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ago 19, 2002 |
Sbirciamo Eretz Israel,  |
redazione

Le alture del Golan

Proseguono i negoziati tra Siria e Israele, con gli alti e bassi tipici di una trattativa delicata e difficile. Tanto piu' che entrambe le parti sono e si devono mostrare molto circospette, soprattutto di fronte alla propria opinione pubblica: la parte siriana per ragioni di orgoglio nazionale, la parte israeliana per i noti problemi di sicurezza legati alle cessioni territoriali. "Non prometto una pace senza prezzo" ha chiarito il primo ministro israeliano Ehud Barak il 13 dicembre 1999 parlando alla Knesset. "Non facciamoci illusioni. Qualunque governo israeliano che voglia giungere a un pieno trattato di pace con la Siria, come speriamo, lo fara' al prezzo di amare rinunce, compreso un difficile ritiro territoriale e cambiamenti del confine attuale. Ma agli israeliani che vivono sul Golan io dico questo: e' la vostra presenza, il vostro radicamento che ha fornito e fornira' ai negoziatori israeliani piu' coraggio e maggiori margini nella trattativa volta a garantire i vitali interessi di sicurezza per tutto il paese, e di questo il paese vi sara' grato". Ma in cosa consiste esattamente il territorio che e' oggetto del negoziato?

La regione a cavallo tra Siria e Israele generalmente indicata col nome di Golan e' costituita in realta' da due aree geografiche distinte, divise dal torrente Sa'ar: le alture del Golan vere e proprie (1.070 kmq di basalto e altre rocce vulcaniche) e, poco piu' a nord, le pendici del massiccio del monte Hermon (circa 100 kmq, costituiti prevalentemente da roccia calcarea). Le alture consistono in un altopiano che a ovest declina bruscamente nella faglia siro-africana (dove scorre il fiume Giordano e si apre il lago Kinneret o di Tiberiade), e a sud e' interrotto dalla gola del fiume Yarmuk (che per un tratto segna anche il confine tra Siria e Giordania). Dal punto di vista idrogeologico, quasi tutto il Golan appartiene al bacino del Kinneret: numerosi torrenti a carattere stagionale scendono dal Golan verso il lago, il quale a sua volta garantisce il 30% delle riserve idriche di Israele. Delle tre sorgenti principali del Giordano (Dan, Hatzbani e Banias), almeno due originano dalle pendici dell'Hermon. Negli anni e'50 i siriani, penetrando in zone ufficialmente smilitarizzate, cercarono invano di impadronirsi di tutte le sorgenti idriche vitali per la sopravvivenza di Israele. Infine, nel 1964, concepirono l'idea di deviare il corso dei torrenti sotto il loro controllo allo scopo di bloccare gran parte del flusso d'acqua verso Israele. Questi tentativi generarono una serie di scontri di confine finche', nella primavera del 1965, il piano siriano fu definitamente bloccato da un intervento militare israeliano.

Nelle fonti bibliche, la zona del Golan e' indicata con il nome di Bashan. All'inizio del periodo del Primo Tempio (953-586 a.e.v.) l'area fu contesa tra il regno di Israele e il regno aramaico di Damasco. Poi, tra VI e V sec. a.e.v., vi si insediarono ebrei di ritorno dall'esilio babilonese. Dopo la rivolta dei Maccabei, i re asmonei incorporarono le alture nel proprio regno. Greci e romani indicavano il Golan col termine Gaulanitis. Secondo il racconto di Giuseppe Flavio la citta' di Gamla, divenuta il centro principale del Golan, fu l'ultima della regione a cadere sotto l'attacco delle legioni romane nel 67 e.v.

Dopo la caduta di Gerusalemme nel 70, sul Golan, accanto a diversi insediamenti bizantini, continuo' a fiorire una certa vita ebraica testimoniata dai resti di non meno di 25 sinagoghe che risalgono ai secoli precedenti la conquista islamica. Nel 636 la battaglia decisiva tra gli arabi del califfo Omar e i bizantini dell'imperatore Heraclio che determino' il passaggio di tutta la regione siro-israelo-giordana sotto controllo islamico fu combattuta proprio nella valle dello Yarmuk, al saliente meridionale del Golan. A quell'epoca risale la fine della presenza ebraica organizzata sulle alture. I drusi iniziarono a insediarsi nel XV e XVI sec. nella parte settentrionale del Golan e alle falde dell'Hermon. Nel breve periodo di dominio egiziano (1831-1840) vi si aggiunsero piccoli gruppi di sudanesi, curdi e arabi di Samaria. I turchi vi insediarono i circassi dopo il 1870. La presenza ebraica sul Golan fu ripristinata nel 1886, con l'acquisto di un lotto di terra 4 km a nord dell'odierno moshav Keshet. Un secondo lotto fu acquistato l'anno successivo nelle vicinanze dell'attuale kibbutz Ein Gev. Mentre il primo insediamento non ebbe successo, il secondo duro' fino al 1920 quando alcuni suoi membri furono uccisi durante i moti anti-ebraici di quell'anno, determinandone la crisi. Intanto, nel 1891 il barone Rothschild aveva comprato circa 18.000 acri, una quindicina di km a est di Ramat Magshimim, in territorio oggi siriano. Ebrei della prima aliyah che vi si erano stabiliti furono cacciati dai turchi nel 1898.

