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ago 24, 2002 |
Storia millenaria,  |
redazione

L'educazione ebraica a Roma

il mondo si regge sull'alito dei bambini che vanno a scuola

Dal 140 a.c. Alla fine dell'impero romano

La comunita' ebraica di Roma e' la piu' antica di Europa. Circa il 140 a.c. Gli ebrei vi si stabiliscono e vi si organizzano. Sorgono in Trastevere le prime sinagoghe e le prime scuole dove lo studio della Torah viene continuato come nelle scuole di Palestina con le quali vengono mantenuti stretti rapporti. Studio e preghiera sono gli elementi principali sui quali, gli ebrei stabiliti a Roma, basano la loro vita ed a cui affidano la loro possibilita' di sopravvivenza, lungi dalla patria, in un paese pagano.

Testimonianze non dubbie provano che fra il ii ed il vi sec d.c. Il numero degli ebrei di Roma e'salito a circa 40.000 divisi in ben dieci comunita' ognuna delle quelli aveva la sua sinagoga e la sua scuola, diretta da maestri di chiara fama.

Cecilio di Callista, siciliano, e Giuseppe Flavio diffusero in Roma l'amore alla filosofia ed alle scienze storiche e resero noto e ammirato il nome di Israele fra le genti.

Dalle invasioni barbariche all'istituzione del ghetto

Nei tempi oscuri e torbidi delle invasioni dei barbari la vita spirituale del nucleo ebraico romano non cessa, ma pur in mezzo alle guerre ed alle incursioni dei predoni continua e si incrementa. Vengono infatti create biblioteche ricchissime e scribi provetti ricopiano in quantita' i sacri testi ed i loro commentari riconoscendo che solo rifugiandosi nello studio del libro dei libri, Israele puo' trovare difesa e sostegno per la propria vita. Anche il Talmud viene copiato e studiato, mentre missioni di rabbini di Roma si recano in Palestina, sfidando rischi e pericoli gravissimi, pur di mantenere i contatti con le scuole cola' rimaste.

Pagani e primi cristiani ricevettero nelle scuole della comunita' ebraica Romana l'insegnamento della lingua ebraica e il prestito dei sacri testi.

Il periodo del ghetto: 26 luglio 1555 , 20 sett. 1870

Nel chiuso quartiere del ghetto, per oltre tre secoli gli ebrei di Roma cercarono di mantenere le loro istituzioni culturali al livello antico, ma vi fu un progressivo indebolimento nella vita spirituale e culturale dovuto un po' all'isolamento dal mondo circostante in cui gli ebrei furono tenuti e un po' dalla grande miseria nella quale versavano. Pur tuttavia accanto alle cinque scuole sorsero quei Talmud Torah che perpetuarono, fino alla liberazione del '70, le tradizioni della fede ebraica, se non una cultura ed una scienza ebraiche fra gli ebrei del ghetto.

I primi ebrei che entrarono nel chiuso recinto diedero vita a scuole fiorenti nelle quali vere e proprie illustrazioni dell'ebraismo diffusero il loro insegnamento. Ma il decadimento progressivo tolse alla comunita' Romana la possibilita' di dire ancora una parola nella vita dell'ebraismo e fece solo vivere di una grama e povera vita le scuole gia' fiorenti...

Dalla liberazione dal ghetto e dalla corsa all'assimilazione ad oggi.

L'apertura del ghetto e l'uscita dal quartiere ebraico, anziche' segnare una ripresa culturale ebraica, segno' un piu' precipitoso declino delle scuole e degli istituti ebraici e di istruzione. Il repentino contatto con il mondo esterno spinse gli ebrei ad una completa assimilazione facendo si' che l'ebraismo si riducesse ad un semplice credo religioso, ad una semplice forma di liturgia religiosa. Essi si illudevano che le idee liberali del risorgimento italiano potessero cancellare ogni discriminazione fra cittadini ed in questa illusione cullandosi, andavano serenamente incontro alla perdita completa di quel patrimonio che i loro avi avevano gelosamente custodito.

