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lug 9, 2002 |
Tanach: Approfondimenti,  |
redazione

Filosofia di Kierkegaard: Adamo ed Abramo da rivedere

Lerrore di Kierkegaard sta nellaver concepito luomo gia' solo dinanzi al divieto divino, nella sua analisi cioe', mancano D-o e il serpente.

Essa , dunque, parziale. Secondo Kierkegaard lo stato di innocenza ignoranza.
Bisogna intendersi sul significato dei termini. Cosa si intende qui per ignoranza?
Se per ignoranza si intende esperienza, conoscenza in senso biblico, allora un conto; se, invece, la si intende come conoscenza razionale, calcolo, allora un altro conto.
Tra laltro, mi pare che il concetto di libert in Kierkegaard sia necessariamente, troppo necessariamente legato a quello di peccato. Ora, si sente qui eccessivamente lodore del suo protestantesimo di fondo.

Linnocenza non , come vuole il teologo danese, ignoranza del bene e del male, la conoscenza delluno infatti presuppone laltro - nel senso che se non so che cos il bene non so nemmeno che cos il male e viceversa. Lo stato adamico consiste nello stare nel bene, questa la condizione di innocenza in cui D-o aveva posto il primo uomo nel gan-eden.

Luomo pu soggiornare nel bene liberamente aderendo alla mitzvah divina; il comando divino, cio, non limita la libert delluomo, ma la esalta, anzi la rende possibile, la pone in essere. Senza mitzvah, senza comandamento, non c libert.

Altro errore in Kierkegaard, non ben evidenziato finora, riguarda la figura di Abramo. Da buon moralista dellOttocento, egli guarda ad Abramo a partire dal suo concetto di etica. La richiesta che D-o fa ad Abramo, quella cio di salire sul monte Moira e l sacrificare suo figlio Isacco , per Kierkegaard e con lui per luomo postcristiano, una sospensione delletica, non certo per la mentalit dei contemporanei di Abramo era la stessa cosa.

Era normale a quei tempi sacrificare i propri figli alla divinit (si veda a proposito il sacrificio al dio Molok fatto dal re di Gerico in occasione della fondazione della citt). Qui il vero protagonista non n Abramo n Isacco, ma D-o stesso che vuol mostrare ad Abramo la sua diversit e la sua totale irriducibilit agli dei pagani.

Hashem si presenta come il D-o della vita, sempre e comunque. Lo stadio religioso, quindi, non una sospensione delletica, ma il suo inveramento e la sua pi piena manifestazione, che consiste nel porre D-o al primo posto, anche rispetto al proprio sangue.

Il compimento della mitzvah divina lunico criterio regolatore dellagire umano. Ci non per nulla in contrasto con la ragione, la ragione illuminata dallo spirito di D-o. Mentre assurdo per la ragione - senza - D-o, che pone se stessa come unico criterio regolatore dellagire umano.

Il rischio della ragione il monologo, anche quando si presenta come dialogo. Il dialogo platonico - socratico il dialogo del logos con se stesso, o meglio, dei logoi umani frammentati in cerca dellunit.

Il vero dialogo implica, invece, non solo lorizzontale, il tu, ma anche il verticale "TU", D-o - uomo, uomo - D-o. Di questo dialogo Abramo l'iniziatore, il primo uomo cui ad Hashem sia riuscito di intessere un vero dialogo, come insegna Andre Neher nella magistarle opera sul silenzio biblico.