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ago 19, 2002 |
Sbirciamo Eretz Israel,  |
redazione

Dopo una lunga discriminazione,la vendetta del Maghen David Adom

Non sara' per sparare sulla croce rossa, ma sembra proprio che dopo tanti anni d'onesto servizio il simbolo distintivo delle ambulanze e delle centrali di soccorso di mezzo mondo sia destinato ad avviarsi definitivamente sul viale del tramonto.

Nel futuro immediato, a quanto sembra, dovremo abituarci ad associare l'ululato lacerante delle sirene con qualcosa di diverso. Molto probabilmente con le sfaccettature di un diamante rosso. Il de profundis di uno degli ultimi solidi punti di riferimento contemporanei lo ha suonato negli scorsi giorni a londra un'autorita' indiscussa: lo stesso presidente del comitato internazionale della croce rossa cornelio Sommaruga. Intervenendo nelle sale dell'autorevole istituto di storia contemporanea, Sommaruga ha annunciato che la proposta di un simbolo neutro e accettabile da tutte le culture mondiali sara' sottomessa alla conferenza di Ginevra (l'assemblea dei 150 paesi membri della croce rossa internazionale) nel prossimo mese di novembre.

Entusiasti i presenti. Tutti appartenenti all'associazione degli amici del Maghen David Adom. Dietro questa sigla, probabilmente sconosciuta ai non addetti ai lavori, si cela infatti una consorella scomoda dell'organizzazione di ginevra, la stella di Davide rossa, attiva dal 1949 in Israele e in altre realta', soprattutto statunitensi, d'intensa presenza ebraica. Mostrando un bozzetto del diamante rosso (uno dei numerosi simboli presi in esame in molti anni di ricerche), il diplomatico ticinese che in svizzera conta piu' di un ambasciatore, ha espresso l'auspicio che la proposta sia accettata al fine di consentire alla croce rossa di riconoscere una eccellente e fondamentale organizzazione di soccorso come quella della stella di Davide rossa.

Quasi a giustificarsi, Sommaruga ha anche sommessamente fatto presente che in ogni caso il simbolo della croce rossa fu basato sul disegno della bandiera svizzera e non ha mai avuto la pretesa di un significato religioso. In ogni caso ? ha aggiunto ? comprendiamo e rispettiamo quelle societa' che non si sentono di adottare l'insegna della croce.

Sorprendente la reazione della signora Rina Amikam, responsabile del dipartimento internazionale del Maghen David Adom: avremmo preferito ? ha detto ? mantenere le insegne della stella di Davide, ma siamo pronti ad adottare un nuovo simbolo se anche gli altri paesi che aderiscono alla croce rossa internazionale faranno altrettanto. L'istanza di cambiare il simbolo, infatti, non e' stata avanzata da parte ebraica, ma piuttosto da quei paesi che non vogliono accettare la stella a sei punte fra i segni ammessi dall'organizzazione di Ginevra. La mezza luna rossa (per gli islamici) e il leone rosso (per le culture orientali) sono infatti realta' riconosciute gia' da molti decenni, mentre il Maghen David Adom fa anticamera a Ginevra da quasi cinquant'anni.

Abbiamo dovuto inghiottire l'abbattimento delle insegne del telefono con i buchi, la scomparsa del segnale circolare dello stop, il valzer di una buona dozzina di targhe automobilistiche differenti e, naturalmente, la caduta della falce e martello. Nel nome del politically correct e' venuto il momento di dire addio anche alla croce rossa. Poco male, se di progresso si tratta. A patto di non ricominciare a prendersela con gli ebrei.