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dic 31, 2003 |
Storia millenaria,  |
redazione

Presunti mercanti ebrei (V-VI secolo)

Verso la met del IV secolo i mercanti Ebrei si erano concentrati a Tongres e Tournai. Nel 470 S. Apollinarius preg il vescovo di Tournai di accoglierli favorevolmente perch "queste persone in genere fanno ottimi affari". Nel VI secolo Gregorio di Tours parla di colonie di Ebrei a Clermont-Ferrand e a Orleans. Anche Lione annoverava numerosi mercanti ebrei. [] Nei primi secoli del Medio Evo, gli Ebrei di Francia erano principalmente mercanti. Nelle Fiandre [] il commercio era accentrato nelle loro mani. [] Nel 1040 il commercio di Liegi era nelle loro mani. [] In spagna tutto il commercio estero era loro prerogativa. [] Lo stesso accadeva nella Gallia.

Vabb vediamole le fonti:
1) Gregorio di Tours Historia Francorum a) IV, 12: Critica pesantemente un vescovo di nome Cautino in questo modo: "Certo in Cautino nulla fu mai ne' santo ne' stimabile. Egli fu completamente indifferente a tutte le scritture sia ecclesiastiche che secolari. Era molto caro agli ebrei e loro devoto, non per la loro salvezza, come deve essere la premurosa cura del vero pastore, ma per le mercanzie che poteva comperare; al punto che dopo averlo circuito e manifestamente comportatisi con quello da grandi adulatori, essi riuscivano a vendergli merci ad un prezzo maggiore di quello convenuto"
b) Quando muore Cautino in parecchi cercano a Clermont di diventare vescovi e Gregorio ci racconta il fatto cosi' in IV- 35: "-- in parecchi si davano da fare, promettendo molte cose. Infatti il prete Eufrasio (--) mand al re molti oggetti preziosi presi dagli ebrei". Quel "presi dagli ebrei" nella traduzione di Massimo Oldono rende la locuzione latina "susceptas a Iudaeis" io noterei che "suscipere" anche nel latino tardo e rozzo del VI secolo non significa "acquistare" ma "prendere".
c) Esempio di gioiosa conversione nel VI secolo e quindi delle condizioni "privilegiate" degli ebrei nel regno franco. Siamo nel 576 e i fatti narrati si svolgono dal 5 aprile al 24 maggio. V, 10: "--. Adesso spieghero' cosa accadde in quell'anno a Clermont riguardo agli ebrei -- mentre il sacerdote pregava (--) uno fra questi chiese di essere battezzato il giorno della santa Pasqua e rinato attreverso il sacramento del battesimo di D-o anch'egli procedeva vestito di bianco insieme ad altri vestiti di bianco. Quando la processione oltrepasso' la porta della citta', uno degli ebrei verso' per istigazione del diavolo, olio puzzolente sulla testa dell'ebreo convertito. E poiche' tutta la folla disgustata voleva tempestarlo di pietre il pontefice Avito non permise che questo accadesse. Poi nel santo giorno in cui il Signore ascese in gloria nei cieli (--) mentre il sacerdote usciva in processione dalla chiesa per recarsi alla basilica, tutta la moltitudine di coloro che lo seguivano si slancio' verso la sinagoga degli ebrei e distruttala fin dalle fondamenta fecero diventare il luogo dove sorgeva simile ad una pianura distesa". Il giorno seguente Avito manda dei preti presso gli ebrei (si presume abbastanza scossi dalla distruzione della sinagoga) e gli fa dire che "Io non vi costringo a confessare il Figlio di D-o (--) cosi' se voi volete credere come io credo siate un solo gregge sotto di me preposto a vostra custodia. Se invece non e' cosi' allora andatevene da questo luogo". Gli ebrei ci pensano e probabilmente hanno capito bene l'antifona dopo la distruzione della sinagoga. Secondo Gregorio di Tours il risultato fu che "Furono piu' di 500 quelli che ebbero il battesimo. Quelli che invece non lo vollero allontanatisi dalla citta' se ne tornarono a Marsiglia". Ottimo esempio questo del fatto che le ricchezze tra V e X secolo mettono al riparo gli ebrei in Occidente.
d) Siamo adesso nel 584 nella citta' di Tours e questo racconto di Gregorio di Tours (VII, 22-23) narra proprio di due mercanti ebrei e un po' lunghetto ma vale la pena leggerselo: "giunse a Tours l'ebreo Armentario, insieme ad un compagno della sua setta, e due cristiani, per esigere le cauzioni che avevano depositato presso di lui l'ex-vicario Ingiurioso e l'ex-conte Eunomio a causa del pubblico tributo. Interrogati questi uomini Armentario ricevette assicurazione assicurazioni che avrebbe ricevuto l'importo di denaro con gli interessi" Ingiurioso invita a cena Armentario dicendogli che lo paghera' dopo il pasto e Gregorio di Tours poi scrive: "-- finito il banchetto -- gli ebrei con i due cristiani furono trucidati dagli uomini di Ingiuroso e poi gettati in un pozzo vicino alla casa". I parenti di Armentario arrivano a Tours e trovano i cadaveri e accusano Ingiurioso e chiedono giustizia al re Childeberto e il processo farsa va cosi': "non si