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ago 19, 2002 |
Traduzioni del Talmud,  |
redazione

Taanit 18b

Una discussione notturna:

Cos'e' il giorno di Traiano? Sul punto di mettere a morte Iulianus e suo fratello Pappus a Laodicea, Traiano disse loro:

Se voi siete la stessa nazione di Mishael, Hanania' e Azaria', che il vostro D-o vi venga a salvare dalle mie mani, come li salvo' dalle mani di Nabuccodonosor.

Essi risposero:

Hanania', Mishael e Azaria' erano dei giusti perfetti che meritavano il miracolo, e Nabuccodonosor era un buon re, egli meritava il miracolo attraverso un suo intermediario: ma tu sei un comune mascalzone, non meriti altrettanto. Quanto a noi, noi siamo condannati a morte in ogni caso, e se tu non ci uccidi, l'onnipresente ha ben altri che ci facciano morire: orsi, leoni e tigri, per eseguire la sua sentenza. Se il santo (benedetto egli sia), ci lascia fra le tue mani e' solo perche' e' pronto a domandare il conto per il nostro sangue.

Malgrado cio', Traiano uccise i due fratelli. Si dice che non avesse nemmeno lasciato il luogo, che un ordine venne da Roma. Gli si fracasso' il cranio a colpi di bastone.

C. esulto', era finalmente nel suo campo. Ecco l'incontro con il male; tenete presente che Nabucodonosor e' colui che ha assistito al primo incendio del tempio. E i miracoli che ha visto sono stati gli angeli che dal cielo hanno portato il fuoco sul santuario ...heillal ben shachar (Isaia 14,12), tu cadrai, luminosa stella mattutina... (ibidem) e' il verso famoso da cui la vulgata trae lucifer, filius tenebris... (Isaia 14,12). E' il paradigma del demoniaco e si tratta del re di Bailonia. Eppure il Talmud dice che si tratta di un buon re!

Certo, un buon re, come Napoleone, come Pietro il grande. Un uomo che ha segnato la storia dell'umanita'. Non un volgare mascalzone come i dittatori di questo secolo. Anche un buon re, nella sua malvagita' e' strumento del cielo, come e' scritto: ed egli induri' il cuore del faraone.

L. attenzione a non fare filosofia della storia. E' forse il massimo errore di Spinoza quando dice:

La mente umana ha una conoscenza adeguata dell'essenza eterna e infinita di Dio

(Etica II, prop.47)
Non ci e' dato di chiederci il perche' della felicita' del malvagio e delle sofferenze del giusto.

Cio' che mi trova d'accordo e' nel considerare la grandezza, comunque ella si presenti, come prova della potenza (ghevura') divina, ma da qui' a giustificarla si finisce a giustificare ogni male purche' sia grande. Torquemada fu un grande, anche perche' riusci' ad amalgamare la Spagna.

Nonostante cio' la sua malvagita' lo mette fra i figli di Amalek. Tito era la delizia del genere umano eppure.... No, la storia che ci interessa non e' quella della grandezza degli imperi: e' quella di un popolo prescelto fra gli altri per portare la tradizione ininterrotta che e' pari all'esperienza(Yehuda Halevy, cuzari').

C'e' in questa nostra lunga storia una bilancia che da luce e la nasconde, uccide e fa sopravvivere, esilia e fa ritornare gli esuli:

Il cerchio ruota in avanti o indietro e il suo motto e' questo: niente in alto eccelle nel bene oneg=il piacere, niente in basso eccelle nel male nega=la piaga (Sefer Yezira II,4)

Sembra uno dei libri mistici dell'Asia.

L. lo e'. Siamo un popolo asiatico. L. sbadiglio', e saluto' la comitiva stanca per la tarda ora. Per quella sera era tutto. C. mormoro' qualcosa in ebraico, e si aggiornarono.