Le terre continuarono comunque a essere coltivate fino al 1947, quando furono prese dai siriani. Le alture del Golan nel loro complesso vennero incluse nel Mandato Britannico sulla Palestina nel 1922. Poco dopo, tuttavia, con un accordo firmato il 7 marzo 1923, gli inglesi cedettero la zona alla Francia, ma dettaglio importante - conservarono sotto il proprio controllo tutte le sponde del lago Kinneret e l'intero corso del Giordano a nord del lago. Ancora oggi le discussioni legali ruotano attorno alle linee tracciate in quegli anni sulle carte britanniche e francesi. Durante la guerra di indipendenza di Israele del 1948, i siriani tentarono invano di penetrare in Galilea e di isolare tutta la valle di Hula dal resto del paese, ma furono fermati e respinti a costo di sanguinosi combattimenti. Dopo l'armistizio la Siria, cui era rimasto il controllo di tutte le alture che dominano la valle di Hula e il Kinneret, costrui' imponenti fortificazioni e le uso' sistematicamente per colpire obiettivi civili israeliani, con l'intento di rendere impossibili l'insediamento e lo sfruttamento in tutta l'estremita' settentrionale di Israele. Nel periodo che va dal 1948 al 1967, 140 israeliani furono uccisi da cecchini o attacchi terroristici provenienti dal territorio siriano. Ciononostante gli israeliani non rinunciarono ad abitare e sviluppare questa porzione del loro territorio. A quegli anni, anzi, risalgono grandi lavori di bonifica e messa a frutto della valle, la costruzione dell'acquedotto nazionale, la nascita e la crescita di diversi kibbutz.

Con lo scoppio della guerra dei sei giorni (5-10 giugno 1967), le forze israeliane si lanciarono all'assalto delle alture del Golan e nel giro di 24 ore di durissimi combattimenti (9-10 giugno) riuscirono a strapparle all'esercito siriano. Quasi tutti i residenti arabi fuggirono dalla zona dei combattimenti. Restarono solo gli abitanti di quattro villaggi drusi, tre sulle pendici dell'Hermon e uno poco piu' a sud, oltre a un piccolo villaggio sunnita a Wassif. La presenza ebraica sulle alture fu ripristinata praticamente subito dopo la guerra. Il kibbutz Merom Golan fu fondato nel luglio 1967.

Nel 1970 si contavano gia' 12 comunita' ebraiche. Il 6 ottobre 1973, giorno di Kippur, le forze siriane attraversarono le linee di cessate-il-fuoco in piu' punti e avanzarono sulle alture, soprattutto nella parte centrale, riuscendo quasi a raggiungere il ciglio della scarpata orientale che avrebbe aperto loro la strada a tutto il nord di Israele. Dopo la prima disperata resistenza, il contrattacco israeliano lanciato la mattina dell'8 ottobre riusci' tuttavia a respingere i siriani fin oltre le linee del '67. Dopo la fine dei combattimenti e una lunga opera di mediazione del segretario di stato americano Henry Kissinger, fu raggiunto un accordo per la separazione delle forze grazie al quale i siriani recuperarono un po' di terreno (compresa la citta' di Quneitra) e venne creata una zona cuscinetto dell'Onu. Quell'accordo, firmato da Israele e Siria il 31 maggio del 1974, e' tuttora in vigore e regola la situazione al confine fra i due paesi.

Oggi sul Golan vivono circa 32.000 persone. Di queste, 14.300 sono ebrei, sparsi in 31 comunita' (kibbutz, moshav e la cittadina di Qatzrin). Gli altri 17.700 abitanti sono per lo piu' drusi, con una piccola minoranza di sunniti. Le condizioni di vita sul Golan sono oggi molto diverse rispetto al periodo 1948-67, durante il quale i vari governi siriani si erano completamente disinteressati dello sviluppo di infrastrutture civili in una regione che consideravano un mero avamposto militare. Israele ha investito cifre sostanziose per allacciare e rimodernare le reti di fornitura idrica ed elettrica (proprio sulla cresta di confine e' sorta una centrale per la produzione di energia eolica). Sono state introdotte moderne tecniche agricole e servizi sanitari, del tutto inesistenti prima del 1967.

