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ago 24, 2002 |
Perle tratte dal Talmud,  |
redazione

Taanit 2a

Mishnah:da quando si ricorda le potenze delle piogge? Rabbi Eliezer dice dal primo giorno della festa (delle capanne), Rabbi Yehoshua dice dall'ultimo giorno della festa delle capanne. Rabbi Yehoshua dice a lui: la pioggia durante la festa e' un segno della collera divina perche' la ricordiamo

Rabbi Eliezer gli dice: anch'io non dissi di invocarla, ma di ricordare colui che fa soffiare il vento e cadere la pioggia nella sua stagione.

A.: perche' dice le potenze (Ghevurot) delle piogge? Come disse il Maharal di Praga la Mizva' e' una lucerna, la Torah e' la luce (Pr.6.23). Questo e' il dato del linguaggio della Torah orale: la sua enigmaticita'.

Ghevura', a quel che mi risulta e' una parola che compare nell'Esodo (32:18), e indica guerra, poi nei Salmi in Isaia dove rappresenta la forza. Solo in Rashi' compare in forma assoluta, come sostantivo a se' stante e indica l'onnipotente (Rashi' a Ex.18:15) Moshe' Rabbenu apprendeva l'insegnamento mipe' ghevura' dalla bocca della potenza.

B. ma successivamente, gia' nei primi secoli, ghevura' indica la Sefira' della forza, del duro rigore.

Cio' che di tremendo c'e' nel divino. La funzione piu' arcaica, che crea e distrugge mondi a suo piacimento.

A. vedo che ti piace la Kabalah: perche' non ti iscrivi a uno dei corsi via internet? In ogni caso cio' ci riporta alle origini. Perche' si ricorda la pioggia? La Mishnah parla di un passo preciso della preghiera, della Amida', cioe' della benedizione in cui si parla delle prodezze (ghevurot), appunto di D-o. E qui la preghiera dice nei mesi che vanno da Pesach alla festa delle capanne: tu che fai scendere la rugiada e dalla festa delle capanne a Pesach tu che fai soffiare il vento e scendere la pioggia. E non si puo' cambiare il tempo, perche' sarebbe una benedizione a vuoto cioe' una forma di magia, che pretenda di alterare l'ordine delle stagioni.

B. come vedi, c'e' un'alternanza fra il ricordare (Zakhor) e il sottoporsi a giudizio, come e' nel giorno di Rosh Ha-Shana', che e' insieme giorno di ricordo della creazione e dell'uscita dall'Egitto, e giorno di giudizio. E insieme la chiave delle piogge e' associata alla chiave del sostentamento e della resurrezione

A. in realta' in tutte le religioni il padre celeste e' anche colui che fa scendere la pioggia. Senza tirare in mezzo le antiche religioni cananee, basterebbe ricordare il rito dell'aspersione dell'acqua sull'altare del tempio di Gerusalemme, cosa che Eliahu Ha Navi' fa proprio nel richiedere le piogge. Anzi, questo rito di aspersione dell'altare era tanto caro al popolo che quando un gran sacerdote volle abolirlo il popolo si ribello' lanciandogli contro centinaia di cedri.

L. era dunque Succot. Il sacerdote era Alessandro Gianneo. Per voi che amate l'antropologia per voi che avete letto Flavio Giuseppe, ci sono alcune pagine proprio nel nostro trattato che ricercano in un acrostico delle parole di un verso della Torah l'appoggio per la libazione d'acqua. Si tratta di una mem, una yod e una mem evidenziate da uno stesso accento psik che suggeriscono la parola maym (acqua). E' un esempio molto antico di tradizione sulle lettere. L'autore e' Rabbi Yehuda Ben Batirah , ma puo' risalire al massimo alla fine del 2sec. e.v. non e' mistica, ma al contrario e' sostegno attivo alle tesi del partito fariseo che approvava le libazioni d'acqua.

In ogni caso l'antropologo deve ricordare che il nostro testo cerca proprio un tempo che sia piu' importante del giorno del dono della Torah, piu' importante della resurrezione dei morti; e questo e' proprio l'inizio della stagione delle piogge, perche' la Torah e' per Israele, la resurrezione e' per i giusti mentre la pioggia e' per tutti.

Cosi' il ricordo e l'invocazione della pioggia, proprio perche' arcaici e densi di pericoli di magia, diventano un massimo comun divisore, un paradigma di ogni preghiera e di ogni santificazione del tempo.

Per chi come alcuni di voi e' amante della mistica ricordo le parole della preghiera per la pioggia che si recita a Succot.

Fai uscire dalla terra germogli
Accogli la nostra volonta'
Rafforzaci e facci crescere come rami
Con piogge di nobilta'
Tu che cambi una roccia in una fonte d'acqua
D. nostro e D. dei nostri padri
Con piogge di luce illumina la terra
Con piogge di benedizione benedici la terra
Con piogge di gioia fa gioire la terra
Con piogge di esultanza esulti la terra
Con piogge di splendore fa splendere la terra
Con piogge di buona riunione riunisci la terra
Con piogge di salmodia fa cantare la terra
Con piogge di vita vivifica la terra
Con piogge di bene benefica la terra
Con piogge di salvezza salva la terra
Con piogge di nutrimento alimenta la terra

Ecco undici piogge. Perche' undici? Perche' il nome di ogni singola pioggia comincia per una differente lettera dell'alfabeto, fino a formare una catena dall t alla f. Cioe' meta' dell'alfabeto ebraico. Proprio come negli scritti del Maharal: la Mishnah e' trasformabile nel Sefer Yezirah. Una pioggia per ogni lettera, un sentiero diverso per ogni pioggia. E le altre undici lettere dalla k alla, dove si troveranno? Se a Succot c'e' la preghiera per la pioggia (tiqun hagheshem) a Pesach c'e' la preghiera per la rugiada dato che la benedizione cambia di nuovo. Qui si ripete la serie:

Con rugiade di luce illumina la terra
Con rugiade di benedizione benedici la terra
Con rugiade di gioia fai gioire la terra
Con rugiade di esultanza fai esultare la terra
Con rugiade di buona riunione riunisci la terra
Con rugiade di buona riunione riunisci la terra
Con rugiade di salmodia fai cantare la terra
Con rugiade di vita vivifica la terra
Con rugiade di bene benefica la terra
Con rugiade di salvezza salva la terra
Con rugiade di nutrimento nutri la terra

E sono 11 rugiade piu' undici piogge.

Come dice il Sefer Yezirah:

Centodue lettere fondamentali, egli le ha scolpite, le ha create, le ha pesate
Le ha alternate, le ha purificate e con esse ha formato il respiro dell'intera creazione
E l'anima di cio' che e' destinato a essere formato (Sefer Yezirah 2,2)

E con cio' mi sembra che basti.

Chiuse il libro, mentre la pioggia tanto evocata comincio' a scrosciare sul balcone. Tutti si alzarono e mormorando uno Shavua Tov a mezza voce infilarono gli impermeabili e corsero via.