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ott 22, 2001 |
Commenti ai brani del Pentateuco,  |
redazione

Parashat Vaetchanan

Nel libro di Devarim la Torah ci mostra la preoccupazione di Moshe ed il suo timore che il popolo abbandoni le Mitzvot una volta entrati in Erez Israel; per questo egli ricorda al popolo tutti i vari passaggi dall'uscita dall'Egitto, gli errori grandi e piccoli che il popolo commise e la grande misericordia di Hashem che ha sempre perdonato tutto anche se, solo nei casi estremi, solo dopo punizioni anche violente.

In questo contesto si inserisce la ripetizione dei 10 comandamenti che troviamo in questa Parasha'; il testo riporta naturalmente lo stesso ordine che troviamo nella Parasha' di Ytro' ma apporta qualche differenza nel linguaggio.

Questa differenza si manifesta soprattutto in due casi specifici; il primo e' relativo al comandamento di osservare lo Shabbat. Nella Parasha' di Ytro' e' scritto ricorda lo Shabbat mentre qui e' scritto osserva lo Shabbat (nel senso di non commettere trasgressioni).

Nel primo caso si insiste sulla Mitzva' di fare lo Shabbat come precetto positivo mentre nel secondo (che appunto si inserisce in un ambito piu' di rimprovero e ammonimento) si specifica il dovere di astenersi dal commettere lavori proibiti.

Lo Shabbat infatti e' nello stesso tempo una Mitzva' positiva ed una negativa. I maestri in una Mechilta affermano che, al momento del Matan Torah, Hashem ha pronunciato insieme le parole Zachor=ricorda e Shamor=osserva - come cantiamo tutti i venerdi' nel Lecha' Dodi'.

La seconda differenza sta nel fatto che, in questa Parasha', gli ultimi 4 comandamenti sono scritti con una congiunzione e...; questo perche' la Torah ci vuole insegnare che la trasgressione di uno di questi divieti porta inevitabilmente alla trasgressione anche dell'altro (Mechilta Derashbi'); cosi', per esempio, il commettere un furto porta inevitabilmente in tribunale e dunque a testimoniare il falso contro il prossimo; lo stesso furto poi e' probabilmente dettato dal desiderio di qualcosa che non si puo' avere e lo stesso desiderio puo' facilmente condurre all'adulterio.

Moshe ammonisce il popolo affinche' entri in Erez Israel consapevole del fatto che vi entra solo per osservare la Torah e le Mitzvot; ci sono ancora due ore dall'inizio del digiuno Din Tisha' Beav.

C'e' ancora la possibilita' che Hashem ci mandi Mashiach adesso e che andremo in Israel con lo stesso scopo e che questo giorno cosi' triste e luttuoso divenga un giorno di gioia infinita.

Zom Kal e Shabbat Shalom

Davide Cohenca