Grazie alla decisione di allargare alla regione del Golan la legislazione israeliana (1981), tutti gli abitanti hanno potuto usufruire dei servizi assistenziali e del sistema di garanzie sociali in vigore nel resto del paese. Israele ha costruito edifici scolastici e ha esteso da sette a dieci anni il ciclo di studi obbligatori. Con l'amministrazione israeliana, per la prima volta anche le ragazze dei villaggi drusi e musulmani del Golan hanno avuto accesso agli studi superiori. Oggi il Golan si presenta agli occhi del visitatore come una regione fiorente, di particolare valore ecologico (vi si trova la meta' delle specie di mammiferi e di rettili che vivono in Israele e tutte le specie di anfibi). Una regione paradossalmente molto tranquilla, benche' costituisca la zona di frontiera con il piu' ostico degli stati arabi confinati con Israele. Sebbene non vi siano piu' le foreste di querce e cipressi cui allude il testo biblico (Ezechiele 27, 5-6), negli ultimi trent'anni l'agricoltura ha ricevuto un forte impulso. Basta considerare poche cifre: 3.600 ettari di terra per coltivazioni di vario tipo, compresa la vite per la produzione di vini rinomati; 4.000 ettari di terra destinati a pascolo; 20.000 capi di bestiame (bovini e ovini) per la produzione di carne; 3.500 capi per la produzione casearia. Sul Golan esistono oggi circa 30 impianti industriali, per lo piu' concentrati nella zona industriale di Qatzrin. Ma soprattutto funziona una fiorente attivita' nel settore del turismo, che comprende impianti sciistici sulle pendici dell'Hermon, servizi bed-and-breakfast in 11 localita' diverse, ristoranti, tre centri-studi dell'Ente nazionale per la protezione della natura (buona parte del Golan e' riserva naturale), servizi per escursioni in jeep, in bicicletta e a cavallo. A Qatzrin e' stato anche istituito il Museo del Golan.

Cronologia del Golan

Periodo del Primo Tempio (953-586 a.e.v.): l'area del Golan (Bashan) e' contesa tra il regno di Israele e il regno aramaico di Damasco.

Secoli VI-V. a.e.v.: si insediano ebrei di ritorno dall'esilio babilonese.

67 e.v.: Gamla cade sotto l'attacco delle legioni romane.

Secoli II-VI e.v.: insediamenti bizantini ed ebraici.

636: battaglia nella valle dello Yarmuk e vittoria degli arabi sui bizantini. Fine della presenza ebraica sulle alture.

Secoli XV e XVI: insediamento di drusi nella parte settentrionale del Golan e alle falde dell'Hermon.

Secolo XIX: insediamento di piccoli gruppi di sudanesi, curdi, arabi di Samariae circassi.

1886: primo insediamento ebraico in epoca moderna.

1920: in seguito a violenze arabe, viene abbandonato l'insediamento ebraico di Bnei Yehuda.

1922: le alture del Golan sono incluse nel Mandato Britannico sulla Palestina.

1923: gli inglesi cedono il Golan alla Francia ma conservano il controllo su tutte le sponde del lago Kinneret e sull'intero corso del Giordano a nord del lago.

1948: i siriani tentano di penetrare in Galilea, ma sono fermati e respinti (battaglie di Mishmar Hayarden e di Benot Yaakov).

Luglio 1949: armistizio fra Siria e Israele. I siriani si ritirano a est delle linee del Mandato Britannico e le aree evacuate restano "terra di nessuno" smilitarizzata.

Periodo 1948-67: i siriani fortificano le alture, colpiscono obiettivi civili israeliani e riprendono il controllo di alcune zone smilitarizzate, minacciando le sorgenti idriche di Israele. Ne derivano numerosi scontri di frontiera.

1951: fuoco d'artiglieria siriana sui lavori di bonifica della valle di Hule.

1955: i siriani minacciano i lavori israeliani per lo sfruttamento delle acque del Giordano. Gli israeliani costruiscono l'acquedotto nazionale sul Lago Kinneret, in una posizione pi* sicura ma economicamente pi* dispendiosa.

1963-65: i siriani iniziano lavori per deviare le sorgenti sotto il loro controllo allo scopo di bloccare gran parte del flusso d'acqua verso Israele. Il piano viene bloccato da un intervento militare israeliano.

1966: sale al potere a Damasco Hafez el-Assad. Escalation siriana contro il nord di Israele.

Giugno 1967:guerra dei sei giorni. Le forze israeliane conquistano le alture del Golan. I residenti arabi fuggono, restano gli abitanti di quattro villaggi drusi.

Luglio 1967: primo insediamento israeliano (kibbutz Merom Golan).

Ottobre 1973: guerra di Yom Kippur. Le forze siriane avanzano sulle alture sino a minacciare tutto il nord di Israele. Contrattacco israeliano fin oltre le linee del '67.

1974: diplomazia della spola di Henry Kissinger e accordo per la separazione delle forze. I siriani recuperano la citta' di Quneitra e viene creata la zona cuscinetto dell'Onu (UNDOF).

Dicembre 1981: la legislazione israeliana viene estesa alla regione del Golan.

Ottobre 1991: con la Conferenza di Madrid ha inizio il processo di pace.

1993-95: colloqui bilaterali tra Siria e Israele.

Febbraio 1996: i siriani sospendono i negoziati con Israele.

Dicembre 1999: riprendono a Washington i colloqui tra Siria e Israele, con un incontro di due giorni tra il ministro israeliano Ehud Barak e il ministro degli esteri siriano Farouk el-Shara.

Gennaio 2000: ulteriori tornate di colloqui tra Ehud Barak e Farouk el-Shara a Shepherstown (Stati Uniti).