Distruggere e' facile, ricostruire e' difficile. Allorquando nel 195 si volle dotare nuovamente la comunita' di una scuola che dovesse sostituire il vecchio e ormai poco frequentato Talmud Torah, le difficolta' da affrontare furono veramente enormi. Delle vecchie cinque scuole non restava ormai piu' che il ricordo ed il grandioso tempio maggiore si limitava ad essere solo il luogo di preghiera e non piu' scuola. D'altra parte la riforma gentile metteva fine alla scuola laica in Italia e l'insegnamento della dottrina cristiana diveniva obbligatoria nelle scuole di tutti i gradi. La scuola ebraica divenne quindi una necessita', uno strumento di autodifesa, l'arma migliore nella lotta contro l'assimilazione. Sorse cosi' sul lungotevere Sanzio quell'edificio nel quale ebbe sede la prima scuola elementare ebraica e che nel 1928 fu intitolata al senatore Vittorio polacco. Ma non sorse per volonta' dell'ente universita' israelitica, che ne avrebbe avuto il sacrosanto dovere; sorse perche' ci fu un gruppo di benpensanti che costituirono una fondazione scolastica che solo molto piu' tardi venne assorbita dall'universita'.

Riforma Gentile, regime fascista, leggi razziali, persecuzione nazifascista furono elementi idonei ad accrescere la coscienza ebraica negli ebrei di Roma: alla scuola elementare seguirono per forza di cose nel 1939 quella scuola media e quel liceo che furono fucine di ebraismo. Nel ghetto senza cancelli creato dalle leggi razziali fasciste, la coscienza ebraica si risveglio' e gli ebrei di Roma dimostrarono con i fatti di essere all'altezza della situazione e dei loro compiti. La liberazione, con l'euforia del momento fece credere nell'inutilita' ormai della scuola media ebraica che venne tosto soppressa. Quale errore! Erano passati solo pochi anni e la necessita' di essa si risentiva prepotente si' che nel 1952 la sua ricostituzione si impose e venne faticosamente realizzata.

Oltre 500 alunni nella scuola elementare, circa 200 alunni nelle scuole medie e di avviamento ci dimostrano che gli ebrei di oggi si rendono conto che la vita dell'ebraismo romano e' affidata agli alunni delle nostre scuole.

La gloriosa scuola polacco non poteva piu' avere sede nell'antico fabbricato pericolante del lungotevere Sanzio e l'amministrazione della comunita' nel 1956 delibero' di demolirlo e di ricostruirlo piu' confacente alle moderne necessita'. Con la scuola verra' ricostruito l'oratorio spagnolo e cosi' potremo nuovamente avere riunite insieme la casa di preghiera e con quella del libro!

Difficolta' di ogni genere si frappongono al completamento del programma di ricostruzione e prima di ogni altra quella finanziaria. Il nuovo edificio costera' centocinquantamilioni di lire! Come trovare tanti denari? Sta a voi, o ebrei di Roma, risolvere questo problema! Ed io sono sicuro che come ogni altro vostro problema, lo risolverete in modo magnifico. La comunita' ha pensato a varie forme di contribuzioni e di offerta che spero vi saranno gradite. Dimostrate la vostra generosita' mai smentita venendo in aiuto dei cinquecento bambini ebrei che chiedono una scuola degna e confortevole come ogni altro bambino d'Italia per apprendervi con la scienza profana quella ebraica sacra e tradizionale. Essendo generosi dimostrerete ancora una volta di avere a cuore le sorti dell'ebraismo che oggi, come non mai, sono legate alla coscienza ebraica e all'istruzione ebraica delle nuove generazioni.

Mandate quindi la vostra offerta e siate generosi; i vostri figli ve ne saranno grati.