Forestiero e residente

Il patriarca Abramo si presento' al popolo cananeo dicendo: Sono forestiero e residente fra voi (Gen. 23:4). Ci si puo' chiedere se non ci sia una contraddizione fra i due termini: si puo' essere forestieri, cioe' stranieri, oppure residenti, cioe' cittadini. Come poteva Abramo definirsi in entrambi questi termini opposti?

A nostro avviso questa doppia definizione rappresenta precisamente la posizione storica del popolo ebraico nella diaspora. L'ebreo e' residente come gli altri cananei allorche' partecipa con loro negli sforzi per il bene della societa'; scava dei pozzi d'acqua, contribuisce al bene dello stato e rispetta le leggi e le autorita'. Abramo era senza dubbio un ottimo cittadino, impegnato al pari degli altri a collaborare per il progresso del suo paese e per il bene di tutti.

Ma dal punto di vista spirituale si considerava come uno straniero. La sua partecipazione alla vita comune non portava a nessuna rinuncia alla sua peculiarita' religiosa. La sua fede era diversa e il suo modo di vivere era basato su idee, verita' e comportamenti che lo hanno reso differente dalla societa' che lo circondava. Sotto questo aspetto Abramo e i suoi discendenti rimarranno stranieri per sempre.

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