello Shabat). Torna.
  11. Dice il Pirke' Avot che anche gli spiriti maligni, gli shedim) furono creati il venerdi' sera. L'espressione di Rambam significa alla lettera anche che gli angeli sono creature incomplete, perche' spiriti senza corpo. Infatti, secondo l'ebraismo, solo l'uomo e' creatura completa,di materia e forma, di corpo e spirito. Torna.
  12. Zo mi-zo questa separazione delle forme e' un limite ad esse stesse che non sono d., ma al contrario sono in quanto limitate, ciascuna ferma in una funzione.eccoci alle gerarchie angeliche, cercheremo di riscoprirle nel modo piu' soft: andate a prendere il manuale di preghiera di Kippur, li' c'e' tutto cio' di cui parlera' in seguito Rambam. Nel rituale sefardita per la notte di Kippur, trovate il keter malchut di Shelomo' Ibn Ghebirol: qui il poeta filosofo distingue:
    • Il mondo terrestre, formato da quattro elementi,
    • Le nove sfere celesti, fino al primo mobile
    • L'interno dell'hekhal, la reggia, dove dalla luce della Shechina' emanano le schiere degli angeli: essi emanano dal luogo santo, dalla sorgente della luce scorrono, sono divisi in tanti campi, ciascuna con un distinto vessillo in cui lo scriba ha scolpito note con stilo veloce. Per Shelomo' Ibn Ghebirol, il simbolismo della luce e quello delle hechalot (poemi mistici di epoca talmudica) e' sufficiente a rendere questo universo di schiere angeliche.
    Torna.
  13. L'angelo come fuoco e' nell'esodo, come essere alato in Isaia. Rambam vuole mostrare che anche cio' che ha visto Moshe' o un altro profeta era un'omonimia di un fuoco reale. Torna.
  14. Questa omonimia spirito e vento e' propria anche alle lingue occidentali ed e' stata trasportata nelle vulgate del Tanach. Vedi la traduzione di Shadal del pentateuco, dove traduce ruach con vento, fino da Genesi 1,1. Torna.