riusc a trovare ne' il denaro ne' la cauzione dell'ebreo defunto" in piu' anche il tribuno Medardo pare secondo la voce del popolo coinvolto: anche lui doveva soldi ad Armentario. "Ingiurioso si present all'udienza di fronte al re Childeberto e per tre giorni interi attese sino al tramonto del sole. Ma visto che gli avversari non si presentarono ne' sull'affare fu da alcuno interpellato, se ne torno' infine a casa sua". Allora vorrsti per favore dirmi in base a Gregorio di Tours quali vantaggi hanno i mercanti ebrei nel VI secolo? Li ammazzano, buttano i cadaveri nei pozzi e poi il re neppure interroga i responsabili. Io non avrei voluto essere un mercante ebreo nel regno franco del VI secolo tu si? e) Sulla colonia ebrea di Orleans Gregorio parla nel libro VII, 1. Re Gontrano si reca ad Orleans nel 584 e viene ricevuto dal popolo festante. Gli fanno festa agli ebrei della citta'. Quando il re si siede a pranzo ai suoi nobili fa questo discorso: "Guai alla gente ebrea, malvagia e perfida e sempre pronta con pensieri ingannatori. Per questo oggi mi acclamano di lodi di adulazione (--) affinche' io ordini che venga ricostruita con il denaro pubblico la loro sinagoga da poco distrutta dai cristiani ma io secondo il disegno del Signore non lo faro' mai". E Gregorio ch era presente al banchetto reale commenta il discorso cosi': "O re famoso per questa ammirevole saggezza!". Queste erano le condizioni della comunita' ebraica di Orleans. Si c'era una comunita' cui avevano distrutto la sinagoga e che si prendeva per di piu' i dileggi (pii si intende) del re --. Avresti voluto essere un ebreo di Orleans nel 584?
Queste sono tutte le citazioni di ebrei contenute in Gregorio di Tours (un'altra la trovo in X, 23 ma si riferisce alle differenti date di celebrazione della Pasqua).
Vorresti dirmi da cosa desumi che gli ebrei fossero per lo piu' mercanti e che godessero di condizioni piu' tollerabili rispetto all'XI o al XII secolo? L'altra volta ti ho citato Beziers nel 1209 dove venivano sequestrati i beni e mi hai detto che era ti riferivi al periodo precedente al X secolo. Qui siamo nel VI e bruciano le sinagoghe, costringono al battesimo forzato e tagliano la gola ai mercanti? Dove vedi i vantaggi?
Mi citi Sidonio Apollinare -- vabbe' vediamo le lettere (edizione Belles Lettres, testo stabilito e tradotto in francese da Loyen, 1970)
a) Epistole, libro III, 4 Sidonio Apollinare scrive al prete Felice (siamo nel 471 o 472): "Il giudeo Gozolas per la cui persona nutro affetto anche se la sua setta non m'ispira che disprezzo ti porta questa mia lettera --.." poi prosegue parlando d'altro. Percio' Gozolas l'ebreo qui fa il postino e non saprei proprio come facciamo a dire che sia un mercante. Questa e' una variante antica della nota storia "c'ho n'amico ebreo tanto bravo ma gli altri lassamo perde--.". Dove ci vedi il privilegio e l'esercizio della mercatura?
b) Epistole, libro VI, 11. Sidonio scrive al vescovo Eleuterio (data incerta tra il 470 e il 477) e c'e' una raccomandazione di un ebreo. Sidono scrive: "Con la presente vi raccomando un ebreo non che mi piaccia per il quale periscono coloro che sono coinvolti (nell'ebraismo) ma perche' non e' giusto che si condanni uno di loro senza pieta' mentre e' in vita: si puo' ancora sperare che sia assolto fintanto che si disponga dei mezzi perche' si converta. Tutti i dettagli della cosa ve li spieghera' lui stesso a viva voce (-- Apollinare dice che e' meglio che la questione sia trattata in questo modo) Poiche' gli uomini di questa specie abitualmente riguardo agli affari e alle azioni giudiziarie hanno giuste cause voi potete dunque mentre combattete la sua malvagia fede difendere la persona di questo bisognoso" ("Sane quia secundum vel negotia vel iudicia terrena solent huiuscemodi homines honestas habere causas"). Qui si tratta di una causa nella quale e' implicato l'anonimo ebreo. Da cosa capisci che e' un mercante? Qui dice che in genere gli ebrei nei casi di commercio e di giudizio hanno buona fede ossia "honestas habere causas". Non gli chiede di accoglierlo perche' fa buoni affari ma di difenderlo (probabilmente da qualcuno). Altrimenti se era cosi' semplice non si vede perche' Sidonio non vuole scrivere esplicitamente della questione, si trattase di far affari l'avrebbe detto esplicitamente.
c) Epistole, VIII, 13. Sidonio scrive al vescovo Nunechius verso il 478 e gli raccomanda Promotus. Ti risparmio l'intera lettera che e' un panegirico sul fatto che Promotus NON E' PIU' EBREO si e' convertito. Ma non si dice che Promotus e' un mercante. Si dice alla fine della lettera che sara' lo stesso Promotus a spiegare i motivi del suo viaggio presso Nunechius lui (Sidonio) si limita a dire che la miglior raccomandazione e' che si sia convertito.