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set 1, 2005 |
Rassegna stampa,  |
redazione

Il posto di rabbino capo per Arbib responsabile della scuola

Nel gennaio scorso la lettera a tutte le famiglie: lascio lincarico dopo 25 anni. - Gli stata offerta la presidenza del tribunale Comunit ebraica, il dopo Laras
ALESSIA GALLIONE - da Repubblica - 6 luglio 2005

Era gennaio quando la lettera spedita dal rabbino capo Giuseppe Laras arriv nelle case degli iscritti della comunit. Facendo precipitare nella bufera gli ebrei milanesi. Carissimi fratelli e sorelle della comunit, dopo attenta riflessione ho deciso che, nellestate prossima, lascer il mio incarico. Nessun ripensamento. Laras aveva deciso di andarsene dopo 25 anni. Anche se oggi manterr un incarico importante come presidente del tribunale rabbinico, spiega il presidente della comunit Roberto Jarach. Tutto sospeso in una lunga e difficile ricerca di un sostituto che, tra tensioni e polemiche, si conclude solo ora. A pochi giorni dalla fine di giugno da quando, ufficialmente, Laras non pi la guida religiosa di via della Guastalla. Dopo una commissione incaricata di esprimere un primo giudizio vagliando candidature da Torino a Roma, tormentate sedute del Consiglio e un parere della consulta rabbinica presieduta proprio da Laras, la Milano ebraica nomina il suo nuovo capo religioso.

Alfonso Arbib, 45 anni, responsabile per leducazione delle scuole ebraiche della citt. Una figura capace - raccontano in comunit - di riuscire a tenere insieme le diverse anime degli ebrei milanesi. Il microcosmo pi composito in Italia: askenaziti, libici, laici, iraniani, hassidim, persiani
Arbib di estrazione sefardita ( nato in Libia, ma arrivato in Italia dopo lespulsione degli italiani decisa da Gheddafi) e di educazione italiana, chiamato a Milano anni fa come insegnante della scuola: una delle ragioni della scelta. Dobbiamo guardare alle nuove generazioni - dice Jarach -.

Non sar un passaggio facile. Dobbiamo ancora mettere a punto questioni tecniche e organizzative. Nessuno ha voluto prolungare i tempi: stata necessaria unanalisi approfondita per la scelta pi condivisa possibile. A differenza di Roma non avevamo un unico candidato. A questo si sono sommati elementi politici. Polemiche e divisioni, con lo stesso presidente che si astenuto su una prima votazione: Ma non riguarda assolutamente la persona, precisa. Un percorso sofferto, con molti che avrebbero voluto lelezione di un rappresentante del movimento dei Lubavitch, molto influente in citt con proprie sinagoghe e una scuola.
Massima soddisfazione - racconta il portavoce Yasha Reibman - per aver messo le basi per la nomina di un nuovo grande rabbino e per non perdere il prezioso contributo di rav Laras come presidente del tribunale.