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dic 24, 2004 |
Storia millenaria,  |
redazione

Persecuzioni naziste e Repubblica spagnola

Ma se e' vero che fino al 1938 gli Ebrei erano liberi di lasciare la Germania, come sostengono alcuni storici, e la Repubblica spagnola stava combattendo una guerra terribile contro i ribelli falangisti spalleggiati da Germania e Italia, come mai tale Repubblica, cosi' come accetto' l'aiuto delle Brigate Internazionali, non apri' le porte anche agli Ebrei?
Forse bambini e vecchi non avrebbero potuto combattere (ma nel ghetto di Varsavia lo avrebbero fatto), ma tutti gli uomini e le donnne valide si sarebbero certo battuti con decisione contro il loro dichiarato nemico, il nazismo, e i suoi alleati.

Le pratiche per l'emigrazione degli ebrei sino al 1938 erano particolarmente complesse e di fatto emigravano soltanto coloro che avevano le sostanze finanziarie per farlo. Percio' che fosse libera l'emigrazione dalla Germania nazista nel 1937-38 e' pura teoria. In proposito si puo' fare riferimento alle pagine di Raul Hilberg.
In piu' occorre tenere presente che per l'emigrazione occorrevano due requisiti di base: il consenso del governo tedesco espresso attraverso la Centrale per l'Emigrazione Ebraica di Berlino o Vienna (sotto la direzione di Adolf Eichmann) e il consenso della nazione destinata ad accogliere l'emigrante.
Per emigrare dunque occorreva avere i documenti necessari rilasciati dalla ambasciata o dal consolato del paese di destinazione. La Germania subito dopo l'insurrezione del generale Francisco Franco riconobbe quest'ultimo come legittimo capo di governo spagnolo. Non esisteva ne' a Berlino ne' a Vienna nel 1936-1938 nessun consolato o ambasciata che facesse capo al governo repubblicano per il semplice fatto che quest'ultimo non era riconosciuto dalla Germania.
Percio' era tecnicamente impossibile per un ebreo austriaco o tedesco emigrare nella Spagna repubblicana.
Al di la' delle questioni tecnico-giuridiche occorre tenere presente che nessun ebreo con un po' di sale in zucca avrebbe tentato di emigrare in un paese in guerra portandosi dietro la famiglia. Noi con il senno di poi sappiamo che qualsiasi cosa sarebbe stata preferibile alla Shoah ma gli ebrei del 1936 o del 1938 non potevano neppure lontanamente immaginare cosa si stesse preparando per loro. Tra subire una durissima persecuzione ed emigrare in un paese sotto i bombardamenti (si veda Guernica bombardata dalla Legione Condor tedesca) soltanto un folle avrebbe scelto la seconda possibilita'.
Senza considerare che verso il 1938 in Spagna si moriva di fame almeno in cio' che rimaneva della Repubblica.
L'affermazione secondo cui bambini e vecchi combatterono durante l'insurrezione del ghetto di Varsavia non ha fondamento. La maggior parte dei vecchi e dei bambini furono deportati in massa prima della insurrezione del ghetto stesso. I tedeschi lasciarono per ultimi i piu' adatti per eta' e costituzione fisica al lavoro. Non si ha notizia nelle memorie di nessun combattente che agli scontri abbiano partecipato vecchi e tantomeno bambini.